Licei di quattro anni. Meglio tardi che mai

da TuttoscuolaFOCUS

Licei di quattro anni. Meglio tardi che mai

La notizia che tre scuole secondarie superiori della Lombardia (tutte e tre paritarie) sono state autorizzate dal ministro dell’istruzione Carrozza a sperimentare la riduzione di un anno della durata del percorso liceale, dando seguito concreto a un progetto dell’ex ministro Profumo, ha suscitato l’immediata opposizione dei sindacati della scuola che – al di là delle obiezioni di carattere socio-pedagogico che alcuni di essi hanno mosso – si sono trovati uniti su un punto: il rifiuto di un modello di scuola secondaria superiore (i licei farebbero da apripista) che ridurrebbe l’organico degli insegnanti di un quinto, circa 40.000 posti.

Il ministro Carrozza ha però difeso con forza la sua iniziativa, auspicandone l’estensione alle scuole statali e dicendo che se da giovane avesse avuto l’opportunità di fare il liceo in quattro anni anziché in cinque lei l’avrebbe certamente colta.

Ora, se per una serie di ragioni – politiche, sindacali, organizzative, di necessaria riprogettazione curricolare – sembra assai improbabile che la sperimentazione si generalizzi fino a tradursi in una riforma (che comunque richiederebbe una legge), non c’è motivo perché essa debba essere criticata a priori.

Quello dell’allineamento della durata dell’istruzione scolastica in Italia ai 12 anni di quasi tutti i più importanti Paesi del mondo (USA, Cina, Russia, Giappone, Corea, quasi tutta l’Europa) è un nodo cruciale da approfondire, trattandosi di una questione strategica, di sistema-Paese.

E’ bene che se ne parli con spirito costruttivo. L’Italia è anche su questo piano in grave ritardo. Ma meglio tardi che mai.