MANIFESTO DELLA SCUOLA LOMBARDA

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Domani, martedì 12 febbraio alle ore 17-19 presso l’Istituto Bertarelli corso di P.ta Romana 110, un gruppo numeroso di dirigenti, docenti, genitori e gestori di scuole lombarde invitano l’on. Valentina Aprea a confrontarsi con le proposte per la scuola contenute in un MANIFESTO DELLA SCUOLA LOMBARDA da essi firmato. Le chiederanno anche di sottoscrivere il Manifesto come segno del suo impegno a realizzare quanto in esso contenuto.

Introduzione Manifesto per la scuola lombarda

Al centro del dibattito elettorale è da tutti giustamente posta la questione economica. Ma essa non sarà risolvibile senza affrontare decisamente il cambiamento del sistema formativo con la sua capacità di stabilire con il ‘lavoro’ – riconosciuto nella sua dimensione educativa prima che in quella produttiva – un rapporto stabile e saldamente radicato.
La scuola, troppo spesso considerata strumento per preparare al  lavoro, deve invece riprendere il suo compito di ‘preparazione alla vita’ e nella vita, oggi più di ieri, il lavoro ha un ruolo decisivo nella realizzazione della persona.
Nella fase storica che stiamo vivendo, il tema della occupabilità assume la rilevanza che nel dopo guerra ha assunto quello dell’accesso da parte di tutti all’istruzione. E’ su tale nuovo terreno che si misurerà la stessa funzione culturale e sociale della scuola; in questa nuova prospettiva dovrà essere collocata ed affrontata la stessa tematica legata alla dispersione ed all’insuccesso formativo, giacché il problema, oggi, non è più solo quello di tenere nel circuito scolastico i giovani, ma di offrire loro una effettiva chance di successo nella vita.
La Regione Lombardia con le scelte compiute per la Istruzione e Formazione Professionale si è già concretamente impegnata in questa direzione. Occorre che nella prossima legislatura si misuri in modo organico e deciso con tutte le competenze, esclusive e concorrenti, che le sono state attribuite con la riforma del titolo V della Costituzione, facendo riferimento a scelte su cui è ormai manifesta una significativa convergenza:
diffusione, stabilizzazione, istituzionalizzazione del rapporto tra scuola e lavoro, nelle diverse forme con cui può essere presente (alternanza, stage, apprendistato, ecc.);
sostegno all’esercizio dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, in particolare nel loro rapporto con il territorio, nella definizione dell’offerta formativa, nell’uso delle ampie possibilità offerte dalla legge di adattare il curricolo alle condizioni specifiche del contesto e alle possibilità di scelta dell’utenza;
valorizzazione del lavoro docente – orientato ad un approccio centrato sull’apprendimento – attraverso il riconoscimento della qualità del servizio prestato.