Fondi strutturali e Piano d’Azione e Coesione (PAC): il governo “accelera”

Fondi strutturali e Piano d’Azione e Coesione (PAC): il governo “accelera”

Una serie di novità inserite nei Decreti Legge 76/13 e 69/13.

Prima delle ferie estive il Parlamento ha approvato una serie di norme che riguardano l’utilizzo dei fondi strutturali finalizzate a:

  • accelerare le procedure
  • dare risposte a specifiche problematiche connesse alla grave situazione di crisi economica in cui versa il Paese.

I) Accelerazione nell’utilizzazione dei fondi strutturali europei

L’art. 9 del Decreto Legge 69/13 convertito nelle Legge 98/13 prevede l’obbligo per “Le amministrazioni e le aziende dello Stato anche ad ordinamento autonomo, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le istituzioni universitarie, (..)” “a dare precedenza, nella trattazione degli affari di competenza, ai procedimenti, provvedimenti e atti anche non aventi natura provvedimentale relativi alle attività in qualsiasi modo connesse all’utilizzazione dei fondi strutturali europei” (comma 1).

Come è noto i Regolamenti comunitari prevedono espressamente che la parte di risorse, impegnate annualmente  nell’ambito del bilancio comunitario, per ciascun fondo o programma operativo, non spese e certificate alla Commissione Europea entro il 31 dicembre del secondo anno successivo  all’impegno di bilancio, viene disimpegnata automaticamente (“regola dell’n+2”). Ad esempio la risorse appostate nel bilancio comunitario relativo all’annualità 2011, eventualmente non sono spese e certificate entro il 31 dicembre 2013, sono automaticamente e definitivamente “perse”. Ulteriore conseguenza è la parallela e proporzionale riduzione del cofinanziamento nazionale previsto per la parte di risorse non utilizzate.

È evidente che tale norma, nell’ambito dei settori della conoscenza e della scuola, in particolare, avrà bisogno di una serie di dispositivi di carattere amministrativo che dovranno essere elaborati dal MIUR. Tenuto conto delle ricadute in termini didattici, amministrativi e di carichi di lavoro, della disposizione normativa, la FLC CGIL chiederà l’apertura di uno specifico tavolo di confronto.

II) Misure relative all’occupazione giovanile e all’inclusione sociale nel Mezzogiorno

Il Decreto Legge 76/13 convertito nella Legge 99/13 prevede, invece, una serie di interventi specifici legati alla situazione di grave crisi economica del paese e che in molti casi proseguono iniziative già avviate con il Piano d’Azione e Coesione (PAC).

  • L’art. 3 comma 1 lettera c) prevede l’erogazione di borse di tirocinio formativo a favore di giovani che non lavorano, non studiano e non partecipano ad alcuna attività di formazione, di età compresa fra i 18 e i 29 anni, residenti e/o domiciliati nelle Regioni del Mezzogiorno. Tali tirocini comportano la percezione di un’indennità di partecipazione. Le risorse previste sono le seguenti

56 milioni nel 2013
16 milioni nel 2014
96 milioni nel 2015.

L’azione è già stata prevista nel secondo aggiornamento del PAC nell’ambito degli interventi per i giovani. Le risorse che il PAC ha reso disponibili sono pari a circa 50 milioni di euro, di cui circa 40 milioni destinati all’apprendistato e circa 10 milioni per gli interventi NEET.

  • L’art. 3 comma 1 lettera b) finanzia ulteriormente l’azione del PAC rivolta alla promozione e realizzazione di progetti promossi da giovani e da soggetti delle categorie svantaggiate e molto svantaggiate per l’infrastrutturazione sociale e la valorizzazione di beni pubblici nel Mezzogiorno, con particolare riferimento ai beni immobili confiscati alla mafia. Per tale azione sono stanziati:

€ 26 milioni per il 2013
€ 26 milioni per il 2014
€ 28 milioni per il 2015.

Nell’ambito del PAC (secondo aggiornamento) le risorse dedicate sono pari a 37,6 milioni di euro. A tal proposito occorre ricordare che il PAC prevedeva l’emanazione di uno specifico bando di gara per la promozione, il sostegno e il finanziamento di iniziative promosse e attuate da enti e organizzazioni del Terzo Settore associazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, enti senza scopo di lucro che prevedano una adeguata partecipazione di giovani fino a 35 anni e/o di soggetti svantaggiati, per la realizzazione di progetti volti all’infrastrutturazione sociale, all’offerta di servizi collettivi e alla valorizzazione di beni pubblici nelle Regioni Convergenza, prioritariamente nei settori della diffusione della cultura e di condizioni di legalità, del rispetto dell’obbligo scolastico, della inclusione sociale, del sostegno e assistenza alle fasce deboli, della valorizzazione e della fruizione dei beni pubblici, in particolare del patrimonio culturale.  La Presidenza del Consiglio del Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile, amministrazione responsabile dell’intervento,  ha emanato due avvisi “Giovani per il sociale” e “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” pubblicati sulla GU del 7 novembre 2012. Le proposte pervenute sono state in totale 1578 di cui 891 per “Giovani per il sociale” e 687 “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”.

Per un’analisi delle problematiche connesse all’utilizzo dei beni confiscata alla mafia è possibile consultare il seguente link

  • L’art. 3 comma 1 lettera a) stanzia risorse per le misure relative all’autoimprenditorialità (incentivi destinati prevalentemente ai giovani, ai fini della costituzione di imprese di piccola dimensione o ai fini di ampliamenti aziendali) e all’autoimpiego (incentivi, destinati prevalentemente ai soggetti privi di occupazione, ai fini della creazione di attività di lavoro autonomo o della costituzione di microimprese) da destinare ai giovani dei territori del Mezzogiorno. Le risorse previsto sono le seguenti:

€ 26 milioni per il 2013
€ 26 milioni per il 2014
€ 28 milioni per il 2015.

Il secondo aggiornamento del Piano di Azione Coesione ha destinato 50 milioni in favore dell’autoimpiego e l’autoimprenditorialità.

  • L’art. 1 prevede l’istituzione in via sperimentale di un incentivo per i datori di lavoro che assumano, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni che

a) siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi
b) siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale

Per le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia, le risorse destinate al finanziamento dell’incentivo, sono così determinate:

€ 100 milioni per il  2013
€ 150 milioni per il 2014
€ 150 milioni per il 2015
€ 100 milioni per il  2016

Tutte le azioni sopra elencate prevedono la riprogrammazione dei programmi nazionali cofinanziati dai Fondi strutturali europei 2007-2013 e per la rimodulazione del Piano di Azione Coesione, al fine di rendere disponibili le risorse necessarie per il finanziamento degli interventi.  A tal fine l’art. 4 stabilisce che le risorse  relative alle regioni del Mezzogiorno (995 milioni di euro, comprensivi della sperimentazione della nuova social card), siano poste  a carico della quota di cofinanziamento nazionale dei Fondi strutturali destinata ai Programmi operativi nazionali 2007-2013 o al Piano di Azione Coesione. Per questo le Amministrazioni titolari dei programmi operativi interessati (PON e POIN), nonché il Gruppo di Azione Coesione, istituito con il decreto del Ministro per la coesione territoriale del 1° agosto 2012, per il PAC, provvedono ad avviare le procedure necessarie per modificare o rimodulare i relativi programmi e il Piano di Azione e Coesione. Il medesimo articolo 4 stabilisce che l’operatività delle misure previste dal D.L. 76/13 e relative all’occupazione giovanile e all’inclusione sociale nel Mezzogiorno decorre dalla data di perfezionamento dei rispettivi atti di riprogrammazione. Pertanto in assenza di tali atti non potrà essere utilizzato alcun finanziamento.

Ad oggi, con decreto n. 47 del 7 agosto dell’Ispettore generale Capo per i rapporti finanziari con l’Unione Europea (IGRUE) del MEF, sono stati destinati 320 milioni di euro per la copertura di parte degli interventi previsti dagli art. 1 e 3 del D.L. 76/13 derivanti dalla riduzione del cofinanziamento statale dei programmi operativi della Campania (FSE e FESR), Calabria (FESR) e Sicilia (FESR).

III) Rideterminazione del cofinanziamento dei fondi strutturali e PAC

Come è noto da un punto finanziario il PAC è attuato attraverso:

  • la rimodulazione strategica delle risorse dei singoli programmi operativi,
  • la riprogrammazione di alcuni programmi regionali maggiormente in ritardo
  • lo spostamento di risorse dei fondi strutturali verso i programmi che hanno mostrate le migliori performance
  • la riduzione della quota di cofinanziamento nazionale, che viene trasferita al di fuori dei programmi operativi stessi, a favore degli interventi considerati prioritari dal Piano di azione coesione.

Riguardo a quest’ultimo punto occorre ricordare che i Regolamenti europei prevedono che per le Regioni dell’Area Convergenza il cofinanziamento nazionale sia pari ad almeno il 25% del valore di ciascun programma operativo. L’Italia, a suo tempo, ha scelto di adottare un tasso di cofinanziamento più alto: il 50%.

In accordo con la Commissione Europea è stata disposta una riprogrammazione delle risorse dei fondi strutturali con riduzione del cofinanziamento nazionale con corrispondente aumento dell’incidenza percentuale del cofinanziamento comunitario. Tale riprogrammazione comporta, da un lato, la riduzione delle spese da certificare e, dall’altro, un aumento dell’incidenza percentuale delle spese già sostenute.

Le risorse nazionali, che fuoriescono dai programmi attuativi dei fondi strutturali, vengono utilizzate per gli obiettivi prioritari del Piano di Azione Coesione.

Nei supplementi ordinari della G.U. n. 27 del 5 aprile 2013 e n. 51 del 24 giugno 2013 (con errata corrige sulla GU del 18 luglio 2013) sono stati pubblicati numerosi decreti del Ministero dell’Economia e Finanze, Ispettorato Generale per i rapporti finanziaria con l’Unione Europea (IGRUE),  relativi alle rideterminazioni dei cofinanziamenti nazionali dei vari programmi operativi regionali, interregionali e nazionali.

Nelle tabelle che seguono la situazione che mette a confronto il cofinanziamento originariamente previsto e quello che risulta dalla lettura dei decreti di riprogrammazione.

TAB. 1 Cofinanziamento nazionale Fondo Sociale Europeo (FSE)

FSE

Programma

Cofinanziamento
originario
Nuovo
cofinanziamento
Differenza
A B C= B-A
POR SICILIA 1.049.619.576,00 381.723.319,00 -667.896.257,00
POR CALABRIA 430.249.377,00 284.199.502,00 -146.049.875,00
POR PUGLIA 639.600.000,00 511.680.000,00 -127.920.000,00
POR CAMPANIA 559.000.000,00 477.200.000,00 -81.800.000,00
POR SARDEGNA* 437.574.706,00 383.336.736,06 -54.237.969,94
POR VALLE D’AOSTA 49.367.316,00 32.911.544,00 -16.455.772,00
PON FSE Governance e Azioni di Sistema 310.714.662,00 220.838.520,00 -89.876.142,00
PON FSE Competenze per lo sviluppo 742.964.746,00 742.964.746,00 0,00
TOTALE 4.219.090.383,00 3.034.854.367,06 -1.184.236.015,94

*Delibera G.R. 34/14 del 7/8/2012. Le risorse della colonna B sono ricavate dalla somma delle colonne A e C

TAB. 2 Cofinanziamento nazionale Fondo Sviluppo Regionale (FESR)

FESR
Programma Cofinanziamento
originario
Nuovo
cofinanziamento
Differenza
D E F= E-D
POR SICILIA 3.269.802.550,00 1.835.861.785,00 -1.433.940.765,00
POR CALABRIA 1.499.120.026,00 1.094.384.018,00 -404.736.008,00
POR PUGLIA 2.619.021.978,00 1.087.590.430,32 -1.531.431.547,68
POR CAMPANIA 3.432.397.599,00 2.322.678.319,30 -1.109.719.279,70
POR SARDEGNA 1.021.007.648,00 456.104.353,00 -564.903.295,00
POR FRIULI VENEZIA GIULIA* 157.541.806,00 113.309.655,00 -44.232.151,00
PON FESR Governance e Assistenza Tecnica 138.095.405,00 88.095.405,00 -50.000.000,00
POI ATTRATTORI 515.575.907,00 175.866.346,00 -339.709.561,00
POI ENERGIA 803.893.176,00 299.893.175,00 -504.000.001,00
PON R&C 3.102.696.821,00 1.321.696.821,00 -1.781.000.000,00
PON FESR RETI E MOBILITA’ 1.374.728.891,00 1.201.883.365,00 -172.845.526,00
PON FESR SICUREZZA 579.040.437,00 399.040.437,00 -180.000.000,00
PON FESR AMBIENTI APPRENDIMENTO* 255.388.554,00* 255.388.554,00 0,00
TOTALE 18.768.310.798,00 10.651.792.663,62 -8.116.518.134,38

* Delibera G.R. 660/13
** Compreso
importo aggiuntivo annualità 2011 pari a € 7.733.639,00.

TAB. 3 Cofinanziamento nazionale FSE e FESR

FSE  e FESR
Programma Cofinanziamento
originario
Nuovo
cofinanziamento
Differenza
G= A+D H= B+E I= C+F
POR SICILIA 4.319.422.126,00 2.217.585.104,00 -2.101.837.022,00
POR CALABRIA 1.929.369.403,00 1.378.583.520,00 -550.785.883,00
POR PUGLIA 3.258.621.978,00 1.599.270.430,32 -1.659.351.547,68
POR CAMPANIA 3.991.397.599,00 2.799.878.319,30 -1.191.519.279,70
POR SARDEGNA 1.458.582.354,00 839.441.089,06 -619.141.264,94
POR FRIULI VENEZIA GIULIA 157.541.806,00 113.309.655,00 -44.232.151,00
POR VALLE D’AOSTA 49.367.316,00 32.911.544,00 -16.455.772,00
PON FSE Governance e Azioni di Sistema 310.714.662,00 220.838.520,00 -89.876.142,00
PON FESR Governance e Assistenza Tecnica 138.095.405,00 88.095.405,00 -50.000.000,00
POI ATTRATTORI 515.575.907,00 175.866.346,00 -339.709.561,00
POI ENERGIA 803.893.176,00 299.893.175,00 -504.000.001,00
PON R&C 3.102.696.821,00 1.321.696.821,00 -1.781.000.000,00
PON FESR RETI E MOBILITA’ 1.374.728.891,00 1.201.883.365,00 -172.845.526,00
PON FESR SICUREZZA 579.040.437,00 399.040.437,00 -180.000.000,00
PON FESR AMBIENTI APPRENDIMENTO 255.388.554,00 255.388.554,00 0,00
PON FSE Competenze per lo sviluppo 742.964.746,00 742.964.746,00 0,00
TOTALE 22.987.401.181,00 13.686.647.030,68 -9.300.754.150,32

Dall’analisi di questi dati appare evidente, da un lato, che i decreti ancora non coprono totalmente le risorse previste dai tre aggiornamenti del PAC (9,9 miliardi di riduzione del cofinanziamento oltre ai circa 2 miliardi di rimodulazioni) e, dall’altro, che  vi sono ancora margini per ulteriori riduzioni del cofinanziamento soprattutto, ma non solo, dei Piani operativi delle regioni in palese difficoltà come Campania, Calabria e Sicilia.

Infatti, con decreto n. 47 del 7 agosto 2013 dell’IGRUE, sulla base delle decisioni del Gruppo di azione coesione, è stata rideterminata in euro 3.571.317.061,00 la riduzione del cofinanziamento statale dei programmi operativi della Campania (FSE e FESR), Calabria (FESR) e Sicilia (FESR) finalizzata a finanziare ulteriori programmi e linee di intervento del Piano di azione coesione.

Come segnalato in precedenza ulteriore 320 milioni di euro sono stati destinati per gli interventi previsti dagli articolo 1 e 3 del D.L. 76/13.

In questa tabella la finalizzazione delle risorse sopra indicate

Attribuzione importi
decreto IGRUE 47/2013
Interventi Importi attribuiti
MISE-DGIAI* Nuove azioni 41.500.000,00 344.500.000,00
Misure Anticicliche 303.000.000,00
Calabria Misure Anticicliche 148.655.228,00 317.183.629,00
Salvaguardia 168.528.401,00
Campania Misure Anticicliche 372.500.000,00 1.226.765.066,00
Nuove Azioni 326.565.066,00
Salvaguardia Grandi Progetti 527.700.000,00
Sicilia Misure Anticicliche 281.000.000,00 1.532.868.366,00
Nuove azioni 417.000.000,00
Salvaguardia Grandi Progetti 834.868.366,00
MISE DGPIC** Misure Anticicliche 150.000.000,00 150.000.000,00
TOTALE 3.571.317.061,00 3.571.317.061,00

* Ministero dello Sviluppo economico, Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali
** Ministero dello Sviluppo economico, Direzione generale per la politica industriale e la competitività