Ferie e permessi di Ata e docenti arrivano al Senato

da Tecnica della Scuola

Ferie e permessi di Ata e docenti arrivano al Senato
di R.P.
Un gruppo di parlamentari del M5S ha presentato due interrogazioni al Ministro dell’Istruzione che adesso dovrà rispondere. Ma sulla interpretazione autentica del CCNL la competenza è solo di Aran e sindacati.
Il problema delle ferie e dei permessi del personale della scuola finisce in Parlamento con una interrogazione al Ministro presentata pochi giorni fa da un gruppo di senatori del M5S. I parlamentari sollevano in particolare la questione dei 3 giorni di permesso retribuiti previsti dal 2° comma dell’articolo 15 del CCNL per i quali è sufficiente  la presentazione della domanda corredata dalla documentazione (anche autocertificata) attestante la sussistenza di detti motivi. “Al dirigente scolastico – sottolineano gli interroganti – non viene lasciata alcuna discrezionalità in merito all’opportunità di autorizzare il permesso e le ferie per queste ragioni, laddove potrà disporre solo un controllo di tipo formale in merito alla presentazione della domanda e all’idoneità della documentazione a dimostrare la sussistenza delle ragioni poste alla base”. Ma, aggiungono i senatori del M5S, “sono giunte agli interroganti numerose segnalazioni in merito alla diffusa prassi di moltissimi dirigenti scolastici di disporre regole preventive che vietino o restringano la possibilità per i docenti di usufruire dei permessi o delle ferie in periodo di attività didattica anche nel caso in cui vengano chieste per motivi familiari e/o personali”. A questo punto i senatori chiedono che il Ministro intervenga con sollecitudine “per chiarire l’esatta applicazione delle norme contrattuali”. Richiesta che appare però alquanto irrituale in quanto il Ministro non ha il potere di intervenire sulle norme contrattuali e che la procedura della interpretazione autentica è esplicitata nell’articolo 2 del CCNL 2006-2009: “Quando insorgano controversie sull’interpretazione del contratto collettivo nazionale o integrativo, le parti che lo hanno sottoscritto si incontrano, entro 30 giorni dalla richiesta di cui al successivo comma 2, per definire consensualmente il significato della clausola controversa. La procedura deve concludersi entro 30 giorni dalla data del primo incontro”. Va anche segnalato che con un’altra interrogazione presentata un mese fa i senatori del M5S chiedono anche chiarimenti in merito alla questione del pagamento delle ferie dei supplenti temporanei; vicenda che, pur apparentemente chiara sotto il profilo testuale della norma, si è complicata (e non poco) proprio agli inizi del mese di settembre a seguito di due contrastanti note del Miur e del MEF che, di fatto, hanno messo in ulteriore difficoltà le segreterie scolastiche con il risultato concreto di procrastinare ancora il pagamento delle ferie di un gran numero di supplenti.