“Libertà o morte”
di Antonio Stanca
Il 25 Maggio ricorre l’anniversario della rivoluzione greca del 1821 e il giorno precedente presso il Centro Studi “Chora-Ma” di Sternatia (Lecce) è stata dedicata una serata culturale alla commemorazione dell’evento. Il Centro Studi è presieduto da Donato Indino e svolge attività culturale da trentacinque anni. Molto si è impegnato nel recupero del sostrato linguistico greco presente nel territorio e nella promozione, presentazione e diffusione di avvenimenti, personaggi, opere della storia, della cultura, dell’arte del Salento greco e della vicina Grecia.
Questa volta, per celebrare quanto avvenuto nella Grecia del 1821, sono stati invitati Maria Theodoridou, presidente della Comunità Greca “San Nicola di Myra” di Brindisi, Lecce e Taranto, Periklis Otsos, professore di Lingua e Letteratura greca, Keti Meliadu, dottoressa esperta in Lingua e Storia Contemporanea Greca.
Dopo una breve introduzione tenuta dal presidente Indino e volta a precisare il momento storico e l’ambiente sociale nei quali si colloca la rivoluzione greca del 1821, sono intervenuti i relatori che hanno ampliato il discorso aggiungendo quei tanti particolari che mancano nei libri di storia e che sono importanti per capire un avvenimento nella sua totalità. Soprattutto il professore Otsos si è soffermato a chiarire lo spirito che nel 1821 animò la popolazione greca da secoli sottoposta alle tirannie ed alle crudeltà dei dominatori turchi. Fu uno spirito unico che esprimeva un unico bisogno e che si propagò in tutte le zone della Grecia comprese le isole, contribuì alla formazione di società segrete, mosse un popolo che disponeva di pochi mezzi economici e militari a confrontarsi con una potenza quale quella dell’impero ottomano che era pure aiutata dalle forze del vicino Egitto. “Libertà o morte” fu il motto che espresse quello spirito e rese l’esempio greco capace di attirare l’attenzione di stati quali la Francia, l’Inghilterra, la Russia, di muoverli ad unirsi alla Grecia ed a sostenerla in un confronto così diseguale. Anche la Chiesa appoggiò la causa greca ed a livello individuale a questa aderirono intellettuali ed artisti di ogni parte d’Europa. Essi parteciparono ai combattimenti ed alcuni vi trovarono la morte. Filellenismo sarebbe stato chiamato simile fenomeno di adesione e partecipazione alle vicende greche, una crociata sarebbe diventata la guerra d’indipendenza greca, un luogo dello spirito la Grecia del 1821, un bisogno dell’anima la sua aspirazione alla libertà, un messaggio per tutti il motto della sua lotta. Nella letteratura, nel teatro, nella poesia, nella pittura, nella musica di tanti paesi avrebbe trovato espressione tanto ardore.
Proseguendo il professore Otsos ha arricchito il suo intervento citando testimonianze risalenti a chi aveva partecipato direttamente ai drammatici eventi, lo ha, inoltre, interrotto ad intervalli regolari per permettere che fosse cantato l’inno nazionale greco, che fossero recitate poesie ed eseguiti brani musicali collegati al tema.
Completa è riuscita la serata nel suo programma anche perché molto attento è stato il pubblico che vi è accorso. Ha mostrato di partecipare a quanto assisteva, di provare le emozioni, gli entusiasmi che la situazione intendeva suscitare.
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