Il secondo peccato originale

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Il secondo peccato originale

di Adriana Rumbolo 

Nell’infanzia e adolescenza periodo relativamente breve, ma intensissimo di cambiamenti ,di vere e proprie trasformazioni   l’inevitabile convivenza natura-cultura non riesce  spesso ad esprimersi con armonia :  vengono messe sotto silenzio  le emozioni ,inclinazioni biologiche,   base della sopravvivenza  a  favore di  modelli inneggianti alla “ragione” di  varie socio-culture con risultati forzati e scarsamente produttivi e originali

Si è preferito  “educare” la parte cognitiva del cervello  forse perché  più  controllabile,   facilmente da buoni risultati,  favorisce l’innato senso del dominio ,del potere giudicante  stabilendo , senza alcun dubbio , la scaletta dei giovani soggetti dai più efficienti a quelli meno dotati,secondo il  famoso  QI .

Se  nel percorso di crescita dove , spesso la scuola è ed è stata l’espressione più forte della corrente della ragione , un soggetto ,per vari motivi non riesce  ad integrarsi, e stranamente  , rappresenta più,  della metà di una classe ,perde anni preziosi ,subisce frustrazioni e sarà  sempre più confuso sulle sue potenzialità e sulla sua crescita con forti frustrazioni.

Chiediamoci  perché  spesso la statistica ci informa che molti suicidi di adolescenti avvengono proprio  nelle sedi scolastiche.?

Sappiamo bene  che  prima della vita scolastica i ragazzi hanno vissuto in seno alla famiglia, dove sono maturate le prime e più importanti conoscenze.

E’ all’infanzia, che spettano le “operazioni più significative”.

E’ vero che il nostro cervello è costituito da strutture fissate fin dalla nascita o che maturano successivamente sotto la direzione di un ingegnere genetico, ma è costituito anche da strutture aperte , plastiche ( neuroplasticità), che invece rispondono e si organizzano sotto l’azione delle vicende personali e sociali.

Gli scopi della scuola ,in condizione di poterlo fare, dovrebbero essere quelli di fornire agli studenti con il dialogo, informazioni scientifiche soprattutto senza  emozioni-tomizzate,(il cervello non si può dividere)per conoscersi meglio, per avere maggiore fiducia in se, (autostima) e migliorare i rapporti con gli altri : : buoni risultati ne conseguiranno.

Se Dio non voleva che Adamo ed Eva  mangiassero la mela non  avrebbe messo l’albero di quel frutto nell’Eden;se le emozioni non fossero così necessarie,   l’evoluzione della specie le avrebbe perse per strada già da molto tempo :la scuola lo tenga presente.

Concludo  con la riflessione scritta di uno studente un po’ timido, di dodici anni nel 2011: “ogni giorno ,penso a quello che mi potrebbe accadere a scuola  ma,dopo i giorni che Adriana Rumbolo è venuta a scuola,non dimentico una cosa sola che devo portare con me l’intelligenza e non solo quello,ma anche i miei sentimenti che negli ultimi tempi mi avevano fatto vivere come una matricola , insomma o meglio o più esplicitamente come  un disgraziato. Ora sono più tranquillo.