CSPI boccia linee guida educazione civica

Scuola: il CSPI boccia le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica del ministro Valditara

Gianna Fracassi: “Una solenne bocciatura rispetto ad una visione ideologica e arretrata della scuola pubblica”. 

Roma, 28 agosto – Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) riunito oggi in adunanza plenaria  ha  espresso, all’unanimità, parere negativo sullo schema di decreto ministeriale di adozione delle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica  in attuazione dell’art. 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92. predisposte dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Le Linee guida che sostituiscono, a partire dall’anno scolastico 2024/25, quelle emanate con il decreto ministeriale 22 giugno 2020, n. 35, sono state valutate dal massimo organo consultivo della scuola come irrispettose del lavoro dei docenti, ideologicamente tarate da privatismo, contenutisticamente venate da individualismo, formalmente – ma non sostanzialmente – coerenti con i valori della Costituzione. 

 Nel suo articolato e dettagliato parere, infatti, il CSPI mette in rilievo come  le precedenti Linee guida ormai assunte dalle scuole e oggetto di approfondita attività di formazione, non  richiedessero particolari revisioni, eccetto le necessarie sistemazioni in riferimento a specifiche novità normative intervenute.

Il CSPI, inoltre,  ha rilevato nell’impianto generale e nell’impostazione di dettaglio numerosi e significativi elementi di criticità a partire dal mancato riconoscimento del grande e importante lavoro pedagogico e culturale che le scuole, nel quadriennio 2020-2024, hanno già sviluppato per strutturare percorsi curricolari coerenti e interdisciplinari. 

In particolare, per quanto riguarda la Carta Costituzionale, è stata sottolineata la mancanza di un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività per sostituirlo, di fatto, con un approccio “personalistico” e fortemente individualista. Così come l’educazione finanziaria viene ricondotta a mero strumento di valorizzazione e tutela del patrimonio privato quando  il suo scopo dovrebbe essere quello di incrementare conoscenze e competenze di cittadinanza economica intesa come funzionale allo sviluppo e al benessere della collettività. 

E tra le tante educazioni proposte manca un riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere.

Viste le tante criticità, il Consiglio ha espresso un giudizio drasticamente negativo sul provvedimento invitando il ministro a rivedere interamente il testo. Secondo la segreteria generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi: “Il parere suona come una solenne bocciatura rispetto ad una visione ideologica e arretrata della scuola pubblica”.