Tfa speciali, prove non selettive a giugno e punteggio in graduatoria dimezzato

da Tecnica della Scuola

Tfa speciali, prove non selettive a giugno e punteggio in graduatoria dimezzato
di Alessandro Giuliani
Lo ha detto il capo dipartimento, Lucrezia Stellacci, attraverso un’intervista a Vita: la differenza di punteggio rispetto ai Tfa normali, voluta per non danneggiare i precari più giovani. Anche il punteggio per le supplenze annuali varrà 6 punti. Ma formalmente il decreto, ora all’esame del Consiglio di Stato, è ancora modificabile. Come la quota di partecipanti: 75mila sono una stima ancora tutta da verificare, per i sindacati saranno di più.
Prove di accesso, non selettive, con ogni probabilità a giugno. E valenza del punteggio, ai fini dell’incremento delle graduatorie d’istituto, pari solo alla metà del Tfa normale. Sono queste le due novità principali che il capo dipartimento del Miur, Lucrezia Stellacci, ha annunciato attraverso un’intervista a Vita, rivolgendosi in tal modo a decine di migliaia di candidati con almeno tre supplenze annuali ed interessati ai corsi abilitanti. La Stellacci parla del “ terzo decreto, quello che cambia le tabelle di valutazione per i titoli, dobbiamo attendere il parere del Consiglio di Stato”. Sui tempi di svolgimento delle verifiche, l’alto dirigente del Ministero spiega che “ci vorranno 30-40 giorni per la pubblicazione in Gazzetta, nel frattempo noi procediamo con una ricognizione puntuale, immagino che a giugno potremmo fare le prove nazionali”. Che serviranno quindi solo a “spalmare” nel triennio i tanti interessati all’operazione.
Dopo aver messo in dubbio la quantità di docenti precari potenzialmente coinvolti nei corsi, fornita peraltro dallo stesso Miur (75mila), perché manca ancora “una ricognizione puntuale”, solo “una stima, i sindacati dicono cifre più alte”, la Stellacci ha confermato che non vi è alcuna intenzione di selezionare tutti coloro che accederanno ai corsi abilitanti speciali: “tutti quelli che faranno domanda e hanno i requisiti avranno un posto, su tre anni”, taglia corto il capo dipartimento. Specificando, più avanti nell’intervista, che la differenza tra Tfa normale e speciale è solo nel “numero chiuso, perché abbiamo riconosciuto che queste persone, che per anni hanno mandato avanti la scuola facendo supplenze, hanno il diritto ad abilitarsi”.
Stellacci ha anche confermato che quello avviato in questi giorni rimane “uno strumento transitorio, che avrà al massimo tre edizioni e che si chiuderà nel 2014-2015”. Per poi concludere facendo luce sul punteggio dimezzata che potranno inserire nelle graduatorie d’istituto coloro che termineranno positivamente i Tfa speciali. “ La preoccupazione di chi sta frequentando il TFA ordinario – dice il dirigente Miur – era che, riconoscendo il medesimo punteggio alle due abilitazioni, chi già ha tanti anni di supplenza all’attivo passasse nelle graduatorie di seconda fascia con un distacco molto ampio rispetto ai giovani. Le due categorie, che oggi stanno nelle graduatorie di terza fascia, infatti si competono la collocazione nelle graduatorie di seconda fascia, quelle da cui si attinge per le supplenze annuali. Noi abbiamo voluto ridurre un po’ la distanza”. Stellacci spiega anche che “l’abilitazione conseguita con il TFA ordinario” varrà “12 punti, quella conseguita con il TFA speciale 6 punti. Abbiamo anche ridotto il punteggio per le supplenze, ora è di 6 punti all’anno”. Tutto fatto? Solo questione di tempo? Non proprio. La dirigente ricorda che il decreto sulla modifica dei punteggi da attribuire è ora all’esame del Consiglio di Stato. Quindi, conclude l’ex direttore dell’Usr Puglia, ancora ‘sub iudice’.