Blocco dei contratti inevitabile, ma la Commissione Cultura prende le distanze

da Tecnica della Scuola

Blocco dei contratti inevitabile, ma la Commissione Cultura prende le distanze
di R.P.
Le osservazioni contrarie adottate dalla Commissione Cultura del Senato appaiono più che altro un ecamotage per evitare di prendere una posizione che il mondo della scuola non comprenderebbe. Ma tutti hanno messo nel conto che il parere definitivo degli Affari Costituzionali sarà di ben altro tenore.
Nel pomeriggio del 29 maggio la Commissione Cultura del Senato ha messo un punto fermo sulla questione del blocco dei contratti pubblici licenziando un documento che contiene osservazioni contrarie sul provvedimento. Ma non c’è da illudersi: il parere definitivo spetta alla I Commissione Affari Generali che quasi certamente darà il via libera allo schema di regolamento del Governo. D’altra parte il dibattito che c’è stato in Commissione Cultura è stato molto esplicito. I senatori intervenuti, infatti, hanno esaminato una duplice possibilità: parere favorevole con osservazioni o parere contrario ? Il presidente della Commissione Andrea Marcucci ha sostenuto che le osservazioni avrebbero potuto essere anche essere favorevoli a condizione di escludere la scuola e l’università dai blocchi stipendiali e contrattuali, “in una logica – ha detto – più propositiva che di opposizione”. Al suggerimento di Marcucci ha risposto Francesca Puglisi, che nella seduta precedente aveva svolto la relazione introduttiva, per chiarire che “l’approccio propositivo suggerito dal Presidente potrebbe essere più utilmente assunto nella sede di merito, chiamata ad interfacciarsi direttamente con l’Esecutivo sull’atto in esame”. Come dire che si delinea già un parere favorevole con osservazioni in Commissione Affari Costituzionali. A questo proposito l’intervento del senatore Sergio Zavoli (PD) risulta del tutto chiarificatore: “Un atteggiamento di maggiore prudenza sarebbe giustificato se si trattasse di esprimere una posizione definitiva e inappellabile; nel caso in esame, invece, conviene al lavoro della Commissione essere risoluta nei suoi giudizi, onde caratterizzare meglio la propria identità anche rispetto al Paese. Al contrario, una eccessiva cautela giustificherebbe ulteriori ambiguità da parte di coloro i quali chiamati a decidere nel merito”.
Poco comprensibile risulta piuttosto la posizione assunta dalla senatrice di Scelta Civica Stefania Giannini che si è dichiarata d’accordo con la proposta Puglisi. Peccato che lo schema di regolamento che prevede il blocco dei contratti sia un provvedimento voluto proprio da Mario Monti, leader del gruppo di Scelta Civica. Il discorso, insomma, è fin troppo chiaro: per le forze politiche che sostengono il Governo il blocco dei contratti appare ormai come un dato inevitabile, ma poiché il mondo della scuola non comprenderebbe un via libera della Commissione competente, meglio lasciare ad altri la responsabilità di decidere in merito.