Dichiarazioni del Ministro della Pubblica Istruzione sul contingente dei ruoli per il personale docente precario della scuola e il successivo piano triennale di assunzioni

I CIP, in riferimento alle recenti dichiarazioni del Ministro della Pubblica Istruzione sul contingente dei ruoli per il personale docente precario della scuola e il successivo piano triennale di assunzioni,  denunciano quanto segue:

1. in linea con tutti quelli che lo hanno preceduto, anche questo Governo non considera l’istruzione un settore strategico per il “sistema Paese”, per l’evoluzione, la formazione e l’emancipazione delle nuove generazioni e, di riflesso, della nostra comunità sociale ed economica, tant’è che a parole la indica come funzione baricentrica da rilanciare ma, all’atto pratico, la considera semplice “partita di spesa” da contrarre, un costo da tagliare;

2. il ministro affronta i problemi cronici del sistema scolastico italiano, ma li aggrava. Copre con un pannicello caldo le ferite profonde al corpo vivo della scuola italiana inferte, negli ultimi decenni, da un manipolo di ministri incapaci e insensibili, supini ai miopi, restrittivi e più spesso distruttivi diktat dei loro degni colleghi delle Finanze;

3. anche stavolta vengono millantati mirabolanti piani pluriennali di assunzioni trascurando la funzione “stagionale” dei nostri governi e la sistematica elusione e revoca degli impegni assunti in precedenza da parte degli esecutivi successivi. A questo si aggiungano i ribaltoni normativi dei nuovi “sapientoni” posti al vertice del dicastero di viale Trastevere, come se la scuola pubblica fosse un pugno di Lego da smontare e rimontare secondo i propri capricci e non un patrimonio comune da salvaguardare e rilanciare;

4. anche stavolta, purtroppo, si succedono mirabolanti e scriteriate dichiarazioni che annunciano lo “svuotamento delle graduatorie”. Peccato che  omettano di dire che nelle graduatorie – ormai da decenni – stazionano 180.000 aventi diritto, laureati, titolati, specializzati e pluriabilitati che hanno brillantemente superato pubblici concorsi, stage ed ogni altro percorso professionalmente qualificante. Ancora più insopportabile è la menzogna dello “svuotamento delle graduatorie” alla luce dei contingenti di assunzione del fantomatico piano triennale di assunzione. Si pretende di svuotare il mare di 180.000 iscritti in graduatoria col cucchiaino di 7.000 assunzioni all’anno. In conclusione, i CIP ritengono che il dovere politico e la necessità funzionale della scuola impongano al governo il rilancio della qualità dell’offerta scolastica pubblica che passa attraverso investimenti economici, strumentali ed umani, attraverso la valorizzazione della funzione docente e la continuità didattica da garantire con l’assunzione su tutti i posti disponibili dei precari in graduatoria fino al loro esaurimento e, solo dopo, l’adozione di nuovi sistemi di reclutamento.