Gli studenti chiedono a Bersani investimenti in scuola e università

da tuttoscuola.com

Gli studenti chiedono a Bersani investimenti in scuola e università

Investire nell’Istruzione, nella Scuola e nell’Università come possibilità di crescita per tutto il Paese. E’ la richiesta espressa a Pierluigi Bersani attraverso le parole del Portavoce Nazionale della Rete e del membro del Cnsu Gianluca Scuccimarra, nell’ambito delle consultazioni tra il Presidente del Consiglio incaricato e le associazioni studentesche e giovanili.

Al Presidente incaricato Bersani – riporta Daniele Lanni, portavoce nazionale della rete degli studenti Medi – abbiamo portato la voce delle piazze piene di quest’autunno, che chiedono un cambiamento reale. La scuola ha perso negli ultimi anni il suo ruolo di centro culturale, c’e’ bisogno di un cambio di marcia sostanziale, in totale discontinuità con il Ministero della Gelmini, ma anche con quello di Profumo”.

Cambio di marcia – ha spiegato Lanni – per noi significa un piano straordinario per l’edilizia scolastica, che deve essere il primo segnale, significa rendere la scuola un luogo aperto a tutti, inclusivo, che non lasci indietro nessuno, partendo dalla legge quadro nazionale sul diritto allo studio, significa emanare immediatamente una legge che contrasti l’utilizzo del numero chiuso  alle scuole superiori. Ci auspichiamo che il prossimo ministero si chiami Ministero della ‘Pubblica’ Istruzione, proprio a sottolineare la natura pubblica dell’istruzione, e che questo sia una chiara dichiarazione d’intenti”.

Abbiamo chiesto un investimento concreto sul diritto allo studio universitario con un piano straordinario di 500 milioni di euro e la bocciatura completa del Decreto Profumo – ha aggiunto Scuccimarra – Abbiamo posto come priorità assoluta la garanzia del diritto  all’accesso all’istruzione superiore su tutto il territorio nazionale  a partire dal ripensamento del sistema di accesso programmato e l’abolizione del numero chiuso, nonché un intervento immediato sulla tassazione universitaria per ripristinare il tetto del 20% abrogato dal ministro Profumo e per uniformare il costo dell’istruzione universitaria in tutta Italia”.