Caro Ministro, ecco perché l’11 ottobre saremo in piazza

da Tecnica della Scuola

Caro Ministro, ecco perché l’11 ottobre saremo in piazza
di A.G.
La Rete degli Studenti incontra Carrozza durante il 50° della tragedia del Vajont e le consegna una lettera: è importante in una giornata come questa, dopo le dimissioni dei Ministri del Pdl, e con il governo in bilico, sottolineare con forza le nostre necessità. Tra le richieste trasporti meno cari e accesso gratuito ai luoghi di cultura, come per i prof.
In un momento particolarmente difficile per la tenuta del Governo, gli studenti tornano a rivolgersi al ministro dell’Istruzione. Lo fanno in occasione del 50° anniversario della tragedia del Vajont, dove il ministro Carrozza è intervenuto alla corsa della memoria. Subito dopo il Ministro si è fermato a dialogare con gli studenti. Che gli hanno consegnato una lettera, per ricordarle le loro priorità, che li porteranno in piazza l’11 ottobre in tutta Italia.
“E’ importante in una giornata come questa, ancor più dopo le dimissioni dei Ministri del Pdl, e con il governo in bilico, sottolineare con forza le proprie necessità per la scuola pubblica”, ha spiegato Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi. “Abbiamo scritto in questa lettera che vogliamo una scuola aperta, come abbiamo già detto al Ministro durante il nostro campeggio nazionale, il Revolution Camp. Abbiamo sottolineato la necessità di un welfare studentesco strutturato, dei trasporti accessibili e a basso costo, ricordandole la nostra manifestazione di venerdì scorso contro il caro trasporti proprio a Belluno”.
Gli studenti hanno chiesto al Ministro, inoltre, di poter avere accesso gratuito ai luoghi di cultura, “come è stato fatto per gli insegnanti e come abbiamo già proposto negli emendamenti che abbiamo consegnato alla VII commissione alla Camera”, spiega ancora Lanni.
L’11 ottobre gli studenti scenderanno quindi in piazza: “perché vogliamo una scuola laica, aperta a per tutti, motore di cultura e memoria per questo Paese. Perché la scuola deve tornare al centro delle politiche governative con investimenti consistenti. Perché, come recita il nostro slogan, ‘si scrive scuola, si legge futuro’”.