Scuole sicure? Servono 13 mld

da ItaliaOggi

Scuole sicure? Servono 13 mld

Le priorità del neoministro, Carrozza: edilizia e reclutamento. Sfida sui sottosegretari

Ecco quanto costa rimettere in sesto 57 mila istituti di Alessandra Ricciardi

Scuole sicure, reclutamento, ricerca. Nelle prime uscite da ministro dell’istruzione, università e ricerca, Anna Maria Carrozza ha indicato i temi su cui indirizzerà l’azione di governo del suo dicastero. Pisana, ex rettore del Sant’Anna, ordinario di Bioingegneria industriale, e da poche settimana parlamentare del Pd, la Carrozza vanta ottimi rapporti sia con Pier Luigi Bersani, che l’aveva già indicata nella squadra di un suo possibile governo di centrosinistra, che con il neopremier, Enrico Letta.

Passandole il testimone di viale Trastevere, Francesco Profumo, che ritornerà a insegnare al Politecnico di Torino, ha invocato «continuità, perché la scuola non si può permettere stop and go». E uno dei temi della continuità potrebbe essere quello della messa in sicurezza degli edifici. «Sicuramente vorrei portare impulso alla scuola, partendo dall’edilizia scolastica, dal reclutamento dei docenti, dai rapporti con le aziende, e dalla ricerca», ha detto a caldo la Carrozza. Impegni che però richiedono risorse: solo sul fronte dell’edilizia l’ex capo dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso, a seguito della tragedia della scuola di Rivoli, denunciò in parlamento che per la messa in sicurezza di 57 mila edifici scolastici servirebbero 13 miliardi di euro. Una manovra finanziaria di medie dimensioni.

E dunque anche a voler stare con i piedi per terra, a voler cominciare dalle cose concrete come la sicurezza delle aule in cui studiano 7 milioni di ragazzi e lavorano un milione di dipendenti, servono risorse, quelle che finora sono sempre arrivate con il contagocce (l’ultimo bando per il cofinanziamento dell’edilizia scolastica è di 38 milioni di euro). Quando sono arrivate. Perché negli anni invece la scuola è stata terreno privilegiato dei tagli alla spesa pubblica (8 miliardi di euro con il decreto legge n.112/2008). Risorse servono anche per la stabilizzazione dei precari e il reclutamento di nuove leve, altro cavallo di battaglia del Pd. Insomma, pur in un clima di diverso respiro, in cui si punta ad allentare con l’Unione europea i vincoli del patto di stabilità, i margini di manovra sono ridotti. Ridurre la dispersione scolastica, aprendo le scuole anche di pomeriggio, incentivare l’apprendistato, innalzare il numero dei laureati rispetto alle origini delle famiglie, sono gli altri punti qualificanti per l’istruzione annunciati ieri da Letta alla camera. In queste ore Pd, Pdl e Scelta civica definiranno la squadra dei sottosegretari: per il Pdl, che attende un riequilibrio politico, c’è in lizza il nome di Elena Centemero, per Scelta civica si parla della riconferma dell’attuale sottosegretario Elena Ugolini. Per il Pd Francesca Puglisi, responsabile scuola del partito, e l’ex viceministro del governo Prodi Mariangela Bastico. Dovrebbe restare a capo del gabinetto Luigi Fiorentino, esperto di diritto amministrativo ed ex segretario dell’Antitrust. Molti cambiamenti sono invece attesi per gli incarichi dirigenziali di prima fascia.