L’aggiornamento non va in vacanza

L’aggiornamento non va in vacanza

Formazione LLP Comenius a Malta

di Laura Mazzagatti – docente di Lingua e Civiltà Inglese

In attesa di riprendere con le classi ormai sempre più numerose, ho colto l’opportunità offerta  dal Lifelong Learning Programme per la formazione in servizio Comenius, alla quale tutti i docenti di ogni ordine e grado possono chiedere di partecipare. Ho dedicato così due settimane estive ad uno dei suoi tanti corsi, stavolta uno nel cuore del Mediterraneo, “Professional Development for Teachers of English as a Foreign Language – Broadening Teaching Options: Making the Most of Resources and Materials”, tenuto a Swieqi, Malta.

Museo all’aria aperta,  conosciuta come località turistica, per lo svago e soprattutto per la cultura, a  Malta dovunque arrivi lo sguardo il color miele del calcare non solo caratterizza  tutte le costruzioni antiche e moderne, le lunghe muraglie di pietre squadrate, fortezze e chiese, ma  mette anche in risalto l’azzurro del cielo e del mare circostante.

Piccolo arcipelago compreso  a 80 km dalla Sicilia, a 284 km dalla Tunisia e a 333 km dalla Libia, e repubblica parlamentare nel 1974,  grazie al posizionamento propizio Malta ha subito l’influenza delle diverse popolazioni susseguitesi nel corso della storia, sviluppando un forte carattere multiculturale in tutti i settori.

Gli abitanti sono per la maggioranza cattolici .

Il maltese e l’inglese sono le due lingue ufficiali. La prima deriva dalla lingua siculo-araba. Numerose scuole d’inglese sono presenti sull’isola e ospitano ogni anno un gran numero di giovani provenienti da tutto il mondo.

Malta è membro dell’UE dal 2004, e,  fermo restando la guida rigorosamente a sinistra e le prese elettriche a tre punte, non si può sottovalutare la praticità del suo fare parte dell’eurozona.

Paradossalmente il  nostro teachers’ refresher  course si è svolto a 40°, in un clima e sotto un sole di certo non britannici, ma in luoghi allo stesso modo  favorevoli per acquisire nuove strategie per facilitare il processo di apprendimento degli studenti.

Così, insieme con colleghi spagnoli, tedeschi e polacchi, di scuole materna, primaria e superiore, dopo una presentazione iniziale del proprio contesto scolastico di provenienza e confronto con gli altri, abbiamo proseguito con:

– Lavori di gruppo sugli stili di apprendimento e di insegnamento;

– Discussioni in piccoli gruppi su alcune strategie da noi applicate nelle nostre classi,  dopo esposte all’intera classe;

– Lavori di gruppo di ascolto e parlato, balloon debates,  culture-based activity games, e listening tasks in cui chiedere e discutere qualcosa che è avvenuta recentemente;

– Panoramica sull’alfabeto e lingua maltesi e sulle espressioni usate per salutare, parlare dell’età, ecc. per evidenziare poi gli aspetti culturali dell’isola: feste civili e religiose, istruzione, turismo, guida nelle strade, mezzi pubblici, la cucina maltese, i cibi e dolci usati durante festività specifiche, la politica, il calcio, gli edifici caratteristici dell’isola, i funerali, ecc. Abbiamo tracciato anche paragoni con le civiltà dei nostri paesi specifici per vederne somiglianze o differenze;

– Le intelligenze multiple, e l’importanza del lavoro basato sull’uso degli audiovisivi;

– Presentazione da parte di ogni docente di una micro unità di insegnamento, favorendo così uno scambio reciproco di nuovi modi e metodologie alternative da proporre in classe per favorire l’apprendimento della lingua straniera; ad ogni docente è stato assegnato un altro docente della classe, con la funzione di valutare la sua prestazione, rilevandone aspetti positivi e negativi;

– Giochi di gruppo con domande e risposte per indovinare i nomi di celebrità o per comporre frasi contenenti espressioni idiomatiche;

– Uso delle linee del tempo per spiegare in inglese i vari tempi verbali; giochi sull’uso del Past Simple, dei comparativi e superlativi, dei futuri e dei condizionali; lipstick grammar, giochi e letture sui numeri, running dictations, vocabulary exercises;

– Presa in esame di libri, di cui molti incentrati sulle strategie di insegnamento per facilitare lo sviluppo di abilità specifiche per ogni fascia d’età, altri consistenti in coursebooks, mirati a diversi livelli di inglese, tra i quali scegliere dopo averli visionati quelli che a nostro parere sono proponibili agli allievi, spiegandone le motivazioni;

– Observation Tasks in classi diverse e di diversi livelli, per prendere appunti sulle modalità di insegnamento di un  docente della scuola maltese, oppure per esaminare e capire gli studenti ed il loro modo di rapportarsi alla lezione, per discuterne insieme nella nostra classe il giorno dopo;

– Panoramica sulla Dogme Philosophy,  sviluppata da Scott Thornbury,  ed il metodo silent way;

– Sistema educativo maltese, e discussione e confronto sui diversi sistemi educativi nei nostri paesi di provenienza.

Il corso tra l’altro ha incluso delle gite ed escursioni guidate  per visitare i siti e le attrazioni dell’isola: a parte le mondane Saint Julian’s e Paceville, vicinissime alla nostra scuola, abbiamo dunque ammirato Valletta, Mdina, le tre città  Vittoriosa, Senglea e Cospicua,  l’isola di Gozo, il mercato del pesce a Marsaxlokk,  i templi di Hagar Qim e Mnajdra (siti UNESCO), la Blue Grotto.

Una maggiore e approfondita conoscenza di questi luoghi ci ha fatto acquisire un patrimonio di informazioni raramente reperibili sui libri di testo dei ragazzi.

Agli studenti, indipendentemente dal loro corso di studi o specializzazione scelta, spesso proponiamo argomenti di civiltà inglese  e americana.

Adesso potrò proporre anche  lezioni riguardanti la civiltà maltese “vissuta”, e ritengo che i ragazzi saranno fortemente interessati per le ragioni che sto per spiegare.

Sappiamo bene che la Sicilia non è una terra di ricchi. I più benestanti vanno a studiare l’inglese nel Regno Unito o negli USA, altri si trasferiscono in questi paesi o in Australia per trovare lavoro e imparare la lingua straniera.  Buona parte degli studenti non se lo possono permettere, e allo stesso tempo non vogliono rinunciare al clima mediterraneo, al mare e sole estivi e al buon cibo.

Adottare le nuove metodologie per l’apprendimento e trasmettere la mia esperienza,  la vitalità di questi luoghi, pieni di eventi e di iniziative per i teenagers, ritengo sia altamente motivante, anche perché molte festività e usanze sono simili a quelle che abbiamo in Sicilia, ed i ragazzi si sentirebbero spronati ad ascoltare e a parlare per tracciare paragoni.

Inoltre i ragazzi potrebbero valutare di andare a praticare ed imparare perfettamente l’inglese anche in questa ex colonia, praticamente sotto casa, raggiungibile con 30 minuti di volo da Catania.  Verrebbero a contatto con una civiltà multiculturale dove giovani di ogni nazionalità, italiani compresi,  vivono lì ormai da anni o si recano per trovare lavori temporanei o per aprire (con successo) delle attività nel settore del turismo. Tutte queste premesse daranno loro una marcia in più per rendere la loro motivazione all’apprendimento della lingua inglese più proficua.

Gustando pastizzi,  ftira e timpana, e bevendo qualche Cisk – birra tipica maltese- col pensiero che il giorno dopo dovevamo produrre lavori personali o l’unità di  micro-teaching per essere valutati, non potevamo non ricordarci che il nostro ruolo formativo ci induce sempre a rimetterci in gioco, con la conclusione che  l’aggiornamento non va mai in vacanza.  Ma non siamo affatto pentiti della nostra esperienza.

All’Europa, che ce lo ha permesso,  un sentito Grazzi  (grazie in maltese, ma è preciso anche in dialetto siciliano)!

Siti di riferimento:

http://www.programmallp.it/llp_home.php?id_cnt=1

http://ec.europa.eu/education/trainingdatabase/search.cfm