Stampa

Concorso ordinario Funzionari ed EP (ex DSGA): previsti oltre 100mila candidati per 2.870 posti

da Tuttoscuola

Attesi oltre 100 mila candidati al concorso per Funzionari ed Elevata Professionalità nella scuola (ex-DSGA), il cui bando è dato per imminente, dopo che con il DPCM del 5 luglio (già pubblicato in Gazzetta Ufficiale) è stata autorizzata la procedura per la selezione finalizzata all’assegnazione di 2.870 posti.

Nel precedente concorso, primo in assoluto per l’assunzione di DSGA, i candidati erano stati 102.816, di cui la metà concorrenti per posti nelle regioni meridionali (Sud e Isole).

In base al Regolamento (decreto ministeriale 146/2022), potranno partecipare al concorso i candidati in possesso esclusivamente di uno di questi tre tipi di laurea, secondo i vecchi e nuovi ordinamenti:

  • Laurea specialistica in giurisprudenza
  • Laurea in economia e commercio Laurea in scienze politiche sociali e amministrative

Il dettaglio articolato delle tre tipologie di laurea è contenuto nell’Allegato A del Regolamento del concorso.

I titoli accademici rilasciati dalle università straniere saranno considerati utili purché riconosciuti equiparati alle lauree sopra indicate.

Il riconoscimento dell’equiparazione al corrispondente titolo di studio rilasciato dalle università italiane in base alla normativa vigente o della richiesta di riconoscimento entro la data del termine per la presentazione dell’istanza di partecipazione.

In proposito, il Ministero aveva precisato: “Per diploma di laurea (DL), il titolo accademico, di durata non inferiore a quattro anni, conseguito secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, per laurea specialistica (LS), il titolo accademico, di durata normale di due anni, conseguito dopo la laurea (L) di durata triennale, ora denominato laurea magistrale (LM), ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera b), del decreto ministeriale 22 dicembre 2004, n. 270; per laurea magistrale (LM), il titolo accademico a ciclo unico della durata di cinque anni o di sei anni, ai sensi del decreto ministeriale 2 luglio 2010, n. 244 e del decreto interministeriale 2 marzo 2011″.

Versione per la stampa