Regole ‘speciali’ per l’accesso a Scienze della Formazione Primaria

da tuttoscuola.com

Regole ‘speciali’ per l’accesso a Scienze della Formazione Primaria

Il bonus Maturità per Scienze della Formazione Primaria – corso di laurea che forma insegnanti della scuola dell’infanzia e di quella primaria – non seguirà i criteri stabiliti dal ministro per gli altri corsi ad accesso programmato a livello nazionale: le singole Università si dovranno rifare alla Legge Fioroni del 2008. Il test d’ingresso per questo corso di laurea è in calendario per il prossimo 17 settembre: 5146 i posti disponibili.

Il decreto 615 dello scorso 15 luglio che stabilisce modalità e contenuti del test d’ingresso per Scienze della formazione definisce anche – spiega Skuola.net – i criteri per il bonus Maturità: non seguirà il criterio introdotto da Profumo e poi corretto da Carrozza, ma sarà data alle università autonomia nella definizione dello stesso facendo riferimento alla Legge Fioroni. Ma non è la sola differenza. Ci saranno più domande al test e più tempo per rispondere rispetto agli altri corsi e, inoltre, niente penalità per chi sbaglia.

Bonus maturità versione Fioroni – Stando a questo scritto nel decreto del 15 luglio, i 10 punti del bonus maturità vengono assegnati dai singoli atenei secondo un criterio che deve essere coerente con il D.Lgs. 14 gennaio 2008 n. 21, ossia con la cosiddetta legge Fioroni. E dunque, oltre ai punti del test d’ingresso (massimo 90), i candidati potranno ottenerne altri (massimo 10) in base al loro percorso scolastico secondo i seguenti criteri: la media scolastica degli ultimi tre anni di scuola, compreso lo scrutinio finale dell’ultimo anno per l’ammissione all’esame di Maturità; il voto dell’esame di Maturità ottenuto dal 20% degli studenti con la votazione più alta attribuita dalle singole commissioni, e comunque non inferiore a 80 su 100; la lode ottenuta all’esame di Maturità; i voti, uguali o superiori all’8, conseguiti negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni in discipline, predefinite nel bando di accesso a corsi universitari, che abbiano diretta attinenza o siano comunque significative per il corso di laurea prescelto. Il provvedimento Fioroni prevedeva di assegnare 25 punti al cosiddetto curriculum scolastico, ora invece si sono ridotti a 10.

Cambiano anche punti e durata del test – Al test d’ingresso sono previsti 80 quesiti, contro i 60 degli altri corsi ad accesso programmato. Ma se aumenta il numero di domande, cresce anche il tempo per rispondere: i candidati di Scienze della Formazione hanno a disposizione 150 minuti, quasi un paio a domanda (100 negli altri corsi a numero chiuso). Rispetto agli altri corsi di laurea cambia anche l’assegnazione del punteggio alle risposte. Ogni risposta esatta vale 1,125 punti contro 1,5: l’introduzione dei millesimi è legata al fatto che bisognava adeguare il nuovo sistema di punteggio massimo (90) con la vecchia struttura a 80 quesiti. E non ci sono penalizzazioni in caso di risposte errate che, invece, negli altri corsi vengono “punite” con un bel punteggio negativo di 0,4 punti.

Il test lo fanno le università – Non sarà comunque opera del Ministero il contenuto della prova di ammissione. Viale Trastevere ha scelto solo il numero dei quesiti e la loro suddivisione per argomento in questo modo: 40 quesiti di competenza linguistica e ragionamento logico; 20 quesiti di cultura letteraria, storico-sociale e geografica; 20 quesiti di cultura matematico-scientifica.