A Trento nasce un ristorante dedicato ai ragazzi autistici

A Trento nasce un ristorante dedicato ai ragazzi autistici

“Dal Barba” è il nuovo ristorante in cui lavorano ragazzi autistici, gestito dalla cooperativa La Ruota. Sui tavoli tovagliette in Caa per una maggiore facilità di comunicazione. Un’app per tablet aiuta “a parlare”. Gottardi: “I ragazzi non solo cucinano ma curano ogni dettaglio del posto”

da Redattore Sociale
17 novembre 2013

TRENTO – “Abbiamo ripreso un vecchio ristorante e l’abbiamo usato per creare un posto dove i ragazzi autistici possono passare del tempo, cucinare e lavorare”. A parlare è Rachele Gottardi, della cooperativa trentina La Ruota e responsabile del progetto che ha visto la riapertura del ristorante “Dal Barba” di Villa Lagarina (Trento). Dalla cucina, all’orto, al giardinaggio: si occuperanno di tutto i 25 giovani coinvolti in questa nuova sfida. “I ragazzi non solo cucinano (preparano infatti loro tutti i nostri primi durante alcuni laboratori nati proprio per insegnargli a fare le tagliatelle), ma servono ai tavoli e curano ogni dettaglio del posto”, racconta ancora Gottardi. Ma, nonostante un personale così speciale, le novità non finiscono qui.
Il tavolo, ad esempio, è apparecchiato con tovagliette stampate ad hoc in Caa (Comunicazione aumentativa alternativa), con disegni che indicano, non solo le giuste posizioni di posate e piatti, ma anche come chiedere qualcosa, come per esempio dell’acqua o il bis. “Con la tovaglietta illustrata non cerchiamo solo di insegnare loro qualcosa – aggiunge Gottardi – ma di spronarli dato che, chi vuole, può anche apparecchiare da sé”.

Un ristorante dunque con e per disabili, senza esclusioni di alcun genere, tant’è che, conclude, “siamo attrezzati ad accogliere famiglie e ragazzi con qualsiasi disabilità, abbiamo a disposizione una navetta adatta al trasporto di persone sulla sedia a ruote e offriamo un servizio di accoglienza dei giovani, nel caso in cui i genitori vogliano lasciarceli per qualche ora, approfittando di fare un giro per il Trentino. Un sogno questo che si realizza e che mi porto dentro sin dal mio primo lavoro”. E a completare la felicità di Rachele Gottardi, si aggiunge anche la nuova app per tablet che si offre come ausilio alla comunicazione del disabile. Un metodo basato sempre sulla Caa e che permetterà di comunicare al giovane, e non, con gli altri in modo facile. Una barra verticale per scegliere le parole, una orizzontale per i verbi e un’ultima per i simboli generici: con tre semplici click ecco formata la frase che verrà anche ripetuta in audio. L’app però va oltre: oltre a poter essere collegata a un altro sistema operativo e configurata in modo personalizzato, analizza i dati e le statistiche di utilizzo di determinati simboli, in un dato periodo, in modo da poter ottimizzare gli interventi educativi e terapeutici sul disabile. L’applicazione è stata progettata ed è di proprietà dalla start up roveretana Neocogita che si occupa di dispositivi tecnologici per la disabilità. (irene leonardi)