Miur pubblica il decreto sull’accessibilità

da Tecnica della Scuola

Miur pubblica il decreto sull’accessibilità
di Aldo Domenico Ficara
Il decreto del Miur del 20 marzo 2013 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 settembre 2013) che modifica l’allegato A del decreto del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, D.M. 8 luglio 2005, evidenzia e sottolinea il fatto che tutti i siti web della P.A. devono essere accessibili in ogni loro parte.
L’accessibilità di un sito web è definita quale “capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”.  Il sopracitato decreto del Miur del 20 marzo 2013 introduce delle novità in tema di accessibilità in relazione al decreto del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, D.M. 8 luglio 2005, il quale riporta i “Requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici”, modificandone in particolare l’allegato A. Con queste modifiche sono state recepite le indicazioni date dalla Commissione Europea nella comunicazione “A digital Agenda for Europe COM (2010) 245”, in base alla quale al fine di garantire servizi pubblici inclusivi, i siti web della pubblica amministrazione e i servizi on line devono essere resi compatibili con i nuovi standard internazionali in tema di accessibilità del web.  A tal proposito i requisiti contenuti nella legge Stanca si basavano sulla versione “stabile” delle specifiche di accessibilità emanate dal consorzio mondiale del Web (W3C) nel 5 maggio 1999. Oggi però queste specifiche non sono adatte alle tecnologie nate successivamente, tra cui i social media e il web “dinamico”. Pertanto i nuovi requisiti si basano sull’ultima versione delle specifiche di accessibilità, W3C WCAG 2.0, necessarie per poter garantire alle PA i diritti di tutti gli utenti di usufruire dei servizi digitali. Senza i nuovi requisiti, inoltre, ci sarebbe anche un problema per il rispetto dei criteri di valutazione della qualità dei servizi erogati ai cittadini tramite web. Infatti, uno dei criteri di valutazione della qualità dei siti web delle P.A., indicato nelle linee guida è proprio il grado di accessibilità ed usabilità dei servizi mentre un ulteriore criterio di valutazione è il cosiddetto Amministrare 2.0.