Anche il Consiglio di Stato per l’equiparazione AFAM – Università

Anche il Consiglio di Stato per l’equiparazione AFAM – Università

Il 2013 non poteva aprirsi in modo migliore per la formazione artistica, musicale e coreutica italiana.

Dopo l’entrata in vigore – dal 1° gennaio 2013 – della legge di stabilità 2013 (l. 228/2012), i cui commi 102-107 stabiliscono le equipollenze tra titoli AFAM e titoli universitari, intervengono due sentenze del Consiglio di Stato a confermare l’equiparazione tra il sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) e il sistema universitario, e a rafforzare  – anche a livello giurisprudenziale – le posizioni da sempre sostenute dal CNAFAM, il Coordinamento Nazionale che raggruppa i professionisti del settore artistico, musicale e coreutico italiano.

Ricordiamo innanzitutto i contenuti della legge di stabilità, art. 1, commi da 102 a 107:
1. l’equipollenza dei diplomi accademici di I livello alle lauree universitarie della classe L-3 (Lauree triennali in Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda);
2. l’equipollenza dei diplomi accademici di II livello alle lauree magistrali universitarie (Lauree quinquennali nella classe LM 45 – Musicologia per Conservatori, Istituti musicali pareggiati e Accademia Nazionale di Danza; classe LM 12 – Design per l’ISIA; classe LM 65 – Scienze dello spettacolo e produzione multimediale per l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica; classe LM 89 – Storia dell’arte, classe LM 12 – Design e classe LM 65 – Scienze dello spettacolo e produzione multimediale per le Accademie di Belle Arti);
3. l’equipollenza dei diplomi di vecchio ordinamento conseguiti anteriormente all’entrata in vigore della legge (e purché congiunti con il diploma di scuola secondaria di II grado) ai diplomi accademici di II livello (e dunque alle lauree magistrali);
4. la messa a regime di tutte le sperimentazioni entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge e l’equipollenza dei titoli sperimentali di I e II livello già conseguiti;
5. i diplomi accademici di II livello (e dunque anche quelli di vecchio ordinamento) costituiranno titolo di accesso per i corsi universitari di specializzazione e di dottorato di ricerca.

La prima sentenza del Consiglio di Stato del 2013 a riguardare il settore AFAM è la n. 58 del 9/1/2013. Essa ribadisce l’obbligatorietà del possesso del diploma di scuola secondaria di II grado ai fini dell’accesso ai corsi di diploma accademico di II livello ad indirizzo didattico per il conseguimento dell’abilitazione, confermando con ciò pienamente la natura di titolo di rango universitario del diploma accademico di II livello.

La seconda sentenza del Consiglio di Stato che tocca direttamente il settore AFAM è la n. 389 del 23/1/2013. Essa ribadisce come l’evoluzione normativa del settore AFAM abbia sancito l’equiparazione della laurea e degli altri titoli di studio universitari ai diplomi e ai titoli di studio rilasciati dalle istituzioni AFAM. In particolare la sentenza riguardava la mancata valutazione di un master di I livello rilasciato da un’accademia di belle arti in una graduatoria per l’insegnamento. Il Consiglio di Stato osserva che già la legge 508/99 ha equiparato le istituzioni AFAM alle università. E, fra i titoli che la legge e i successivi regolamenti consentono a tali istituzioni di rilasciare, vi sono anche i master. Il quadro normativo esistente, dunque, evidenzia la sostanziale equiparazione delle istituzioni AFAM alle università e la altrettanto completa equiparazione dei titoli di studio universitari ai titoli di studio rilasciati dalle istituzioni AFAM, tra i quali sono compresi anche i master.

Il CNAFAM esprime tutta la propria soddisfazione per l’approvazione della legge di stabilità e per le pronunce del Consiglio di Stato. Ricorda di aver da sempre convintamente sostenuto la completa equiparazione dell’AFAM all’Università (si legga il nostro Manifesto programmatico), intervenendo più volte in audizione presso le competenti commissioni di Camera e Senato.

Gradualmente, il CNAFAM sta realizzando tutti gli obiettivi che si era posto alla sua fondazione. E ciò grazie alla sua crescente forza, data dai suoi oltre 2700 aderenti, che ne fanno la principale organizzazione professionale nazionale dei settori artistico, musicale e coreutico italiano.