DIRIGENTI SCOLASTICI
A qualcuno piace … eletto?
Leggiamo su un noto quotidiano che un’associazione culturale e liberale ritiene di aver generato un’idea originale e mai venuta in mente a nessuno: e se i presidi li eleggessimo?
Circa una quarantina d’anni fa la proposta già circolava, mieteva un certo consenso negli ambienti dell’estremismo sindacale, laico e cattolico.
Possiamo anche ricominciare a discuterne, come sembra solertemente fare il sottosegretario all’istruzione Toccafondi, in buona compagnia di uno dei più rappresentativi sindacati di categoria.
I dirigenti scolastici, o presidi che chiamar li si voglia, sono letteralmente abbandonati al loro destino, sono mal pagati, mal reclutati, mal valutati.
Un’elezione a suffragio universale potrebbe magicamente risolvere tutti i problemi della categoria e della scuola italiana?
In Italia siamo bravissimi a rivoltare le torte (una volta si rivoltavano abilmente anche i vestiti…), ma siamo disastrosi per quanto riguarda la soluzione seria di problemi delicati.
Ad anno scolastico appena malamente iniziato, con docenti che ancora mancano nelle classi, personale che cambia e ricambia sede, i dirigenti sono già stremati di proprio perché le scuole sono diventate più grandi, e rimangono insicure.
I nuovi dirigenti sono per buona parte bloccati da concorsi tartaruga, che si annullano, si fermano, ricominciano…
Qualcuno non ha nemmeno fatto in tempo a sostenere gli orali, è morto prima!
I sopravvissuti sperano…
E noi possiamo permetterci il lusso di pensare ai presidi elettivi?
Ci permettiamo di ricordare al sottosegretario Toccafondi che il Governo di cui fa parte, con il DECRETO-LEGGE N. 104 DEL 2013, (il pacchetto “L’istruzione riparte”) recante misure urgenti in materia di ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA ha previsto che il reclutamento dei Dirigenti Scolastici si realizzi mediante corso – concorso, bandito annualmente per tutti i posti vacanti e gestito dalla Scuola Nazionale di Amministrazione.
Siamo un Paese che va lontano: mentre è in discussione la conversione di un decreto legge, se ne immagina già la disapplicazione, prima ancora della sua applicazione…
La genialità davvero ci appartiene!
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Gregorio Iannaccone