Attuazione decreto legge sulla scuola – Incontro con il Ministro

Attuazione decreto legge sulla scuola – Incontro con il Ministro

Si è tenuto oggi alle 9,30 il previsto incontro delle OO.SS. rappresentative della Scuola (Area V e Comparto) con il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, on. Maria Chiara Carrozza.

All’ordine del giorno, lo stato di attuazione del recente decreto legge sulla scuola, convertito con legge 128, entrata in vigore nei giorni scorsi.

In apertura di seduta, il Ministro ha riferito sulle principali questioni su cui i suoi uffici sono impegnati in questi giorni:

– sono quasi pronti i decreti attuativi relativi al comodato d’uso dei libri di testo ed al Wi-FI;

– in corso di studio preliminare alla redazione: quello sui mutui per l’edilizia scolastica; quello sul dimensionamento delle scuole (di concerto con la Conferenza Unificata – ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere); quello sul piano triennale di assunzioni; quello sui percorsi di orientamento; quello sull’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sono stati inoltre allocati i primi fondi per l’edilizia scolastica (150 MLN €).

Passando ad un altro argomento, ricorda che è in corso di discussione il disegno di legge di stabilità, che pure riguarda in qualche modo la scuola.

Altre questioni in corso di esame sono: la “nuova spending review” affidata al commissario Cottarelli, la questione degli scatti di anzianità (per il 2012 sono stati certificati e quindi resi disponibili 120 MLN € di risparmi di sistema conseguenti all’attuazione dell’’art. 64 DLgs. 112/08, ma il lavoro prosegue).

Per quanto riguarda il Sistema Nazionale di Valutazione, ha ribadito l’impegno a portare avanti l’attuazione del DPR 80, in stretta collaborazione con l’INVALSI. Purtroppo, questo iter subirà un rallentamento per la decisione del presidente INVALSI di rassegnare le dimissioni dall’incarico a partire dal prossimo 3 dicembre, subito dopo la presentazione dell’ultimo rapporto OCSE-PISA. Tale presentazione, per sottolineare l’importanza che il Ministro annette alle questioni della valutazione e della comparazione relative agli apprendimenti, avverrà nei locali del Ministero e non più in sedi terze, come accaduto in passato.

In chiusura, ha smentito con decisione che sia in previsione una delega per l’emanazione di un Testo Unico delle leggi sull’Istruzione.

Sono seguiti gli interventi dei segretari delle varie sigle. Intervenendo a nome dell’ANP, Giorgio Rembado ha posto l’attenzione sui seguenti punti:

– Fondo Unico Nazionale per la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti delle scuole: sono mesi che prosegue una intollerabile situazione di stallo, che vede il MEF (attraverso l’Ufficio Centrale di Bilancio) ed il MIUR seguire logiche divergenti nel calcolo dell’entità del fondo. Questo di fatto ha bloccato finora l’attuazione dei contratti regionali che erano stati stipulati sulla base del’entità di quel fondo definita in sede di contratto integrativo nazionale. La conseguenza – non più accettabile – è che in molte regioni i dirigenti scolastici si vedono bloccare la corresponsione di parte degli emolumenti già contrattati o addirittura, in qualche caso, tutta la retribuzione di posizione. E quindi, ad aumento del carico di lavoro collegato al dimensionamento degli scorsi anni, si accompagna una riduzione della retribuzione, motivato paradossalmente proprio con la diminuzione nel numero di sedi dirigenziali. Rembado ha chiesto al Ministro di passare da discussioni meramente tecniche, finora sterili ed inconcludenti, ad una gestione politica della questione, che la conduca ad una rapida e positiva definizione.

– Dimensionamento: ferme restando le competenze delle Regioni in merito, si deve tornare alla coincidenza fra il numero delle istituzioni scolastici e quello dei dirigenti e dei DSGA. La reggenza deve tornare ad essere quello che era in origine: uno strumento per gestire le situazioni eccezionali e non uno strumento ordinario di direzione delle scuole, come ormai sembra essere diventata (si veda il caso della Lombardia, che è il più grave in termini numerici, ma che è ben lontano dall’essere il solo – praticamente in tutte le Regioni, il ricorso alla reggenza è diventato strutturale).

– Valutazione: chiede che si dia sollecita attuazione al Regolamento appena entrato in vigore, correggendone taluni squilibri ed in particolare definendo meglio il rapporto fra autovalutazione delle scuole e valutazione esterna.

– Dirigenti tecnici: anche, ma non solo, in relazione alla questione valutazione, sollecita l’assunzione in tempi brevissimi dei vincitori e degli idonei del concorso a dirigenti tecnici, che si trascina ormai da sei anni e che rappresenta un primo, anche se minimo, contributo ad una situazione ormai gravissima della situazione del corpo ispettivo e della funzione valutativa delle scuole.

– Testo Unico: prende atto della smentita del Ministro, ma ritiene che sarebbe invece indispensabile riprendere la questione per superare l’attuale condizione di frammentazione ed incoerenza normativa, oltre che l’obsolescenza di molte di esse. Orientarsi nella attuale moltitudine di provvedimenti modificati innumerevoli volte risulta compito difficile anche per i dirigenti addetti ai lavori, ma costituisce un ostacolo invalicabile per tutti gli altri ed in particolare per l’utenza, che non ha modo di comprendere con chiarezza quali regole siano applicabili all’interno del pianeta scuola.

A conclusione dei diversi interventi, il Ministro ha brevemente ripreso la parola per impegnarsi ad approfondire le diverse questioni emerse durante il confronto e per fornire risposte nel merito. Ha anche espresso l’intenzione di rendere più frequenti i momenti di incontro e di consultazione lungo l’iter di attuazione dei provvedimenti sulla scuola.