RESPONSABILITA’ E SCUOLA: I TEMI DI UNA RELAZIONE NECESSARIA

CONVEGNO NAZIONALE

RESPONSABILITA’ E SCUOLA: I TEMI DI UNA RELAZIONE NECESSARIA

Per la Scuola chi risponde? Di cosa risponde?

11 marzo 2013 dalle 9.00 alle 16.30 Auditorium
I.T.I.S. “SEVERI”
Via L. Pettinati, 46 Padova

“Respondeo”: sono responsabile, cioè rispondo.

La scuola è il “luogo geometrico” della responsabilità.
In essa s’intersecano e cercano risposta tutte le domande che hanno a che fare con la costruzione e la trasmissione della conoscenza, con la formazione delle persone, con la difesa dei principi della convivenza, con il “bene comune”.
È nella cura per la sua Scuola che si misura, nei fatti, quanto una Società si senta responsabile del proprio futuro e in esso voglia investire.
È nella Scuola che degli adulti sono chiamati ad assumersi la responsabilità di minori, per tutelarli, istruirli e aiutarli a realiz- zare le loro potenzialità e aspirazioni, per permettere a ognuno “concorrere al benessere materiale o spirituale della società”.
È nella Scuola che i bambini si avviano a diventare adulti, capaci cioè di rispondere delle proprie azioni, imparando che esse devono essere guidate dal rispetto di sé e degli altri.

Il ruolo educativo della Scuola è oggi spesso messo in discus- sione, come lo è l’etimo stesso di educare, ”educere”, guidare cioè fuori dall’infanzia un bambino, per condurlo dentro una comunità, insegnandogli a conoscerne e condividerne regole e valori.

La nostra società, diventata più ricca, ha smesso di “aver bisogno” dei figli, e sembra aver scelto di trattenerli invece che avviarli, crogiolandosi nell’idea che “ i figli vanno goduti”, non educati.

Anche per questo la Scuola ha visto messo in discussione il suo compito. Se in estrema sintesi, educare è guidare chi intraprende la sua strada, a sentirsi obbligato a rispondere, sia nel suo privato, sia nella sua vita sociale a tutte quelle doman- de che pretendono un ingaggio, a tutte quelle azioni che, conseguenti a una scelta, obbligano a un “respondeo” indivi- duale, l’educazione avveniva a Scuola.

Educare è sempre educare alla responsabilità, al sapere e volere rispondere, ed essere interdetti o esentati da ogni forma di responsabilità non è libertà, non è un diritto, è un sopruso! Eppure dobbiamo spesso osservare che per un giovane, entrare nel mondo sembra essere diventato o una

corsa ad ostacoli senza arrivo e graduatoria o uno sforzo non necessario perché il mondo nel quale dovrebbe entrare offre solo quelle opportunità, che nascono dalla dilatazione dei confini della famiglia, per cui, di quello che egli ha o avrà, non ha né meriti, né colpe.

E allora, se la nostra società non ha più un’idea di mondo vivibi- le per tutti, con opportunità e regole, da trasmettere, se la società non ha più una filigrana di valori riconoscibili in contro- luce, cosa può la Scuola? Può ancora educare?

Eppure è di tutta evidenza che soltanto la Scuola, possa e debba riannodare quei fili, che in ogni civiltà, attraverso la trasmissione della propria cultura, tenevano legata una genera- zione a quella successiva.

Ma affinché possa riprendere a svolgere questo ruolo, è essen- ziale che la Società stringa di nuovo con la Scuola il suo patto istitutivo, in modo che il mandato sia chiaro, fiduciario, proposi- tivo.

La Scuola potrà, in modo credibile, chiedere adesione, dedizio- ne e fatica (e solo con queste sappiamo essere possibile la costruzione di una persona), unicamente se in essa si realizza una “appartenenza”, l’appartenenza alla propria comunità, i cui valori positivi sono espliciti e condivisi. Solo a questa condizio- ne saranno vissuti dai giovani come il modo privilegiato per appartenere, essere “partecipi”, cioè conservatori e costruttori di essi.

All’inizio forse non li capiranno, diceva Anna Harent, ma li accet- teranno, se gli adulti di riferimento ne saranno coerenti testimoni.
Non sono mai esistite, nella storia, società che potessero o volessero garantire a tutti i loro membri, la possibilità di essere liberi e responsabili, come accade ora nelle grandi democrazie moderne. La Scuola è nata, come istituzione dello Stato, proprio dalla volontà di garantire a tutti i cittadini delle forme di appartenenza consapevole e responsabile.

Per questo ogni società deve continuare a rispondere della sua Scuola, risponderne con interventi organici, con una legislazio- ne coerente, con finanziamenti adeguati, ma soprattutto costruendo attorno ad essa un cordone di protezione vigile ma rispettosa.

Programma:

9.00

Saluto del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale IX – Padova

Dott. Paolo Jacolino

Saluto del Coordinatore Nazionale della Gilda degli Insegnanti

Prof. Rino Di Meglio

9.30

Introduzione

Prof.ssa Renza Bertuzzi

Centro Studi Gilda
Redazione di “Professione Docente”

9.45

Dott. Giorgio Quaggiotto

Insegnante di Lettere
Coordinatore Prov. Gilda Insegnanti di Padova LA RESPONSABILITÀ IN “ORIZZONTALE”

10.20

Dott. Piercamillo Davigo

Magistrato

LA SCUOLA EDUCA ALLA LEGALITÀ ED ALLA LEALTÀ?

11.00

Intervallo

11.20

Dott. Gian Antonio Stella

Giornalista e scrittore

FACCIAMO I “CONTI” CON LA SCUOLA?

12.00

Dibattito

Modera il dibattito la

Prof.ssa Renza Bertuzzi

13.15

Pausa pranzo

14.30

Prof. Carlo Schiavone

Insegnante, membro della direzione Nazionale Gilda degli Insegnanti
TUTELA DEI MINORI E RESPONSABILITÀ CIVILE DEI DOCENTI

15.30

Risposte a quesiti.

16.30

Conclusione dei lavori

Federazione Gilda-Unams GILDA degli INSEGNANTI Padova

La Gilda degli Insegnanti è la più grande Associazione Professionale e Sindacale in Italia formata solo da insegnanti.
La Gilda degli Insegnanti è stata costituita nel 1988 da alcuni gruppi di insegnanti, tra cui particolarmente numerosi i padovani, nella consapevolezza che il sindacalismo tradizionale non fosse in grado di rappresentare i docenti rispetto alle scelte di riforma e di politica scolastica, prima ancora che sindacali.

E’ una Associazione trasversale ed indipendente dalla politica ed ha come principi fondanti la difesa della libertà d’insegnamento, garantita dalla Costituzione, e della dignità della professione docente.

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