Nascondino

Nascondino
Tener segrete debolezze e paure: un errore

 di Adriana Rumbolo

 

You are as sick as you are secret, recita un proverbio inglese.

Che potrebbe essere tradotto con”Il tuo disagio è pari al tuo bisogno di nasconderti”

Una studentessa,  soffriva di una forma non grave ,tenuta sotto controllo dai farmaci, di epilessia e finchè non trovò il coraggio di parlarne con me la sua vita in classe fu un inferno.

Nessuno ne  aveva informato  neanche gli insegnanti finchè lei non ebbe una crisi improvvisa in classe  che gettò nel terrore tutta la scuola.

Parlandone poi  con me e con i compagni  piano  piano partecipò alla vita di gruppo sentendosi , ora, protetta da loro  ,fino alle gite scolastiche.

Non a caso gli psicologi consigliano in genere la trasparenza e la chiarezza  perché  spesso induce anche gli altri a parlare e tutti ne usciamo più tranquilli perché  inevitabilmente scopriamo che tutti abbiamo paure e debolezze.

Se ci si mostra per quello che si è, difficilmente un disagio psicologico potrà crescere sino a raggiungere dimensioni preoccupanti.

“Quando parliamo  di malesseri come appunto i disturbi alimentari o gli attacchi di panico, o ancora i disturbi ossessivo-compulsivi ,rinunciare a occultarli per chiedere aiuto significa offrirsi una grossa opportunità

“La trasparenza, cioè il mostrarsi come si è realmente, è corretta come generale forma di prevenzione di disagio, ma contiene un piccolo paradosso : mostrarsi è facile se siamo in pace con noi stessi, se quello che abbiamo da fare vedere ci piace, ma cosa succede se giudichiamo inaccettabile una parte di noi ?

“La vera trasparenza implica sincerità verso se stessi prima ancora che verso gli altri”

“Noi occultiamo molte cose a noi stessi in maniera inconscia e altre in modo seminconscio  o conscio.

Difficile accorgersi delle prime, ma le seconde possono essere mascherate.

In genere tendiamo a mentire a noi stessi quando qualcosa ci fa stare a disagio. , ci  racconta di noi cose che non ci piacciono”

Negare e nascondere tutto, però,  non è una buona strategia: questo materiale psicologico non sparisce per il solo fatto di non essere riconosciuto, ma anzi sepolto nella psiche porta tensioni, a volte addirittura malattie.

“Inoltre noi tendiamo a  non riconoscere cose che, se guardate con onestà, il più delle volte sono invece accettabilissime: sono i nostri limiti, i nostri errori, le nostre debolezze, perfino le nostre paure.

Se riuscissimo a dire almeno a noi stessi la verità su tutte queste cose, sarebbe anche facile ridimensionarle.

E trasformarle in occasione di crescita.

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