Concorso a cattedre: il nodo dei “costi” dei commissari d’esame

da TuttoscuolaNews

Concorso a cattedre: il nodo dei “costi” dei commissari d’esame

Tempo di esami non solo per gli studenti che hanno appena terminato la maturità. Sono impegnati a sostenere prove anche circa 50mila aspiranti all’abilitazione all’insegnamento tramite TFA.  Infine i docenti che hanno superato le prove scritte del concorso ordinario bandito dall’ex ministro Profumo sono chiamati a sostenere la prova orale nei mesi di luglio ed agosto davanti alle commissioni giudicatrici dei concorsi, composte da dirigenti e docenti di ruolo. Se non ci saranno imprevisti, sottolineano alcuni direttori generali degli uffici scolastici regionali, le graduatorie dei vincitori dovrebbero essere pubblicate entro il 31 agosto. La conclusione delle operazioni concorsuali  è importante in quanto prodromica rispetto alle operazioni di nomina dei vincitori per le quali la legge ha fissato al 31 agosto il termine di ultimazione.

Operazione di incerta fattibilità perché, nonostante il pieno impegno  degli uffici scolastici regionali, alcuni dei quali operativi fino a tarda serata, sembra difficile assicurarsi la disponibilità di commissari che nel mese di agosto conducano gli orali senza un congruo riconoscimento economico aggiuntivo, ma solo in cambio di un compenso davvero modesto (5 euro per ogni candidato), a fronte anche di un rischio concreto di non poter godere del meritato congedo ordinario.

Il malumore dei docenti, componenti delle commissioni giudicatrici, è scontato e comprensibile: si chiede loro di lavorare di più, di allungare le prestazioni di lavoro per 3/4 settimane, senza alcuna contropartita concreta.

C’è lo spazio per un rimedio immediato? No. Le speranze sono riposte unicamente nella coscienza professionale dei docenti, nel rifiuto di essere ancora una volta adoperati come strumento di polemiche di parte.

Siamo di fronte a una questione seria, come seria è la questione dei costi che separa la domanda di finanziamento del Miur dalla capacità del Mef di soddisfarla. Il sistema educativo, che ha urgente bisogno di attivare un serio programma di reclutamento e selezione del personale dirigente e docente, non può prescindere dal contributo di persone motivate e adeguatamente retribuite.