Comunicazione tra scuola e famiglia: strumenti poco interattivi

Un’indagine dell’Osservatorio Scuola Innovazione che ha coinvolto 420 Dirigenti Scolastici a capo di istituti italiani di ogni ordine e grado.

Comunicazione tra scuola e famiglia: gli istituti sembrano consapevoli dell’importanza del digitale ma ancora prediligono strumenti poco interattivi

Il 66% vede positivamente l’impatto della comunicazione digitale con le famiglie perché avvicina genitori e docenti (32%) e aiuta a fornire maggiore chiarezza (34%).

Gli intervistati dichiarano di ricevere da parte delle famiglie richieste di maggiore interazione (32%) e maggiore puntualità nelle informazioni (30%).

Tuttavia è ancora eccessivo l’uso della carta e la comunicazione digitale è limitata al sito web della scuola (48%) e alle email (40%).

Bologna, 29 ottobre 2013 – Kion, società del CINECA specializzata in Tecnologia per la Didattica, presenta i risultati di un’indagine sul tema della comunicazione tra Scuola e Famiglie condotta dall’Osservatorio Scuola Innovazione (OSI), istituito dall’azienda con l’obiettivo di monitorare e analizzare ambiti e implicazioni dell’adozione delle moderne tecnologie nel mondo della Scuola.

L’indagine, realizzata dalla società Glik, è stata effettuata interrogando 420 dirigenti scolastici a capo di istituti di ogni ordine e grado distribuiti in tutta Italia.

Quasi tutti i dirigenti (97%) affermano di essere al corrente della Legge n° 135/2012 che prevede, oltre all’obbligo di introduzione del registro elettronico, anche l’invio delle comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico per l’anno 2013/2014.
D’altronde i risultati rivelano la consapevolezza, da parte degli intervistati, dell’impatto positivo che la comunicazione digitale può rivestire nell’ambito del rapporto scuola-famiglia, contribuendo ad “avvicinare docenti e genitori” (secondo il 32%) o a “fare maggiore chiarezza” (34%).

Tuttavia, accanto alla persistenza di modalità di comunicazione “prevalentemente cartacee” (31%), l’uso della tecnologia digitale appare ancora limitato nei mezzi utilizzati e nell’accesso alle potenzialità disponibili.

Infatti, per il 69% degli intervistati che affermano di ricorrere alla “comunicazione digitale” (il 46% insieme alla carta, il 23% in “modo prevalente”), ciò si traduce soprattutto nell’utilizzo del sito web della scuola (48%) e della posta elettronica (40%), con percentuali minori per SMS (8%) e gestionali per la scuola (2%).

In sostanza è un approccio definito “digitale” esclusivamente per la natura dei canali utilizzati, ma che resta ancorato a uno schema in cui la scuola è il soggetto “erogatore di comunicazioni” a cui l’utente deve adeguarsi, senza una logica di reciprocità e di personalizzazione che le stesse scuole citano come richieste provenienti dalle famiglie.
I dirigenti intervistati, infatti, affermano di ricevere dalle famiglie richieste generali di “maggiore interazione” (32%) e di “maggiore puntualità” (30%) nella comunicazione da parte della scuola, e in modo specifico il desiderio di ricevere “comunicazioni digitali” su aspetti organizzativi (36%) o relativi alla carriera dello studente, come assenze, voti e rendimento (36%).

“Appare evidente – commenta Vittorio Ravaioli, amministratore delegato di Kion – che tanto le scuole quanto le famiglie sono favorevoli al cambiamento e a fare uso della tecnologia digitale per una gestione più dinamica e interattiva delle loro relazioni reciproche, cosa che fra l’altro avrebbe un forte impatto sulla dematerializzazione e, quindi, sui costi. Sta a tutte le parti in causa, soprattutto Istituzioni e operatori di mercato, rendere accessibili soluzioni digitali appropriate e stimolare il loro utilizzo efficace”.

Ad esempio diversi istituti in Italia hanno già adottato la soluzione Didanet di Kion, un’innovativa piattaforma tecnologica di collaborazione completamente “cloud” dedicata a docenti, personale amministrativo e famiglie. Queste ultime, oltre a prendere visione della didattica svolta, possono interagire in modalità “social” con tutta la comunità scolastica. Il tutto con una forte componente di sicurezza garantita da un sistema di cifratura SSL, lo stesso utilizzato dalle Banche di tutto il mondo, che protegge i dati da rischi di violazione e manipolazione.

Osservatorio Scuola Innovazione

L’Osservatorio Scuola Innovazione (OSI) è stato istituito su iniziativa di Kion con l’obiettivo di monitorare e analizzare, attraverso indagini specifiche, ambiti e implicazioni relative all’adozione delle moderne tecnologie nel mondo della Scuola. L’attività dell’OSI si avvale del contributo di un Comitato Scientifico appositamente costituito e al quale hanno finora aderito Valentina Aprea, Assessore all’Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Cesare Contarini, Rettore e Preside dell’Istituto Vescovile Barbarigo (Padova), Stefano Fava, Dirigente presso l’Istituto Pininfarina (Moncalieri), Carmelo Febbe, Direttore Servizi Generali e Amministrativi dell’Istituto Artistico G. De Fabris (Nove), Lamberto Montanari, Presidente Emilia ANP (Associazione Nazionale Presidi), Mario Rusconi, Vice Presidente Nazionale ANP, Elena Ugolini, Preside del Liceo Malpighi (Bologna) e già Sottosegretario all’Istruzione del Governo Monti, e Giovanni Zen, Dirigente presso il Liceo Brocchi (Bassano del Grappa).

Kion

Kion è un’azienda creata nel 2001, posseduta al 100% da CINECA, Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro, formato da 68 Università italiane, dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR), e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Kion è una software factory nata per la progettazione e la realizzazione di applicazioni e soluzioni a valore aggiunto nel campo dei sistemi informativi per le università, per la scuola e opera in particolare nell’area dell’amministrazione e della didattica e dei servizi per gli studenti e i docenti.
KION occupa più di 160 addetti ed è presente nelle sedi di Bologna, Roma, Milano e Napoli in Italia, oltre che in Turchia e in Albania. Le soluzioni KION sono utilizzate da oltre il 70% delle università italiane, a da circa 1.300.000 studenti.