Atto di indirizzo 4 febbraio 2013, AOOUFGAB Prot.n. 3

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

 

AOOUFGAB – Ufficio del Gabinetto

ATTI del Ministro

Prot. n. 0000003 – 04/02/2013

 

Atto di indirizzo

Individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per l’anno 2013

 

In coerenza con la strategia dell’Unione Europea per il 2020, con il quadro di programmazione a livello nazionale e con le missioni del programma di Governo nei comparti di competenza, il presente Atto di indirizzo per l’anno 2013, in linea di continuità rispetto al precedente, individua le priorità politiche con le relative aree di intervento aggiornate ed integrate.

Esso tiene conto di quanto previsto nella delega in materia di innovazione tecnologica conferita con d.P.C.M. 13 dicembre 2011.

L’adozione del presente Atto di indirizzo è da considerarsi urgente ed improcrastinabile, dovendo dare necessario avvio, secondo la tempistica normativamente stabilita, a tutto il processo di pianificazione strategica, in stretto raccordo con il processo di programmazione economico-finanziaria per l’anno 2013 e per il triennio 2013-2015.

Esso diventa una rigorosa necessità anche tenendo conto dell’esigenza di assicurare la piena operatività dell’Amministrazione nella prosecuzione delle azioni per l’ottimizzazione della produttività, l’efficienza e la trasparenza dell’Amministrazione, in attuazione del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, nell’ambito del ciclo di gestione della performance.

 

Priorità politica 1 – Sostegno e potenziamento delle politiche di innovazione tecnologica

 

Al fine di promuovere lo sviluppo della Digital Agenda for Europe, direttamente collegata agli obiettivi della Strategia Europa 2020, il Ministero, in sinergia con gli altri soggetti pubblici coinvolti, ivi inclusa l’Agenzia per l’Italia Digitale, opererà nelle seguenti aree di intervento:

a) Favorire la diffusione di servizi di e-government e garantire un accesso sempre più ampio dei cittadini ai servizi online. Si dovrà pervenire, in linea con quanto previsto dal decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge; con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 7 agosto 2012, n. 134, e dal decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito in legge, con modificazioni, dall’art.1, comma 1, della legge 17 dicembre 2012, n. 221, ad una piena realizzazione delle principali infrastrutture nazionali in materia di e-government da parte delle amministrazioni. In particolare, sarà fondamentale dare concreta attuazione a tutti i sistemi online per assicurare una piena fruizione da parte dei cittadini dei servizi sviluppati dalle diverse pubbliche amministrazioni nell’ottica della riduzione della spesa pubblica e del miglioramento qualitativo dei servizi offerti dalla PA. Essenziale è promuovere un’applicazione diffusa da parte di tutta la PA del nuovo CAD, come da ultimo modificato, in particolare, dal decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179.

b) Realizzare politiche e progetti finalizzati a garantire la piena trasparenza dei dati pubblici (open data). Oltre a consentire una piena accountability dell’azione politica, l’accesso diretto ai dati pubblici ha lo scopo di valorizzare il patrimonio informativo pubblico come insostituibile fonte di conoscenza dei sistemi economici, sociali, geografici e umani, consentendo la creazione di servizi innovativi e lo sviluppo di nuovi modelli di gestione dei beni.

c) Favorire e promuovere le competenze digitali (e-literacy). La possibilità di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), che caratterizzano l’attuale contesto sociale, deve essere prerogativa di tutti i cittadini.

Il modo per sviluppare queste competenze nella popolazione passa inevitabilmente dalla scuola sia direttamente che indirettamente, sia attraverso la digitalizzazione dei servizi di interfaccia tra la scuola e la famiglia che attraverso lo sviluppo di metodologie didattiche che utilizzino linguaggi digitali, l’utilizzo di e-book e contenuti digitali per le attività scolastiche anche a casa. Le scuole possono, inoltre, diventare esse stesse luoghi per la partecipazione alla società della comunicazione. Il Ministero è anche impegnato, in una logica di modernizzazione, nella progettazione di nuovi sistemi di comunicazione e di interazione che, con l’ausilio delle nuove tecnologie, favoriscano il dialogo con i molti soggetti e comunità che hanno l’esigenza di confrontarsi con l’Amministrazione.

 

Priorità politica 2 – Sviluppo di strategie della crescita, rilancio e valorizzazione della ricerca

 

Nell’ambito delle nuove proposte della Commissione europea per il Programma di ricerca e innovazione 2014-2020 “Horizon 2020” con la finalità di stimolare un’economia intelligente, sostenibile, inclusiva, basata sulla conoscenza e sull’innovazione per migliorare le condizioni per la ricerca e lo sviluppo in Europa, sembra indispensabile operare nelle seguenti aree di intervento:

a) Miglioramento della competitività nell’accesso e nell’utilizzo dei fondi europei per la ricerca e per l’innovazione attraverso una stretta correlazione tra gli indirizzi dell’Europa (Settimo Programma Quadro (2007-2013), Horizon 2020 e Fondi Strutturali) e le azioni nazionali per il supporto alla ricerca e all’innovazione.

A questo scopo saranno intraprese specifiche azioni volte a creare una maggiore interazione tra il sistema nazionale della ricerca e le politiche di coesione  territoriale, in collaborazione con le Regioni, nonchè a migliorare e rafforzare il sistema di relazioni bilaterali e multilaterali di cooperazione scientifico tecnologica.

La visione generale è affidata al programma Horizon Italy 2020, attualmente in corso di redazione, e finalizzato a definire il quadro strategico di programmazione delle risorse per la ricerca e l’innovazione in sinergia con la nuova programmazione comunitaria.

b) Ricostruzione, anche attraverso una forte sinergia tra ricerca pubblica e privata, di politiche nazionali in settori tecnologici di interesse strategico a sostegno della specializzazione intelligente dei territori, attraverso la nuova politica nazionale dei cluster innovativi, con la quale ricondurre le diverse iniziative di distretti tecnologici esistenti ad una migliore efficacia nel rapporto tra sistema della ricerca, industria e nuova imprenditorialità e ad una più spinta coerenza su scala nazionale. L’obiettivo è la ricostruzione di grandi aggregati nazionali su alcuni temi specifici di interesse strategico per l’industria nazionale: chimica verde, aerospazio, sistemi di trasporto, domotica, scienze della vita, agroalimentare, tecnologie per le Smart Communities, energie rinnovabili, fabbrica intelligente.

c) Contributo all’Agenda digitale italiana con diverse iniziative tra cui, in particolare nel settore della ricerca, il potenziamento del progetto Smart Cities and Commuinities, ispirato alla necessità di indirizzare la costruzione e lo sfruttamento delle competenze industriali e scientifiche del Paese verso le nascenti sfide sociali e i bisogni concreti che si manifestano nelle comunità. Con tali iniziative si intende sia costruire un sistema di competenze, critiche per la realizzazione del modello di Smart Community, concentrate in specifici poli scientifici o industriali, sia sostenere le città e le comunità italiane nello sviluppo delle loro progettualità basate sulle smart technologies.

d) Semplificazione e innovazione degli strumenti, normativi e finanziari, di sostegno alla ricerca e innovazione, sia nella direzione di semplificare e rendere più rapido il ciclo di selezione dei progetti e di erogazione delle risorse, sia al fine di adeguare la strumentazione alla generale situazione di finanza pubblica, sia ancora per assicurare un maggiore impatto delle attività finanziate in termini di competitività delle imprese, anche attraverso una maggiore interazione tra il sistema delle imprese e quello della ricerca pubblica. Infine, il Ministero dovrà operare nella direzione di contribuire al coordinamento orizzontale tra le politiche del Governo in materia di innovazione, attraverso la collaborazione con altri Ministeri.

e) Sostegno alla nuova imprenditorialità tecnologica, con particolare riferimento alle imprese orientate all’innovazione sociale e all’iniziativa imprenditoriale dei giovani. Saranno attivate iniziative di sostegno alla nuova imprenditorialità, volte a valorizzare i risultati dei progetti di ricerca, attraverso un continuum di strumenti che vanno dal finanziamento a fondo perduto per lo sviluppo delle competenze, ai finanziamenti proff of concept per lo sviluppo embrionale dell’idea imprenditoriale, il seed capital e altre forme ibride quali prestiti partecipativi.

f) Sostegno e qualificazione della ricerca pubblica, nella consapevolezza che ripresa, crescita e incremento di produttività passino anche attraverso azioni volte a favorire lo sviluppo di progetti nazionali, promossi dalle università e dagli enti pubblici di ricerca, coerenti con le priorità tematiche della ricerca europea e internazionale, atti a costituire l’indispensabile humus per una migliore competitività nell’accesso e nell’utilizzo dei fondi europei. Ulteriore obiettivo consiste nel perseguire, attraverso il rafforzamento delle conoscenze di base e delle competenze scientifiche, una migliore qualificazione del capitale umano e tecnologico ed una maggiore valorizzazione delle eccellenze presenti ed emergenti sul territorio nazionale, attraverso azioni volte a favorire, anche in prospettiva, l’inserimento dei migliori giovani ricercatori nei ruoli delle università e degli enti pubblici di ricerca. A tale scopo si procederà a valorizzare il sistema degli Enti

Pubblici di Ricerca al fine di assicurare la piena coerenza con il quadro strategico generale definito dal Ministero in tema di ricerca e innovazione e di favorire la sinergia e l’interscambio tra il sistema degli enti pubblici di ricerca e il sistema universitario.

 

Priorità politica 3 – Promozione della qualità ed incremento di efficienza del sistema universitario.

 

Completato il processo di riforma del sistema universitario avviato con la legge n. 240/2010 diventa fondamentale promuovere sempre più un percorso di autonomia responsabile da parte delle Università per incentivare la qualità e l’efficienza di tutto il settore.

In questo ambito è essenziale operare nelle seguenti macroaree di intervento:

a) Implementare e supportare i nuovi assetti normativi e di organizzazione interna del sistema universitario al fìne di migliorare le performance complessive degli atenei. Particolare attenzione sarà dedicata allo svolgimento delle procedure concorsuali per l’abilitazione nazionale, all’attuazione e completamento, con il supporto dell’ANVUR, delle procedure di accreditamento degli atenei e dei corsi, alla piena operatività del nuovo sistema di finanziamento, con riferimento all’efficienza gestionale e agli equilibri di bilancio, anche attraverso il supporto agli atenei nell’introduzione del bilancio unico, della contabilità economico-patrimoniale. Dopo l’adozione del decreto di riparto del fondo di finanziamento ordinario per il 2012 con un modello multifondo, si ritiene necessario perseguire un modello di finanziamento cui concorrano risorse originate da Ministeri diversi, dalle Regioni, dall’Europa e da fondazioni bancarie affinché gli Atenei possano procedere secondo un modello di trasparenza nei rapporti con il Ministero e con le altre Università e di programmazione al proprio interno. Fondamentali sono anche le innovazioni di processo attraverso nuove regole di governance e di contabilità per rendere gli Atenei in grado di definire una strategia di sviluppo autonoma e responsabile i cui risultati possano essere monitorati e valutati al fine di riconoscere e premiare, anche dal punto di vista del sostegno finanziario, i comportamenti virtuosi. Il Ministero, inoltre, si fa promotore di un processo volto a potenziare gli interventi di fusione di università e la federazione di attività didattiche, di ricerca e di servizio.

b) Favorire la massima permeabilità tra sistema dell’università e quello degli enti pubblici di ricerca, in termini di regole generali, procedurali e di mobilità.

Diventa fondamentale individuare azioni in grado di creare un’interazione stabile tra attività di alta formazione ed attività di ricerca, favorendo, tra l’altro, l’ingresso e l’avanzamento di carriera nel sistema universitario dei vincitori di progetti comunitari.

c) Accelerare il processo di internazionalizzazione delle Università attraverso regole per un reclutamento aperto, trasparente, meritocratico; il riconoscimento di abilitazioni internazionali assimilabili a quelle nazionali al fine dell’impiego in Italia, studio di modalità di double appointment, incentivazioni per i visiting professors e visiting researchers, completamento del processo di Bologna; incentivazione di accordi finalizzati al rilascio di doppio titolo e di titolo congiunto tra università di diversi Paesi, sperimentazione di attività di “job market”.

d) Favorire la capacità del sistema di attrarre risorse finanziarie a livello europeo. Fondamentale importanza assume la capacità del sistema di incrementare la propria attrattività di risorse finanziarie a livello europeo e di potenziare la rete formativa e della ricerca per attrarre studiosi e studenti dall’estero, favorendo al contempo la mobilità dei nostri studenti.

e) Promuovere azioni di sostegno al sistema dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Anche nella fase di completamento della riforma, diventa fondamentale il rilancio delle istituzioni AFAM sul territorio con un’azione di razionalizzazione e ottimizzazione che valorizzi le eccellenze, accentuando le loro vocazioni in relazione alle peculiarità del territorio. Il rilancio può avvenire anche favorendo le relazioni e le collaborazioni tra istituzioni di ambiti diversi al fine, in particolare, di sperimentare forme e linguaggi espressivi diversi in funzione dei nuovi profili professionali richiesti dal mondo artistico.

 

Priorità politica 4 – Promozione del diritto allo studio universitario.

 

Le azioni di promozione del diritto allo studio devono essere considerate come interventi di equità e mobilità sociale necessari per l’attuazione dei principi del merito e dello sviluppo della conoscenza nella società. In tale ottica, diventa fondamentale operare nelle seguenti macroaree di intervento:

a) Rafforzare un sistema integrato di politiche a sostegno degli studenti. In applicazione del D. Lgs. 29 marzo 2012, n. 68 sarà implementata la normativa per l’assicurazione di borse di studio a garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni per gli studenti in possesso dei relativi requisiti di eleggibilità. All’interno di questa azione si colloca anche la sperimentazione di nuovi test, anche diagnostici, in italiano o in inglese, per favorire una scelta universitaria consapevole;

b) Favorire i processi di razionalizzazione della rete formativa terziaria, al fine di rafforzare l’integrazione a livello regionale e macroregionale e di eliminare duplicazioni e diseconomie, favorendo al contempo una maggiore integrazione tra l’offerta universitaria e quella degli ITS.

c) Sostegno e promozione delle azioni della Fondazione per il merito, al fine di favorire la libertà di scelta degli studi universitari agli studenti meritevoli e capaci attraverso premi di studio e prestiti d’onore in cui convogliano sia risorse pubbliche che private.

 

Priorità politica 5 – Sviluppo delle azioni di valutazione della performance del sistema scolastico con particolare riferimento agli apprendimenti e alle competenze degli alunni.

 

Nel quadro dell’apprendimento permanente delle persone per tutto il corso della vita, la scuola deve ritornare ad essere uno dei principali motori di sviluppo del nostro Paese attraverso azioni finalizzate a:

a) Completare l’attuazione del sistema nazionale di valutazione, con l’obiettivo di offrire alle istituzioni scolastiche e formative gli strumenti per definire ed attuare piani di miglioramento della qualità e dell’offerta formativa. Il tutto va correlato alla necessità di promuovere e sviluppare la cultura della trasparenza, della rendicontazione sociale e del confronto dei risultati in ambito nazionale, europeo ed internazionale.

b) Supportare e potenziare le nuove modalità di formazione iniziale dei docenti del personale docente ed ATA che muova dagli effettivi bisogni formativi di ciascuna categoria professionale, attraverso interventi di e-learning integrato, con la promozione di processi di riflessione “tra pari” nell’ambito delle scuole, centrati sulle concrete esperienze professionali, con particolare riferimento agli apprendimenti in ambienti tecnologici. Tali interventi vanno agevolati dal supporto di una trama organizzata di relazioni con Università, Associazioni professionali e Centri di ricerca – e con un mix ponderato di tecnologie da adottare – capaci di promuovere la “sistematizzazione” delle conoscenze e delle competenze, senza gerarchizzazioni di responsabilità. Fondamentale sarà anche l’avvio di un processo di ammodernamento dei modelli di organizzazione della didattica e di percorsi di sviluppo professionale dei docenti, anche attraverso un confronto costruttivo con le associazioni professionali e le organizzazioni sindacali. In un’ottica di rinnovamento diventa strategico incrementare la mobilità dei docenti all’interno di progetti di formazione in servizio che avviino un processo di internazionalizzazione della professionalità docente.

c) Adeguare la durata dei percorsi di istruzione agli standard europei. Occorre superare la maggiore durata del corso di studi in Italia procedendo alla relativa riduzione di un anno in connessione anche alla destinazione delle maggiori risorse disponibili per il miglioramento della qualità e della quantità dell’offerta formativa, ampliando anche i servizi di istruzione e formazione.

 

Priorità 6 – Sviluppo delle azioni di orientamento scolastico e professionale, di educazione alla cittadinanza e alla legalità, di contrasto alla dispersione scolastica.

 

Per assicurare una scuola efficiente e di qualità, diventa necessario operare anche nei settori più critici secondo le seguenti macro aree di intervento:

a) Promuovere il recupero delle aree scolastiche più compromesse e potenziare le azioni di orientamento scolastico e professionale al fine di contrastare la dispersione scolastica. Il sostegno alle aree scolastiche più compromesse deve essere volto, in via principale, a ridurre l’insuccesso formativo, la dispersione e l’abbandono scolastico, a prevenire il disagio giovanile e i fenomeni di tossicodipendenza, a favorire l’integrazione di alunni disabili e di quelli di recente immigrazione. Continuità, sviluppo ed estensione dell’azione prototipale di contrasto alla dispersione ( F 3 ) basata sul partenariato tra scuola, soggetti pubblici e non profit del territorio. Obiettivo: l’abbattimento del tasso di early school leavers fino al 10%. Si rammenta che tale obiettivo è tra le priorità di EU202O e che la presenza di strategie specifiche al riguardo è tra le condizioni per l’accesso ai fondi strutturali europei 2014/2020. Nel quadro delle indicazioni europee in materia di educazione degli adulti, l’obiettivo è quello di far acquisire le competenze di base e di cittadinanza proprie del percorso dell’istruzione dell’obbligo ad un più ampio numero possibile di studenti, con particolare attenzione alle peculiarità proprie dell’istruzione per gli adulti stranieri.

b) Attivare percorsi formativi di educazione alla cittadinanza e alla legalità.

Nel percorso formativo di ogni studente per favorire una crescita civile e responsabile, è importante dare maggiore impulso alle azioni in atto in materia di educazione alla salute, di educazione alla legalità in tutte le sue espressioni di contrasto alle discriminazioni, nella scuola primaria, di alfabetizzazione motoria. Il tema delle pari opportunità è stato sviluppato con modalità innovative campagne ed azioni promosse dalle scuole con il sostegno del MIUR. Anche il nuovo sito www.noisiamopari.it, (che ha registrato 600 accessi dal 19 novembre, data di apertura) è divenuto il punto di raccordo tra scuole, associazioni ed enti locali anche per ciò che riguarda il contrasto al bullismo e la lotta alla violenza contro le donne. Tali nuove modalità e lo stesso sito vanno rilanciati e sostenuti per rendere le scuole sempre più inclusive.

 

Priorità politica n. 7 – Monitoraggio e completamento dell’attuazione della riforma del primo e secondo ciclo di istruzione, nonché dei percorsi post-secondario con particolare riferimento agli ITS.

 

In una società in continua evoluzione anche il sistema ordinamentale scolastico necessita di revisioni, adeguamenti e modifiche nelle seguenti aree di intervento:

a) Completare il processo, di revisione delle Indicazioni Nazionali emanate il 16 novembre 2012 adottando idonee misure di accompagnamento e di innovazione didattica, completare l’implementazione della riforma e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, anche rafforzando le misure di accompagnamento per i licei, per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali.

b) Potenziare l’istruzione tecnico-professionale sino a livello post secondario per il rilancio della cultura tecnica e scientifica, l’occupazione dei giovani e lo sviluppo del territorio. Le misure di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico-professionale contenute nel decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, nella legge 4 aprile 2012, n. 35, vanno accompagnate con misure di rafforzamento dell’istruzione tecnico-professionale, anche a livello terziario e con l’aumento dei percorsi di alternanza studio / lavoro, a sostegno dell’occupazione dei giovani, colmando progressivamente il mismatch ancora esistente tra domanda e offerta di lavoro per le professioni tecniche, e di crescita delle filiere produttive nei settori strategici dell’economia nazionale, anche ai fini della loro internazionalizzazione. In quest’ottica, si avvia nel 2013 anche la seconda programmazione degli Istituti tecnici Superiori (ITS), in base alle nuove Linee Guida per consolidare e sviluppare i rapporti tra istituti tecnici, istituti professionali, centri di formazione professionale e imprese, con la definizione della “mappa” per collegare filiere formative e filiere produttive, la costituzione dei Poli tecnico-professionali a livello provinciale e il potenziamento dell’autonomia e del ruolo degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). D’intesa con le Regioni, si procede anche alla piena attuazione del regolamento, adottato con D.P.R. 4 ottobre 2012 sui centri provinciali di istruzione degli adulti.

c) Potenziare la qualità dell’inclusione scolastica a partire dalle misure previste dalla Direttiva illustrata il 6 dicembre 2012 e in corso di emanazione riguardante gli alunni con bisogni educativi speciali e Porganizzazione territoriale delle scuole attraverso il rafforzamento del Centri Territoriali di Supporto.

Nelle predette misure sono compresi i programmi di intervento riguardante la formazione del personale scolastico e azioni di sostegno a favore dello sviluppo della formazione tecnico- professionale nel Mezzogiorno.

 

Priorità politica n. 8 – Ammodernamento dell’intero sistema scolastico.

 

a) Semplificare la complessità organizzativa del sistema istruzione e dare valore ad un’autonomia scolastica responsabile. Le principali linee di intervento riguardano il rilancio e lo sviluppo dell’autonomia delle scuole attraverso modelli organizzativi innovativi e di governo che il Ministero intende sostenere nell’ambito di un percorso condiviso con le Regioni per l’attuazione del Titolo V della Costituzione.

b) Promuovere l’innovazione digitale nella scuola. Al fine di realizzare “una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva”, in linea con le tre priorità strategiche della strategia Europa 2020, il Piano Nazionale Scuola Digitale ha lo scopo di rendere l’offerta educativa e formativa coerente con l’evoluzione in senso digitale di tutti gli altri settori della società. Il piano vuole assicurare, attraverso un’azione graduale, un costante coinvolgimento delle scuole e di tutti gli attori del sistema.

c) Favorire la mobilità degli studenti per estendere la possibilità di studio e lavoro all’estero anche attraverso gemellaggi, partenariati e protocolli di intesa con realtà culturali, sociali, produttive, professionali e reti interistituzionali con ambasciate, ministeri, scuole e istituti di cultura italiani al fine di realizzare progetti e facilitare scambi e attività in ambito europeo ed extraeuropeo, anticipando il programma Erasmus for All.

 

Priorità politica n. 9 – Implementazione e sviluppo di modelli ed interventi di edilizia scolastica e messa in sicurezza delle scuole.

 

La messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico, attraverso un nuovo piano di gestione delle risorse finanziarie in collaborazione con gli enti locali interessati diventa una fondamentale priorità sotto due differenti prospettive:

a) Promuovere interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici che mancano dei prescritti requisiti minimi secondo nuovi standard energetici ed interventi straordinari.

b) Promuovere la costruzione di nuovi edifici scolastici in un’ottica completamente rinnovata rendendo le scuole stesse, anche a livello strutturale, un vero laboratorio interattivo per la partecipazione alla società della comunicazione.

 

Priorità politica n. 10 – Riorganizzazione e ammodernamento del Ministero.

Politiche per l ‘efficienza gestionale.

 

A fronte dei rilevanti cambiamenti che interessano i diversi settori di core business del Ministero, diventa fondamentale avviare un profondo processo di riorganizzazione amministrativa interna secondo le seguenti linee di azione:

a) Razionalizzare l’organizzazione amministrativa dell’amministrazione centrale. In ottemperanza al dettato dell’art. 2 del DL 95/2012, secondo la logica della spending review, si procederà ad una riduzione degli assetti organizzativi, potenziando l’azione di indirizzo, di coordinamento e di valutazione del Ministero.

Si procederà, inoltre, ad un nuova configurazione della rete periferica del MIUR, sia nell’ottica di una migliore allocazione di funzioni amministrative tra Stato e Regioni, sia in conformità alle scelte adottate dal Governo sulla organizzazione congiunta delle articolazioni provinciali delle amministrazioni statali secondo canoni di trasparenza, semplificazione e dematerializzazione dei processi, valorizzando il merito.

b) Dematerializzare le procedure amministrative, in attuazione dell’apposito Piano da adottare ai sensi dell’art. 7, comma 27, del decreto legge 6 luglio 2012, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, della legge 7 agosto 2012, n. 135.

Occorre procedere ad una graduale ma sistematica trasformazione delle modalità di gestione dei flussi informativi del Ministero (sia come comunicazione esterna che come comunicazione interna) secondo modalità sempre più trasparenti, interattive, semplificate ed innovative;

c) Razionalizzare la logistica. Occorre proseguire nel processo già in atto di revisione della logistica al fine di operare una concentrazione degli spazi preordinata sia al contenimento della spesa che al miglioramento delle condizioni di lavoro e di interazione del personale;

d) Valorizzare le risorse interne e migliorare l’operatività del lavoro sia attraverso l’attività di formazione continua sia attraverso l’introduzione di nuovi profili professionali. Per completare l’organico del Miur occorre selezionare nuovi profili professionali, sia a livello dirigenziale che delle altre aree funzionali (ad esempio statistici, informatici, ingegneri gestionali), che possano affiancare ed integrare, con specifiche competenze tecnico-scientifiche, la tradizionale cultura giuridica e amministrativo-contabile del personale delle Amministrazioni dello Stato. Inoltre, nella logica del processo di europeizzazione ed internazionalizzazione, chiaramente delineato dalla strategia Europa 2020, incentivare la conoscenza delle lingue straniere.

 

IL MINISTRO

Francesco Profumo

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