da Tuttoscuola
È trascorsa un’altra settimana e temiamo che ne passino altre ancora, prima che il Portale dati del MIM abbandoni il blackout che dura ormai da mesi, e cessi di ignorare il vincolo di legge che dal 2015 ne ha disposto la nascita, secondo principi di trasparenza, accesso e aggiornamenti costanti.
Il Portale dati del ministero ha quasi dieci anni di vita, e non è nato per iniziativa illuminata dell’Amministrazione, bensì per esplicita disposizione di legge.
È stato istituito, infatti, dalla legge 107/2015, cosiddetta “Buona Scuola”, che in proposito l’ha articolato in diversi commi dell’articolo 1.
La legge ha inteso evidenziare anche i principi che attengono al progetto: trasparenza, accessibilità, aggiornamento, come si può rilevare dai contenuti dei commi 136 e seguenti:
- È istituito il Portale unico dei dati della scuola.
- Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca …. garantisce stabilmente l’accesso e la riutilizzabilità dei dati pubblici del sistema nazionale di istruzione e formazione, pubblicando in formato aperto i dati relativi ai bilanci delle scuole, i dati pubblici afferenti al Sistema nazionale di valutazione, l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, i dati in forma aggregata dell’Anagrafe degli studenti, i provvedimenti di incarico di docenza, i piani dell’offerta formativa, compresi quelli delle scuole paritarie del sistema nazionale di istruzione … i dati dell’Osservatorio tecnologico, i materiali didattici e le opere autoprodotti dagli istituti scolastici e rilasciati in formato aperto … Pubblica altresì i dati, i documenti e le informazioni utili a valutare l’avanzamento didattico, tecnologico e d’innovazione del sistema scolastico.
- I dati presenti nel Portale di cui al comma 136 o comunque nella disponibilità del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca non possono più essere oggetto di richiesta alle istituzioni scolastiche.
- Per l’anno 2015 è autorizzata la spesa di euro 1 milione per la predisposizione del Portale di cui al comma 136 e, a decorrere dall’anno 2016, è autorizzata la spesa di euro 100.000 annui per le spese di gestione e di mantenimento del medesimo Portale.
Come si vede, il Ministero ha il compito di gestire il Portale in modo funzionale senza limitazioni discrezionali, come, ad esempio, l’eventuale sospensione o il ritardo intenzionale della pubblicazione dei dati. È il caso di dire: Portale, se ci sei, batti un colpo.
Per approfondimenti:
Che succede al Portale dati del MIM?