Auguri dell’onorevole ministra Carrozza agli uomini di scuola

Auguri dell’onorevole ministra Carrozza agli uomini di scuola

di Umberto Tenuta

carrozza

Accorto profeta, Reginaldo Palermo, nel prevedere polemiche e proteste per gli auguri che l’Onorevole Ministra Carrozza ha fatto pervenire agli uomini di scuola e che sopra riporto.

 

Sinceramente, non credo che l’Onorevole Ministra Carrozza si sia ispirata all’affermazione del Ministro dell’Educazione nazionale che nel 1939 a chi chiedeva migliori opportunità di studio per i figli dei contadini rispondeva che non era proprio il caso che di essi, nati nei campi, si facessero degli spostati, offrendo loro la possibilità di scalare la piramide delle classi sociali e lasciando incolte le patrie terre.

Infatti, l’Onorevole Ministra Carrozza non fa alcun riferimento alle classi sociali e si limita, condividendo la soprariportata affermazione del marchese di Condorcet, a prendere atto che la Natura dissemina i suoi  doni a caso, e non come accorto seminatore che sparge equammente i suoi semi, anche se non può evitare che alcuni cadano sulle strade, altri sulle pietre ed altri infine sulle più o meno fertili terre.

Che triste destino graverebbe sui figli di madre Natura, antica e novella dea, che al giorno d’oggi solo una casta privilegiata adora.

Non voglio e d’altra parte non avrei la profonda competenza per addentrarmi nell’antica e ancora non risolta questio dei talenti e dei geni.

Non voglio, qui, mettermi a discutere se madre Natura opera delle ingiustizie o se sono gli uomini a crearle.

Io non so se madre Natura favorisce alcuni, molto spesso coloro che appartengono a una classe sociale privilegiata, come ha denunciato Don Milani.

Mi limito solo a richiamare quanto Papa Francesco, nella sua incommensurabile fraternità cristiana, ha detto a proposito di coloro che nascono nelle famiglie che godono i privilegi della ricchezza di denari e quindi possono offrire ai loro figli −come, d’altra parte farebbero tutte le madri ed i padri− le  migliori opportunità formative, opportunità costituite da ambienti familiari e formativi più  ricchi di stimoli culturali, nonché scuole di alto livello, diversamente da coloro, e sono la maggioranza, che ai loro figli possono far frequentare solo le scuole comuni, le scuole che le statistiche internazionali pongono agli ultimi posti per efficienza ed efficacia, come avviene per il Paese Italia.

 

Mi limito a fare solo alcune semplici considerazioni.

 

Innanzitutto, mi domando se siamo stati condannati da madre Natura a dipendere dalla generosità dei più favoriti, che l’Onorevole Ministra Carrozza invita a voler essere generosi, mettendo i loro talenti a disposizione di tutti i non favoriti da madre Natura.

Insomma, dobbiamo rassegnarci al nostro destino e a nulla vale migliorare le istituzioni formative per tutti i figli di donna?

 

La seconda domanda che faccio è se siamo sicuri che, soprattutto con i progressi che le scienze moderne hanno raggiunto, non sia possibile migliorare l’humus delle terre, nelle quali i figli di qualsiasi donna possano crescere in virtute e canoscenza, alla pari di coloro che sono stati concepiti e che sono vissuti in terre già ricche di humus.

 

Infine, mi voglia permettere la Ministra Carrozza −alla quale certamente non è pervenuta, per un sempre possibile disguido postale, una mia lettera, che peraltro già avevo inviato anche ai Suoi Predecessori− un’altra domanda.

Che cosa voleva dire il Marchese di Condorcet?

Forse voleva dire che Madre Natura si affida al Caso nel distribuire i suoi doni e, pertanto, alcuni ricevono di più e altri di meno, a prescindere dai loro meriti?

A riguardo, però, mi viene da chiedere se madre Natura si affida proprio al Caso e casualmente i suoi favoriti appartengono prevalentemente ai ceti che, non si sa per quali motivi, si trovano ai più alti livelli della piramide sociale.

Ma sappiamo che così non dovrebbe essere, perchè statisticamente i talenti dovrebbero risultare equamente distribuiti tra le diverse classi sociali.

 

E poi, non sarebbe il caso, oddio, non il caso ma il dovere di migliorare tutte le terre, come oggi è possibile fare, perché tutti i talenti di madre Natura possano fiorire, e non morire, soprattutto quelli dei poveri?

Chi può dire quanti talenti sono caduti sulla strada e gli uccelli se li sono mangiati?

Chi può dire quanti talenti sono caduti sulle aride rocce dove non avevano molta terra a disposizione e sono morti?

 

Onorevole Ministra Carrozza, come che sia la storia dei talenti, certamente la Politica dovrebbe impegnarsi al massimo perché tutte le terre siano resi fertili −come è avvenuto in Israele dopo la Seconda  Guerra mondiale− e tutte le scuole siano rese efficaci ed efficienti.

Forse non sta scritto all’articolo 1 del D.P.R. 275/1999 che << L’autonomia delle istituzioni scolastiche  … si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>?

 

Onorevole Ministra Carrozza, forse non sarebbe il caso che per la Befana invii a tutti gli uomini di scuola, impegnati a <<migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>, una copia di Lettera ad una professoressa e un abbonamento ad una delle tante belle riviste impegnate a favorire il loro aggiornamento?

 

Comunque, Onorevole Ministra Carrozza, io umilmente le chiedo scusa per aver osato scriverLe la presente e faccio a Lei ed ai Suoi amministrati −tra i quali io purtroppo non sono più− i migliori auguri di Buon Natale, di un Felice Anno 2014 e di una Generosa Befana.

 

Con ogni ossequio.

Umberto Tenuta

 

 

POST SCRIPTUM

Mi viene il dubbio che lo stampatore della Sua lettera di auguri abbia scambiato con la citazione soprariportata  la seguente affermazione del Condorcet:

(Occorre) <<offrire a (ciascun individuo) della specie umana… l’opportunità… di sviluppare tutta la potenzialità dei talenti che ha ricevuto dalla natura, e con ciò stabilire tra i cittadini l’eguaglianza di fatto, rendendo reale l’eguaglianza politica riconosciuta dalla legge; tale deve essere il primo scopo di una istruzione nazionale che, sotto questo punto di vista, è per i pubblici poteri un dovere di giustizia>>.

(HESSEN S., Democrazia moderna, Armando, Roma, 1971, p. 76).