Carrozza: il decreto sulla scuola? Non aspettatevi troppo…

da Tecnica della Scuola

Carrozza: il decreto sulla scuola? Non aspettatevi troppo…
di A.G.
Il Ministro: sicuramente si farà qualcosa, vedremo cosa, ci stiamo lavorando ma non voglio nemmeno che l’aspettativa sia troppo alta rispetto a quello che possiamo fare. Sui contenuti: sarà indirizzato soprattutto a famiglie e studenti. Brutti segnali per inidonei e Quota96. Poi annuncia la volontà di incontrare i dirigenti scolastici.
Non facciamo troppo “rumore” su provvedimenti che non siamo in grado di poter approvare. È questo il messaggio che arriva, abbastanza diretto, dalle parole del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, pronunciate il 30 agosto a margine di una visita a Firenze all’Ufficio scolastico regionale della Toscana, a proposito delle richieste dei cronisti sui contenuti del decreto d’urgenza sulla scuola che, dopo vari rifacimenti, il Consiglio dei ministri si appresterebbe ad approvare il 9 settembre.
Sul pacchetto scuola “non voglio anticipare ancora nulla – ha detto la Carrozza – sicuramente si farà qualcosa, vedremo cosa, ci stiamo lavorando ma non voglio nemmeno che l’aspettativa sia troppo alta rispetto a quello che noi possiamo fare”.
“Il provvedimento – ha continuato il Ministro – sarà indirizzato prevalentemente a famiglie e studenti, quindi verterà sul costo dell’istruzione”. Nessun riferimento, quindi, ai lavoratori. Tra cui inidonei e Quota96: due argomenti sui quali il ministro nel corso dell’estate aveva promesso di impegnarsi in prima persona per arrivare ad un esito positivo. Le esigenze di “cassa”, evidentemente, continuano a prevalere. Meglio allora non esagerare con le aspettative. Chiaro il concetto?

Sempre al termine della visita all’Usr della Toscana, il Ministro ha annunciato la volontà di “convocare i dirigenti scolastici per una conferenza con loro. Vorrei ascoltarli per capire quale contributo possono dare al piano per la scuola in vista della costituente che abbiamo lanciato”. Per la Carrozza “questi incontri sono importanti, perché consentono di vedere da vicino i problemi e le cose da fare”.