#ioleggoperché
Leggere per crescere, leggere per capire
di Bruno Lorenzo Castrovinci
Leggere non è un gesto semplice né un’abitudine scontata: è un atto di libertà che apre la mente, affina la sensibilità e nutre la coscienza. Ogni libro che prendiamo in mano ci invita a varcare i confini dell’esperienza, a entrare in dialogo con il pensiero di un altro e, allo stesso tempo, con le zone più profonde di noi stessi. In un’epoca dominata dalla rapidità, dalla distrazione e dalla frammentazione delle informazioni, la lettura rappresenta un atto rivoluzionario, il tempo dedicato a un libro è tempo dedicato alla riflessione, alla lentezza, alla profondità.
L’iniziativa #ioleggoperché, promossa dall’Associazione Italiana Editori con il sostegno del Ministero dell’Istruzione e del Merito e del Ministero della Cultura, incarna pienamente questa missione: diffondere la lettura come strumento di crescita individuale e collettiva. Ogni anno, grazie alla collaborazione tra scuole, famiglie e librerie, migliaia di libri arricchiscono le biblioteche scolastiche, rendendole spazi di dialogo e conoscenza condivisa.
Il valore educativo della lettura
La lettura è un processo complesso che unisce mente, cuore e corpo, coinvolgendo il cervello in una danza di connessioni tra ragione ed emozione. Le neuroscienze hanno dimostrato che leggere attiva aree cerebrali legate non solo alla memoria e al linguaggio, ma anche all’immaginazione, alla creatività e all’empatia. Ogni storia letta ci consente di vivere esperienze altrui come se fossero nostre, stimolando gli stessi circuiti neuronali di chi agisce o prova davvero quelle emozioni. Leggere non è, quindi, un atto passivo, ma un esercizio dinamico di immedesimazione, di apertura e di costruzione di sé, un’azione che fortifica la mente e affina la sensibilità.
Dal punto di vista pedagogico, la lettura rappresenta una palestra cognitiva e affettiva. Essa sviluppa la concentrazione, amplia il lessico, migliora la capacità di argomentare e potenzia il pensiero critico, ma va oltre, in quanto forma la consapevolezza, stimola la creatività e rafforza l’autostima. Attraverso la lettura, gli studenti imparano a collegare, ad analizzare, a interpretare, a formulare ipotesi e a confrontare prospettive differenti, allenando così le competenze trasversali fondamentali per la vita, quali empatia, comunicazione efficace, problem solving, cooperazione e autonomia.
Leggere insegna la complessità, il dubbio e la sfumatura; educa alla pazienza e alla riflessione, contrastando la superficialità del mondo digitale. Chi legge impara a pensare con la propria testa, a esercitare il giudizio e a guardare il mondo con occhi più attenti, empatici e compassionevoli, scoprendo nella parola scritta uno strumento di libertà interiore e di crescita personale.
Leggere per crescere
Ogni libro è un cammino di formazione, un viaggio che unisce conoscenza ed emozione, stimolando la crescita morale, cognitiva ed emotiva del lettore. Attraverso i personaggi e le vicende, il lettore entra in un universo simbolico in cui può riconoscere i propri conflitti interiori e scoprirne il significato. Ogni lettura è, dunque, un dialogo tra mente e cuore, tra esperienza e immaginazione, che aiuta a comprendere la realtà e a costruire la propria identità. In questa prospettiva, leggere diventa un laboratorio interiore di scoperta e di trasformazione, dove la riflessione si unisce alla sensibilità, la curiosità alla consapevolezza.
La scuola rappresenta il luogo privilegiato in cui questa crescita si compie in modo collettivo e guidato. Qui la lettura si fa esperienza condivisa, leggere insieme significa dialogare, confrontarsi, costruire senso comune e sviluppare il pensiero critico. Nei circoli di lettura, nei laboratori e nelle attività interdisciplinari, le parole diventano ponti che collegano generazioni e culture diverse. Ogni lettore, inserito in questa comunità, impara ad ascoltare e a rispettare l’altro, scoprendo che ogni interpretazione è un contributo prezioso alla comprensione del mondo.
All’interno di questo percorso, il Service Learning assume un ruolo fondamentale, unendo l’apprendimento allo spirito di servizio, trasformando il sapere in azione e in responsabilità. Leggere per crescere significa anche leggere per donare, per restituire ciò che si apprende alla comunità e promuovere la solidarietà, la cooperazione e la cittadinanza attiva. In questo modo, la lettura non è soltanto un atto individuale, ma un gesto civico che costruisce legami, rafforza la coscienza sociale e genera cultura condivisa.
Leggere per capire
Capire significa saper decifrare il mondo, e la lettura è lo strumento più potente per farlo. Ogni testo chiede di essere interpretato, collegato, discusso, ricondotto a un orizzonte di senso più ampio. Leggere è, dunque, un esercizio di pensiero critico e creativo, una forma di resistenza all’omologazione e alla superficialità, ma anche un atto di costruzione attiva della conoscenza.
Come affermava Paulo Freire, “Non si può leggere la parola senza leggere il mondo”, in quanto il testo scritto è sempre intrecciato alla vita, alle strutture sociali, alle esperienze umane che gli danno origine. Ogni libro è una finestra sulla realtà e, al tempo stesso, uno specchio in cui si riflettono le nostre inquietudini, i nostri sogni e le nostre contraddizioni. Leggere significa imparare a riflettere, a dialogare con la complessità, a comprendere le differenze e ad accogliere l’altro come parte di sé.
Le neuroscienze confermano che, quando leggiamo, il cervello “vive” le azioni e le emozioni dei protagonisti attivando aree sensoriali, motorie e affettive e generando un’esperienza quasi tangibile. È ciò che gli studiosi chiamano empatia cognitiva, la capacità di immedesimarsi nell’altro mantenendo però la consapevolezza della propria identità. Questo processo neurocognitivo spiega perché la lettura non solo arricchisce la mente, ma trasforma il modo in cui percepiamo e abitiamo il mondo. Leggere, dunque, è un atto di umanità profonda, che educa al rispetto, alla sensibilità e al pensiero consapevole.
#ioleggoperché 2025 – Una rete che unisce scuole e territorio
Nel decimo anniversario dell’iniziativa, #ioleggoperché continua a rappresentare la più grande campagna italiana di promozione della lettura. Con oltre 21.000 scuole e 3.400 librerie gemellate, il progetto crea una rete diffusa di partecipazione e solidarietà.
Dal 18 giugno 2025 scuole e librerie possono registrarsi sulla piattaforma ufficiale. Il periodo di gemellaggio, tra l’8 settembre e il 13 ottobre, consente di creare collaborazioni concrete tra istituzioni educative e librerie locali. La Settimana delle donazioni, dal 7 al 16 novembre 2025, rappresenta il cuore del progetto: chiunque può donare un libro alla biblioteca scolastica, contribuendo ad arricchire il patrimonio culturale dei ragazzi. A fine campagna, gli editori aderiscono con un’ulteriore donazione nazionale di oltre 100.000 volumi.
Ogni libro donato è un gesto di fiducia nella cultura come bene comune, ma anche un atto di responsabilità sociale che trasmette alle nuove generazioni il valore della conoscenza condivisa. Donare un libro significa credere nel potere della parola come strumento di emancipazione, di libertà e di incontro. Ogni volume che entra in una biblioteca scolastica diventa un seme che potrà germogliare nella mente di uno studente, dando vita a nuove idee, a nuovi sogni e a nuovi legami.
Le attività collegate all’iniziativa, che le scuole realizzano, ampliano il significato del progetto, trasformandolo in un autentico laboratorio di cittadinanza e creatività. In questi contesti, i ragazzi imparano che la lettura non è solo un atto individuale ma un’esperienza collettiva, che costruisce senso di appartenenza, spirito critico e consapevolezza culturale. Attraverso il dialogo con autori, l’analisi dei testi, la scrittura collaborativa e lo scambio di volumi come nel book swap, si sviluppano competenze comunicative, relazionali e civiche, in linea con i traguardi dell’educazione alla cittadinanza.
In questo modo, la scuola non solo si apre al territorio ma diventa una comunità viva, un centro pulsante di cultura che interagisce con le librerie, con le famiglie e con le istituzioni. Essa si trasforma in un presidio educativo in cui la lettura assume un valore formativo, affettivo e sociale, capace di unire le generazioni e di rendere la cultura un bene realmente condiviso.
La scuola come comunità che legge
Una scuola che legge è una scuola che cresce, che respira cultura e la trasmette come linfa vitale. Le biblioteche scolastiche, lontane dall’essere semplici depositi di libri, diventano veri e propri centri di aggregazione, spazi inclusivi dove ogni studente può sentirsi accolto, libero di cercare, esplorare e sognare. Qui la curiosità trova casa, la parola diventa dialogo, e la lettura si trasforma in un’esperienza comunitaria.
Attraverso iniziative come #ioleggoperché, la scuola assume un ruolo di promotrice culturale, tessendo relazioni con il territorio e creando una rete di significati condivisi tra docenti, studenti, famiglie e librerie gemellate. Ogni attività di lettura collettiva, ogni laboratorio, ogni scambio di libri diventa un’occasione per imparare l’ascolto, l’empatia e il valore della pluralità delle voci.
Leggere a scuola significa imparare a pensare criticamente, a confrontarsi con idee diverse, a rispettare le opinioni altrui. Significa anche educare alla cittadinanza attiva, alla curiosità intellettuale e al desiderio di comprendere il mondo. In questo modo la scuola che legge diventa una palestra di democrazia, dove si formano cittadini consapevoli, capaci di leggere non solo i testi ma anche la vita e le sue sfumature.
Conclusione
Ogni libro è una vita in più vissuta, ogni lettura è un passo verso la libertà. Leggere per crescere e leggere per capire significa formare menti aperte, curiose e solidali. L’iniziativa #ioleggoperché mostra come la lettura possa diventare una forza collettiva, un movimento capace di unire persone, generazioni e territori.
In un’epoca segnata da crisi e disorientamento, il libro resta un porto sicuro, una bussola, una speranza. Come scriveva Umberto Eco: “Chi non legge, a settant’anni avrà vissuto una sola vita. Chi legge, avrà vissuto cinquemila anni.”
Ogni pagina letta è un frammento di umanità custodito nel tempo, un seme che continua a germogliare nel futuro.