La Scuola ha bisogno di democrazia

La Scuola ha bisogno di democrazia

Il sistema democratico è quello espresso dalla nostra Costituzione. Editoriale del coordinatore nazionale, Rino Di Meglio

La Gilda ha seguito tutta la campagna elettorale, ha incontrato in molte parti d´ Italia numerosi candidati delle diverse liste; ha presentato le proprie 12 Proposte, Per scommettere su una scuola artefice del cambiamento e orgogliosa del suo mandato costituzionale; ha ascoltato le ragioni e le idee sulla Scuola di tutti i contendenti politici e ha dialogato con la consapevolezza che il momento richiedeva impegno e volontà collaborativa.

Oggi, le Camere sono state rinnovate e le scelte degli elettori sembrano aver determinato una delle situazioni più difficili dalla rinascita della democrazia, nel 1945.

E´ l´ennesima crisi che colpisce il nostro sistema, allacciandosi a quella economica, morale ed istituzionale già in atto da un bel pezzo. In sostanza ora in Parlamento tre forze politiche contrapposte tra loro e con una rappresentatività numericamente assimilabile si fronteggiano, rendendo difficile la nascita di un governo stabile.

Senza voler prendere parte per alcuno, non possiamo che restare sbigottiti di fronte alla liquefazione della forma “partito”, strumento che la Costituzione aveva individuato come indispensabile per mettere i cittadini in condizioni di poter partecipare alla vita politica e democratica, esprimendosi in tendenze politiche diverse ed opposte.

Ai partiti si sono sostituite le “liste” intitolate ad una persona, che si trascina dietro gli eletti al parlamento, verso i quali la possibilità di scelta del singolo cittadino è divenuta inesistente. Le quattro o cinque personalità si confrontano sui media, o sui social networks e divengono poi signori e padroni del cosiddetto partito, privando i cittadini di un reale rapporto con i parlamentari eletti.

Non è la prima crisi, nella storia della Repubblica, ma sicuramente è la più complessa e preoccupante, ancora di più perché nelle condizioni pericolose dell´ Italia di oggi, con la disoccupazione giovanile, con il fallimento che sta bloccando la scuola, l´ università e le aziende c´ è bisogno di un governo e di una pacata responsabile capacità di riflessione e di scelte. Per questo, abbiamo il dovere tutti di guardare avanti e, come insegnanti, quali che siano i nostri orientamenti ideologici, di portare il nostro piccolo contributo per tentare di ricostruire un futuro all´insegna della condivisione di alcuni valori principali : innanzi tutto il rispetto dei diritti fondamentali dell´uomo e del cittadino, come sono individuati nella carta costituzionale.

Bisogna compiere ogni sforzo per ricostruire e rafforzare il sistema democratico espresso dalla nostra Costituzione, un sistema che è una garanzia ma anche il pilastro di quella democrazia che ha attribuito alla Scuola una funzione fondamentale. La Scuola in cui noi crediamo è la scuola della Costituzione italiana, le cui istituzioni garantiscono- se ben servite- il rispetto dei principi che sono alla base del nostro Stato.

I cittadini, ma ancora di più gli insegnanti che sono cittadini in po´ più cittadini degli altri, dovranno essere molto attenti e partecipi in questa difficile fase della nostra storia, dovranno difendere strenuamente il principio che ci si deve associare sulla base delle idee e dei programmi e non di semplici interessi di potere, senza pensare che la campana stia suonando solo per gli altri e non per noi stessi. Se tanti cittadini si impegnassero per la rinascita della democrazia e dei partiti che ne sono la base, sorgerebbe una speranza per il nostro futuro.

Noi, come Gilda, secondo la nostra tradizione, continueremo a ragionare con tutti i parlamentari, indifferentemente dalla loro collocazione politica, allo scopo di salvaguardare e migliorare la condizione dei docenti e della scuola pubblica statale, sostenendo i valori della nostra Costituzione e le istituzioni della democrazia di cui la Scuola è parte fondamentale.

Rino Di Meglio
(da Professione docente, aprile 2013