G. Carofiglio, Della gentilezza e del coraggio

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Carofiglio dice di un mondo migliore

di Antonio Stanca

   Un altro saggio di Gianrico Carofiglio, Della gentilezza e del coraggio (Breviario di politica e altre cose), è comparso di recente allegato a la Repubblica, edizioni Gedi, su licenza Feltrinelli. L’opera risale al 2020 e s’inserisce in quella fase della produzione del Carofiglio rivolta in particolar modo alla saggistica.

   Nato a Bari nel 1961, si era laureato in Giurisprudenza, era stato Magistrato, uomo politico, docente universitario prima che, nel 2000, cominciasse a produrre opere di narrativa e di saggistica. Ora, a sessantaquattro anni, vive a Roma e molto noto è diventato poiché molto attuali sono risultati i suoi lavori, sia i romanzi e i racconti sia i saggi, molto impegnati a dire delle gravi conseguenze che soprattutto nel mondo occidentale sono derivate dall’età moderna, dai tempi invasi dallo sviluppo della scienza, della tecnica, segnati dalla crisi di quei valori morali, spirituali che erano valsi per secoli di cultura, di civiltà. Molti riconoscimenti, molte traduzioni oltre a riduzioni televisive e cinematografiche avrebbero avuto le opere del Carofiglio. Ad attirare l’attenzione, l’interesse sono stati, s’è detto, gli ambienti, i problemi trattati, quelli, cioè, dell’attualità più recente, quelli che offrono al lettore la possibilità non solo di riconoscersi, di ritrovarsi nelle pagine di un libro ma anche di ricevere indicazioni utili a sapersi comportare, a saper affrontare, risolvere certe questioni. Sia il Carofiglio scrittore, infatti, sia il saggista non si limitano al problema presentato ma lo osservano, lo valutano in modo tale da ricavare suggerimenti, consigli che possono servire a chi con quel problema è alle prese. Anche insegnare vogliono le opere del Carofiglio, un umanista nel senso più completo del termine può essere considerato, un sapiente, un maestro che di fronte alla fine di tutto quanto era servito per il bene comune non smette di sperare in un recupero, in una rivalutazione di quei principi, di quei valori che tanto importanti erano stati nel tempo, nella storia, nella vita. Così succede pure in Della gentilezza e del coraggio dove dopo un inizio dedicato soprattutto a situazioni, problemi di ordine politico il discorso va a comprendere anche argomenti, ambienti di genere diverso quali quelli sociali o privati. Ovunque c’è il Carofiglio che rileva l’improprietà, il guasto, il pericolo di quanto accade, mette in evidenza le cause, mostra le conseguenze ed espone quello che per lui sarebbe il modo migliore per evitare o superare il problema. Ma fa vedere pure come il problema sia cercato, sia vissuto e come non si pensi affatto ad evitarlo o superarlo. Da qui l’ampio discorso sui cattivi costumi che ormai si sono diffusi, sono giunti a far parte della vita pubblica e privata, dei sistemi politici e sociali, del modo di pensare e di fare, del tempo che è sopravvenuto e che fa passare, fa accettare anche quanto è contrario alla morale, alla giustizia, alla correttezza, a tutto quanto era sempre rientrato nella sfera dello spirito, nel raggio della coscienza, nell’ambito della legge. Contrario, polemico si mostra Carofiglio di fronte a quanto di grave, di vietato, di illegale viene ormai commesso senza che si provveda a denunciarlo, contrastarlo. Quella che in quest’opera risulta dai rilievi del saggista, compresi quelli che vanno oltre la politica, è una vita, una società, una realtà attraversata da ambiguità, irregolarità, cattiverie, oscenità, una realtà inquinata da impurità di ogni tipo. Un’altra realtà, quindi, si è resa necessaria, un’altra vita occorrerebbe, un’altra maniera di essere, di stare da soli e con gli altri. E anche qui Carofiglio riesce bene. Come quando si tratta di segnalare il danno anche quando dice di come correggerlo riesce ad essere chiaro, esplicito. Da buon insegnante, da buon educatore, da abile scrittore sa consigliare, suggerire i modi necessari ad eliminare quanto di oscuro, di avverso è entrato a far parte della vita di tutti i giorni, di tutti i posti, a sostituirlo con un bene sempre possibile da pensare e da praticare. Un’opera di conversione quasi religiosa è quella che Carofiglio propone, una vita, una storia, un mondo nuovo, diverso, migliore è quello che persegue prima che diventi impossibile, irraggiungibile. Convincente risulta il suo libro sia per i modi espressivi molto scorrevoli sia perché ricco di citazioni provenienti da testi o personaggi celebri di ogni parte del mondo. Sostenuto da tante altre opinioni il discorso diventa sempre più capace di persuadere, sempre più riesce a coinvolgere chi legge, a fargli credere possibile un’operazione che in verità è destinata a rimanere solo un’aspirazione.