Promozioni commerciali per aiutare le scuole

da Tecnica della Scuola

Promozioni commerciali per aiutare le scuole
di P.A.
Una tendenza, quella degli sponsor di aziende private per aiutare la scuola pubblica, che divide i sindacati
Alcune società più o meno grandi consentono ai clienti di sostenere un istituto scolastico di propria scelta, in cambio dell’acquisto di una certa spesa, attirando in questo modo i consumatori ma fornendo materiale didattico, tecnologico o di altro tipo a chi fa istruzione.
E per fare fronte ai tagli e al calo dei finanziamenti pubblici, iniziative commerciali di questo tipo aumentano, dividendo però i sindacati della scuola, tra chi pensa che potrebbero servire anche in assenza di tagli e chi teme che le logiche del commercio invadano le aule. 
Una delle promozioni più recenti, e che sta invadendo i “Caroselli” delle Tv commerciali si chiama “Missione scuola”, avviata pochi giorni fa da Eco Store, azienda che vende prodotti per stampanti. L’azienda invita a comprare almeno 10 euro di prodotti, destinando così 50 fogli di carta per fotocopie a una scuola di sua scelta. “Molte persone compravano risme perché l’istituto dei figli chiede ai genitori un contributo per la cancelleria Ci siamo chiesti: perché non fare una promozione in questo senso? La risposta nella prima settimana è stata entusiasta”, dice il responsabile commerciale. E sembra pure che la pubblicità sia stata così incisiva che in 5 giorni sarebbero state coinvolte oltre 2mila scuole, per un totale di 15.500 risme e 775mila fogli da consegnare.
L’obiettivo dell’azienda sarebbe quello di arrivare a 5 milioni di fogli nel mese di durata dell’iniziativa. Un’altra campagna commerciale, per attirare clienti ma pure per aiutare le scuole, e altrettanto singolare è quella della “Grande I”: Primi della classe, degli ipermercati Iper Premi alle scuole per 3 milioni e mezzo 
Si può già fare un bilancio conclusivo di un’altra iniziativa, promossa dalla catena di ipermercati Iper – La Grande I: “Primi della classe”. Ad ogni 25 euro di spesa si ricevesse una tessera da portare a una scuola che appena raggiunge uno stabilito numero può ricevere gratis attrezzature come lavagne interattive, libri e banchi. A questa iniziativa avrebbero partecipato 4.300 scuole, ottenendo così 21mila premi, tra cui mille stampanti e 5mila tra tablet e pc, per un valore commerciale complessivo di circa 3 milioni e mezzo. Tuttavia, di fronte a tale sponsorizzazioni, critica appare la Flc-Cgil: “Garantire le attrezzature compete allo Stato. L’intervento privato può integrare, non sostituire. È discutibile l’idea che le logiche consumistiche entrino in istituzioni che danno messaggi culturali ed etici completamente diversi”. Più cauta CislScuola: “In linea teorica iniziative simili non vanno escluse. L’importante è stare attenti, perché sono le famiglie a metterci i soldi. Le aziende commerciali non fanno mecenatismo”.
La UilScuola propone una chiave di lettura diversa: “L’intervento imprenditoriale può servire anche in assenza di tagli. Prendiamo la digitalizzazione dell’istruzione: in ogni caso lo Stato non potrebbe dare un tablet a ogni studente. Se questo accadesse grazie a interazioni con le aziende sarebbe un bene. Non si hanno però notizia di molte promozioni commerciali di questo genere, ma ci sono. E spesso si caricano i problemi di contenuti ideologici”.