Ocse-Pisa 2012, quanto sono probanti i dati campione?

da tuttoscuola.com

Ocse-Pisa 2012, quanto sono probanti i dati campione?

L’indagine Ocse-Pisa 2012 costituisce indubbiamente un lavoro di ricerca di dimensioni notevoli e dagli effetti rilevanti nei confronti delle politiche educative dei Paesi coinvolti. Quei dati sulle competenze dei giovani 15enni in lettura, matematica e scienze, che nei giorni scorsi sono stati al centro del dibattito e delle valutazioni di esperti e di politici, sono in grado di influenzare nel medio termine le politiche educative di molti Paesi.

L’Ocse-Pisa, una specie di Bibbia del settore, è il risultato di un lavoro complesso di ricerca, elaborazione, comparazione che vede coinvolte centinaia di persone. I risultati sono raccolti in quattro volumi, ricchi di tabelle, grafici e note esplicative.

Ma se questo è il risultato finale, qual è stata la partenza? Da dove hanno preso le mosse le indagini campionarie che hanno reso possibile questo ponderoso risultato?

Per essere più precisi: quale dimensione ha avuto come base di partenza il campione di 15enni per diventare rappresentativo dell’universo dei ragazzi esaminati?

La risposta ci viene data dalla tabella A2.1 (PISA target population and samples) del volume IV, che riporta il numero dei ragazzi esaminati rispetto al numero totale dei 15enni di una determinata nazione.

In Finlandia il campione di 15enni esaminati è stato di 8.829 unità su un totale di 61.672, per una percentuale pari al 14,32%.

In Italia il campione è stato di 38.142 ragazzi su un totale di 558.475: 6,83%.

In situazione simile al nostro Paese è la Spagna che con 25.335 quindicenni esaminati su un totale di 402.343 ha avuto il 6,30% di campione considerati.

In Canada il campione è stato del 5,36% (21.548 su 401.831).

In Francia è stato dello 0,78% (5.682 su 728.044); in Germania dello 0,64% (5.001 quindicenni esaminati su un totale di 787.222); negli Stati Uniti il campione è stato dello 0,15% (6.111 su un totale di 4.033.315).

Non ce ne vogliano gli statistici. Non intendiamo con questo certamente mettere in discussione metodi – che sono certamente ai più alti standard scientifici e statistici – e risultati. Però ci sembra opportuno sottolineare che i dati Ocse, nella loro relatività, vadano considerati indicatori di una probabile situazione e di una possibile tendenza.