Dimensionamento scolastico: Regioni vs MEF

da Tecnica della Scuola

Dimensionamento scolastico: Regioni vs MEF
di Lucio Ficara
Il mancato accordo fra Stato e Regioni pone non pochi problemi. Ci saranno sempre molte scuole affidate in reggenza e i mancati risparmi dovranno in qualche modo essere “pagati” dal Miur.
Nonostante il forte dimensionamento scolastico operato due anni fa  da un traballante governo Berlusconi, si continua anche oggi ad imporre alle Regioni un ulteriore dimensionamento per il prossimo anno scolastico. Il Miur, incalzato dal Ministero dell’economia, in un’ottica di spending review per il 2014, ha deciso di assegnare un dirigente scolastico e un direttore dei servizi generali amministrativi per ogni mille alunni. Quindi a livello centrale, il Ministero dell’istruzione e quello di economia e finanza, dispongono che le scuole autonome, che godranno dell’assegnazione di un Ds e un Dsga, non potranno avere meno di mille studenti. Le Regioni dal canto loro, sanno benissimo che il dimensionamento scolastico è una prerogativa politica delle loro giunte e non è commissariabile dai poteri centrali come il Miur o il Mef. Poiché nessun accordo è stato raggiunto tra la Conferenza Stato-Regioni e il Mef, sul parametro numerico per costituire un’autonomia scolastica, molte Regioni stanno operando un dimensionamento scolastico sul parametro di 900 alunni per istituzione scolastica.  Con buona pace della spending review e delle proposte del Mef, le Regioni stanno lasciando sopravvivere molte scuole sottodimensionate, non operando accorpamenti o chiusura di plessi. Una vera e propria guerra di numeri e tabelle di calcolo tra i vari poteri politici-istituzionali quella a cui stiamo assistendo sul dimensionamento scolastico. Da  una parte il Miur e il Mef che hanno predisposto delle tabelle sul dimensionamento che prevedono un taglio di 848 scuole autonome su tutto il territorio nazionale, dall’altra le Regioni che ritenendo loro prerogativa l’attuazione del dimensionamento scolastico stanno cercando di salvaguardare quanto più sia possibile le scuole dei loro territori. Ma il Miur, da cui dipende la dotazione organica delle scuole e la relativa assegnazione dei dirigenti scolastici  e dei direttori dei servizi generali amministrativi delle singole scuole, non concederà nuovi incarichi dirigenziali e quindi nella migliore delle ipotesi si continuerà con l’istituto delle reggenze. Questa situazione di contrasto tra la posizione imposta dal Ministero dell’economia  e  la salvaguardia del dimensionamento scolastico già operato due anni fa creerà disservizi al sistema scolastico, per il fatto che saranno sempre più numerosi le scuole senza dirigente scolastico e Dsga che continueranno ad operare con le solite reggenze. La mancanza di un accordo tra Regioni e Mef sul dimensionamento, pone anche un altro problema di carattere economico. Infatti il Mef aveva già contabilizzato il risparmio sul taglio di oltre 800 scuola autonome a cui invece dovranno essere assegnate e quindi pagate le reggenze. Sono in tanti a pensare che questi mancati introiti verranno recuperati sempre da altri capitoli di spesa del Miur. Questo è scontato ma non sappiamo ancora quali saranno.