Ruoli: a Ravenna solo le briciole!

Ruoli: a Ravenna solo le briciole!

Il Ministro Carrozza appena insediata aveva promesso, sulla scia dei suoi predecessori, lo svuotamento delle graduatorie a esaurimento dei precari storici già vincitori di uno o più concorsi. Gelmini il 10 settembre 2010 a Palazzo Chigi, presentando le nuove regole per diventare docenti, aveva addirittura affermato: “abbiamo la ragionevole certezza che gli attuali 220 mila precari possano essere assorbiti nell’arco dei prossimi 6-7 anni”.

Promesse che nel tempo tali sono rimaste e tali resteranno in futuro. L’anno che sta per iniziare prevede, infatti, l’assunzione di soli 11.268 lavoratori della scuola. Molto meno della metà rispetto ai 24.000 ruoli fatti dal Ministro Gelmini, che di posti nella scuola ne aveva tagliati ben 140.000, e a quelli previsti con l’accordo del 13 luglio 2011 tra i sindacati confederali, Cgil esclusa, e i ministri Letta, Gelmini e Brunetta. Esso prevedeva l’assunzione di 24.000 lavoratori della scuola l’anno per un triennio in cambio della rinuncia al primo scatto stipendiale. Un accordo mal digerito dai lavoratori precari, perché risparmiava sui più deboli, ma che garantiva almeno un piano di assunzioni e dava stabilità economica a migliaia di famiglie. Peccato che quest’anno a rapporto manchino ben 12.732 posti, più del 50% delle assunzioni fatte!

Ma non basta. Pare, infatti, che siano arrivate indicazioni alle scuole di bloccare il pagamento delle ferie non godute. I precari al 30 giugno non possono prendere ferie durante l’anno scolastico ma il Governo non intende neppure pagarle: “piove sul bagnato”! Purtroppo anche questo Governo continua a tagliare sulla scuola risparmiando sui più deboli. Quando avverrà l’inversione di tendenza tanto sbandierata nei comizi pre-elettorali dal Partito Democratico?

Sinceramente ci siamo stancati di aspettare! Il tempo passa per tutti e noi restiamo a invecchiare nelle graduatorie. Proprio ieri al Tg2 abbiamo visto un nostro collega di Ravenna che a sessantasette anni è ancora precario. Molti di noi hanno superato i quaranta anni, altri i cinquanta, ma molti di noi non intravedono un’ipotesi di stabilizzazione né nell’immediato né negli anni a venire. La riforma Fornero ha, infatti, più che dimezzato i pensionamenti e le assunzioni d’ora in poi saranno fatte con il contagocce. Quest’anno nella nostra provincia avremo solo 90 ruoli per i docenti contro i 161 dello scorso anno. E le briciole rimaste andranno in gran parte ai vincitori del nuovo concorso, non ai precari storici. Solo nella scuola possono avvenire certe aberrazioni. In una fabbrica non si licenzierebbe mai un operaio specializzato per fare posto a un nuovo arrivato. Dispiace che anche i sindacati, che a livello locale ci aiutano e di questo li ringraziamo, a livello nazionale invece non abbiano fatto nulla per impedire che ciò avvenisse! Siamo arrabbiati perché si è indetto un concorso senza tenere conto dei tagli e delle 200.000 persone già formate, valutate e vincitrici di concorso poiché le SSIS hanno valore concorsuale!

C’è inoltre il problema del sostegno. Negli ultimi anni in Emilia c’è stato un fortissimo aumento di certificazioni e, poiché i posti sono ripartiti in percentuale uguale tra le province e il contingente regionale resta sempre lo stesso, i posti in Romagna continuano a diminuire. Orami sono talmente pochi che spariscono non solo le disponibilità per i contratti a  tempo indeterminato, bensì anche quelle per i posti a supplenza! A parlare sono i numeri. Nella scuola media avremo 14 posti per le supplenze al 30 giugno contro la cinquantina di posti di soli tre – quattro anni fa! E alle superiori la situazione è solo leggermente migliore!Sinceramente non comprendiamo come sia possibile che in Emilia ci siano il quadruplo di posti rispetto a una popolazione che è solo in doppio di quella della Romagna.  Quel che è certo è che ormai anche il semplice contratto precario in Romagna inizia a diventare un sogno insperato e che, a queste condizioni, saremo costretti a emigrare in province all’interno della nostra regione per lavorare!

Noi chiediamo al Ministro Carrozza, e in particolare al Partito Democratico, l’unico interlocutore con cui crediamo si possa dialogare, una risposta alla nostra richiesta di stabilizzazione dopo un decennio, a volte anche di più, nella scuola. Rivendichiamo pertanto la stabilizzazione dei precari storici attraverso un piano d’investimenti e di assunzioni nella scuola statale. Per fare questo, chiediamo che sia dato seguito alle parole e si passi finalmente ai fatti a cominciare dalla cancellazione della Riforma Fornero, il primo vero ostacolo che impedisce un ricambio generazionale del personale nella scuola.