Concorso per i professori, prove scritte dall’11 febbraio

da lastampa.it

Concorso per i professori, prove scritte dall’11 febbraio

Previsti quattro quesiti a risposta aperta
roma

Da lunedì, 11 febbraio il concorso per reclutare 11.542 insegnanti entra nel vivo con gli “scritt” che andranno avanti fino al 21, con sessioni mattutine e pomeridiane.

 

Ad affrontare le prove gli 88.610 candidati che hanno superato la preselezione, ma non solo. I giudici, infatti, hanno ammesso con riserva un consistente pacchetto di ricorrenti. Ai 500 ammessi dal Tar Lazio la scorsa settimana (su ricorso dell’Anief che aveva contestato la soglia di 35 punti stabilita per poter accedere agli scritti) si è aggiunto, infatti, un gruppo di candidati, sostenuti dal Codacons, i quali, pur privi di abilitazione, avevano sostenuto e superato la preselezione, ma non erano stati convocati per le prove scritte: il Tar del Lazio li ha ora ammessi con riserva. E in questi giorni (forse già domani) – ricorda l’Anief – potrebbe conoscersi la sorte di altri 6.000 ricorrenti.

 

Tutti dovranno comunque rispondere a quattro quesiti a risposta aperta (tre quesiti nelle classi di concorso dove è prevista una prova di laboratorio). Ogni commissione disporrà, per la valutazione di criteri definiti a livello nazionale (pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalità). A ogni quesito verrà attribuito un punteggio da zero a dieci. Le prove composte da quattro quesiti potranno quindi arrivare a una votazione massima pari a quaranta, quelle composte da tre quesiti a trenta. Superano lo “scritto” coloro che ottengono una votazione minima pari a 28/40 (4 quesiti) e a 21/30 (3 quesiti).

 

In queste ore gli uffici scolastici regionali stanno completando la composizione delle commissioni e non sono state segnalate criticità. Tuttavia per il reperimento di commissari e presidenti il ministero è stato costretto a una seconda “chiamata” (il primo febbraio Profumo ha emanato un’ordinanza per consentire ai direttori degli uffici scolastici regionali, in caso di mancanza di aspiranti, di «nominare direttamente i presidenti e i componenti, assicurando la partecipazione alle commissioni giudicatrici di esperti di comprovata esperienza nelle materie del concorso»).

 

Secondo alcuni l’incarico sarebbe di scarso appeal per l’esiguità del compenso. «L’idea che la correzione di un elaborato in cui sono necessarie vaste conoscenze e ottima competenza linguistica valga 50 centesimi; l’idea che un’ora di colloquio, teso ad accertare con grande senso di responsabilità a chi affidare la formazione delle generazioni future, sia retribuita con una monetina da 50 centesimi, la trovo stomachevole come lo è il compenso di poco più di duecento euro» scrive un’insegnante 38enne in una lettera pubblicata dalla Tecnica della scuola. Al ministero precisano però che complessivamente ogni componente della commissione può raggiungere un compenso di 2.051,70 euro lordi, comprensivi della quota di 0,50 centesimi a compito corretto. Cifra che aumenta del 20% per i Presidenti.

 

E mentre marcia la macchina organizzativa di questo concorso a cattedra, già si pensa al prossimo.«Stiamo lavorando per mettere il prossimo governo nelle condizioni di fare la seconda edizione» ha detto alcuni giorni fa il ministro Profumo aggiungendo che gli scritti di quello in corso verranno corretti a marzo, poi ci sarà la seconda prova e gli insegnanti vincitori prenderanno servizio con l’anno scolastico 2013-14.