I docenti di religione chiedono di indire un concorso

da tuttoscuola.com

I docenti di religione chiedono di indire un concorso

Indizione di un nuovo concorso ordinario per gli insegnanti di religione; istituzione della classe di concorso ‘Insegnamento della religione’; e verifica dei posti liberi. Sono alcune delle richieste che il sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione (Snadir) ha presentato oggi al governo in occasione di un incontro a Roma.

La religione cattolica è, secondo il sindacato, “una disciplina scolastica a tutti gli effetti e concorre alla formazione complessiva dell’alunno“, al di là del credo. Per questo gli insegnanti di religione chiedono a gran voce l’istituzione della classe di concorso ‘Insegnamento della religione’, pienamente legittimata dall’attuale sistema di reclutamento che prevede l’accesso mediante pubblico concorso.

A questo proposito chiedono anche l’indizione di un nuovo concorso ordinario per gli insegnanti di religione nonché la verifica dei posti resisi liberi dopo le immissioni in ruolo dei tre contingenti per “predisporre le eventuali ulteriori immissioni in ruolo fino al raggiungimento del totale (70%) già autorizzato di 15.366 unità o di 16.426 unità previste dall’organico per l’anno scolastico 2012-2013“.

I docenti di religione, che hanno avviato la sottoscrizione di una petizione per rafforzare le loro richieste, chiedono anche la trasformazione dell’attuale graduatoria di merito a seguito del concorso pubblico per l’insegnamento della religione cattolica in graduatoria ad esaurimento, cosi’ come per le altre discipline scolastiche.

La graduatoria ad esaurimento, ha tra l’altro sottolineato il segretario nazionale Snadir Orazio Ruscita, consentirebbe di salvaguardare circa 2.778 docenti di religione che, pur vincitori di concorso non sono rientrati nella quota del 70% delle cattedre disponibili per l’immissione in ruolo nel triennio 2005-2007.

Infine, i docenti di religione chiedono, come gli altri insegnanti, la possibilità di esprimere la “valutazione periodica ed annuale dell’insegnamento della religione cattolica secondo le modalità definite per tutte le altre discipline scolastiche“, cioè di poter esprimere il giudizio sugli alunni con un voto anziché con un generico giudizio.