L’ipotesi del blocco degli stipendi fino a tutto il 2014 ha il sapore della beffa

Stipendi, l’ipotesi del blocco degli stipendi fino a tutto il 2014 ha il sapore della beffa. Se le cose stanno così il Governo si appresti immediatamente a restituire gli ingenti fondi sottratti al Miglioramento dell’offerta formativa. E i sindacati imparino a rivedere le loro strategie: certe battaglie si vincono in tribunale e non attraverso la concertazione.

 

Secondo l’Anief, se fosse confermata la notizia diffusa oggi dalla stampa specializzata sulla volontà dei ministri Patroni Griffi e Vittorio Grilli di far firmare al premier Mario Monti un decreto attraverso cui verranno bloccati gli aumenti contrattuali del personale statale degli anni 2013-2014 senza possibilità di recupero, oltre che il “riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dall’anno 2011”, il Governo italiano dovrebbe contestualmente restituire le ingenti somme sottratte al comparto Istruzione attraverso la riduzione di un terzo del Miglioramento dell’offerta formativa. E di conseguenza tornare a finanziare tutte quelle attività didattiche e collaterali alla didattica – attività motoria, incentivi alle scuole poste in zone a rischio, recupero studenti, ecc. – negati già dall’anno in corso agli alunni italiani.

 

Inoltre, sempre se le indiscrezioni della stampa fossero vere, saremmo di fronte ad una clamorosa presa di posizione. Che farebbe venire meno le responsabilità politiche del nostro Governo che ha sottoscritto l’intesa per salvaguardare i dipendenti pubblici. In particolare il personale della scuola, che non ha altra modalità di fare carriera se non quella di accedere agli scatti di anzianità. Lo sanno bene i sindacati rappresentativi, i quali hanno sempre più chiaramente sbagliato a scegliere la strada della concertazione piuttosto che quella dei tribunali.

 

L’Anief ricorda, infatti, che qualsiasi atto che dovesse introdurre un blocco degli stipendi di docenti e Ata rimane sempre in contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale 223/2012, la quale ha dato ragione a quei magistrati che avevano rivendicato il diritto allo stipendio equo. Ora, poiché è stato appurato che l’irrecuperabilità stipendiale è lesiva degli articoli 1, 36 e 39 della Costituzione, tale principio può essere sicuramente allargato a tutte le professionalità che operano nel comparto pubblico. Ad iniziare da tutti i docenti, amministrativi, tecnici, ausiliari e Dsga.