Parte il concorso, lunedì 11 le prove scritte

da Tecnica della Scuola

Parte il concorso, lunedì 11 le prove scritte
di P.A.
Da lunedì 11 cominceranno gli ”scritti” per reclutare 11.542 insegnanti e poi di seguito fino al 21, con sessioni mattutine e pomeridiane. Ad affrontare le prove sia gli 88.610 candidati che hanno superato la preselezione e sia tanti altri ammessi dal Tar con riserva: 500 su ricorso dell’Anief, un gruppo sostenuto dal Codacons e forse altri probabili 6.000 ricorrenti Anief
I numeri si ingrossano, i posti rimangono sempre quelli, i precari scalpitano e nel frattempo si pensa già al prossimo concorso. “Stiamo lavorando per mettere il prossimo governo nelle condizioni di fare la seconda edizione”: ha detto alcuni giorni fa il ministro Profumo aggiungendo che gli scritti di quello in corso verranno corretti a marzo, poi ci sarà la seconda prova e gli insegnanti vincitori prenderanno servizio con l’anno scolastico 2013-14.
Le modalità del concorso sono per lo più note. Si tratta di rispondere a quattro quesiti a risposta aperta (tre quesiti nelle classi di concorso dove è prevista una prova di laboratorio).
Ogni commissione disporrà, per la valutazione di criteri definiti a livello nazionale (pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalità).
A ogni quesito verrà attribuito un punteggio da zero a dieci.
Le prove composte da quattro quesiti potranno quindi arrivare a una votazione massima pari a quaranta, quelle composte da tre quesiti a trenta.
Superano lo ”scritto” coloro che ottengono una votazione minima pari a 28/40 (4 quesiti) e a 21/30 (3 quesiti).
In queste ore gli uffici scolastici regionali stanno completando la composizione delle commissioni e sembra che non si siano trovati intoppi di nessuna natura, anche se per il reperimento di commissari e presidenti il ministero è stato costretto a una seconda ”chiamata”. Infatti, essendo l’incarico di scarso interesse per l’esiguità del compenso, appena 50centesimi per la correzione di un compito, sono stati in molti a rinunciare, tanto che il ministro Profumo a febbraio ha emanato un’ordinanza per consentire ai direttori degli uffici scolastici regionali, in caso di mancanza di aspiranti, di ”nominare direttamente i presidenti e i componenti, assicurando la partecipazione alle commissioni giudicatrici di esperti di comprovata esperienza nelle materie del concorso”.
Tuttavia in merito ai compensi, al ministero precisano che complessivamente ogni componente della commissione può raggiungere un compenso di 2.051,70 euro lordi, comprensivi della quota di 0,50 centesimi a compito corretto. Cifra che aumenta del 20% per i Presidenti.