I tempi e la “teologia politica”
di Antonio Stanca
A Trento nei giorni 10 e 11 Novembre del 2011 si è tenuto il Convegno di Studi dal titolo “La teologia politica in discussione”. E’ stato il decimo dell’Associazione Italiana di Filosofia della Religione (AIFR) e con esso si è voluto celebrare il decennio della sua fondazione, confrontare le posizioni di autorevoli studiosi circa il problema del rapporto tra politica e religione nella storia, ricordare quanto a tal riguardo è avvenuto, si è pensato, si è fatto in tanti posti ed avviare un discorso nuovo che sia comprensivo delle mutate condizioni verificatesi nel mondo degli ultimi tempi causa gli ampliamenti dei vecchi confini politici, economici, culturali, sociali, religiosi. Gli interventi degli studiosi, ampiamente corredati di note, sono stati raccolti nel volume omonimo, La teologia politica in discussione, edito dalla Fridericiana Editrice Universitaria di Napoli e curato da Sergio Sorrentino e Hagar Spano, entrambi impegnati presso l’Università di Salerno. Sorrentino è docente di Filosofia della Religione ed oltre che curatore di opere filosofiche è stato, negli anni precedenti, autore di queste. Spano è borsista e assegnista di ricerca. La Filosofia della Religione e la Filosofia Morale sono i suoi interessi prevalenti. Tra associazioni culturali italiane e straniere, giornali e riviste divide molto del suo lavoro e della sua produzione. Di alcuni autori dell’Illuminismo tedesco è stato traduttore, ad altri ha dedicato importanti studi. Del Sorrentino il recente volume contiene la relazione iniziale mentre alla fine si colloca quella dello Spano. Con uno inizia, con l’altro si conclude un’opera che sembra non finisca mai di dire tanti aspetti contiene del problema trattato, tante affinità e tanti contrasti mostra tra le posizioni degli studiosi, tanto antico è il tema, tanto recente la necessità di una sua diversa impostazione. Ogni intervento s’impegna a chiarire, spiegare il significato dell’espressione “teologia politica” applicandolo ad una determinata realtà storica, sociale e cercando collegamenti con quanto in precedenza è stato pensato e prodotto al riguardo.
Molto ricca è l’esposizione e capace di coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine. Gli procura la sensazione di poter risalire con facilità al pensiero, alla cultura delle origini, di poter sapere della vita, della storia dell’uomo tramite un problema che è stato di Roma antica, Grecia, Egitto e si è evidenziato in età cristiana quando più teso è divenuto il rapporto tra Stato e Chiesa. Un rapporto che ha percorso con vicende alterne tutto il Medioevo, tutta l’Età Moderna, è diventato un problema ed è giunto fino a noi senza che si possa dire risolto dal momento che l’attualità è stata sinonimo di ulteriori complicazioni. Quella che soprattutto nel secolo scorso grazie ai contributi di molti studiosi aveva assunto i caratteri di una disciplina autonoma, quella “teologia politica” alla cui formazione avevano contribuito eminenti storici e filosofi della religione, di fronte a quanto nel mondo attuale è cambiato rispetto al passato più remoto e più recente, sente il bisogno di rinnovare, ampliare gli aspetti che finora l’hanno costituita. Popoli diversi con lingue, culture, religioni, politiche diverse sono oggi venuti a contatto tra loro, convivono, molte nazioni hanno perso la propria autonomia perché assorbite da formazioni ad esse superiori, altri popoli sono venuti alla ribalta e determinante è ora la loro posizione quando si tratta di stabilire l’equilibrio internazionale. Pertanto molti altri orizzonti si sono aperti per la “teologia politica”, molte altre situazioni è chiamata essa a valutare prima di discutere un caso e cercare la soluzione. La sua, infatti, non è soltanto una registrazione, una trasposizione teorica di quanto avviene nella realtà dei popoli ma anche un’opera da compiere, una correzione da apportare. Non è casuale che alcuni degli studiosi suoi rappresentanti siano stati anche uomini di governo e tanto si sofferma il libro su tali combinazioni e su quanto è conseguito. Un’operazione di sensibilizzazione esso si propone di quell’opinione pubblica che generalmente è rimasta lontana da tali eventi o non ne ha colto l’importanza. Informare, istruire vuole l’opera affinché la politica e la religione che per altri versi sono vicine al grande pubblico, non rimangano lontane quando si tratta di sapere del loro confronto.
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