Incontro con David Conati

Incontro con David Conati

di Mario Coviello

conati1Lo scrittore David Conati, autore del romanzo “ Amici virtua@li “, Raffaello editore, sarà nelle scuole della rete per la promozione della lettura  della provincia di Potenza nei giorni 12,13 e 14 gennaio 2014. A Pescopagano, Rionero,Muro Lucano, Bella, San Fele e Potenza incontrerà gli oltre 300 alunni della scuola media che hanno letto il suo libro.

David Conati autore, compositore e scrivente in genere  katalizzautore e incantAutore (www.davidconati.comprogetti@davidconati.com ), ha lavorato con Tito Schipa Jr, Gino & Michele, Oscar Prudente e Mogol. Collabora come traduttore con le agenzie teatrali D’Arborio e Petruzzi di Roma. Ha scritto più di una settantina di testi teatrali, molti per ragazzi, alcuni dei quali premiati ad importanti festival nazionali, oltre ad aver pubblicato saggi, manuali educativi, canzoni, filastrocche, romanzi, guide didattiche e testi di parascolastica per diversi editori.

Amici virtu@li   racconta  la storia di  Marco, che ha appena traslocato con la sua famiglia, e, grazie ad un video pubblicato in rete da uno sconosciuto, diventa subito popolare. Per i suoi nuovi compagni di scuola egli non è più «invisibile». Ma a volte è meglio essere popolari o essere invisibili? . O è meglio essere come Xorro -nickname utilizzato in Facebook – che, grazie alla sua identità segreta, si sente un supereroe? E i supereroi, fino a che punto  sono disposti a mettere a rischio la loro identità segreta per aiutare un vero amico in difficoltà?

Per conoscerlo meglio gli abbiamo rivolto alcune domande. Ecco le sue risposte.

– Chi è David Conati?

Discreto Autore Versatile Inventore Drammaturgico

Consapevolmente Orienta Nuovi Accostamenti Testuali Insoliti  *(acrostico)

conati2– Vivi molte vite: attore, sceneggiatore,scrittore, formatore, chitarrista…Perché?

In realtà sono tanti diversi aspetti dell’uso del linguaggio, la parola in Azione, la parola raccontata, scritta, cantata e… spiegata. Cerco nelle varie forme di espressione di far capire la “forza” delle parole.

-In quale veste Ti senti maggiormente realizzato?

Ciascuna da sola è parte di un tutto. Parodiando Shakespeare Egli scriverebbe che: una mano non è un piede e un piede non è la testa, così il cuore e i polmoni, ciascuna parte ha una sua funzione e ognuna di loro non è il corpo che le racchiude tutte.

– Quali tuoi spettacoli teatrali ti hanno dato maggiori soddisfazioni ?

Come Carlo Goldoni ho iniziato come “autore di Compagnia” scrivendo per diversi registi, ovvero aiutandoli a mettere su “carta” delle loro idee, per questo ho coniato il termine “katalizzautore” (ovvero enzima scrivente). Nella veste di autore i testi che mi hanno dato maggiori soddisfazioni come numero di rappresentazioni e apprezzamento del pubblico sono le farse contemporanee, ovvero quei testi che raccontano in modo ironico situazioni reali e paradossali del nostro vivere quotidiano (Vicini di casa, Indovina chi sviene a cena, Tu la conosci Giulia? Sono alcuni dei titoli più rappresentati); Nella veste di autore/interprete sta riscuotendo molto successo una riduzione per ragazzi dell’Odissea che sto portando in tour insieme a un fumettista, per cui in scena vengono utilizzati diversi linguaggi, parola, canzone e disegno, una contaminazione molto efficace.

conati3– Dopo una serie di libri nei quali hai proposto alle scuole animazioni teatrali hai pubblicato il tuo primo romanzo nel 2012 con la casa editrice  Raffaello, ” Amici virtu@li“che ha avuto un grande successo nelle nostre scuole. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro…?

Scrivere per il teatro è un altro modo di scrivere e raccontare storie, che sempre e comunque storie sono. Prima di arrivare ad Amici virtu@li ho scritto anche riduzioni di classici come O.D.I.S.S.E.A. ad esempio… Scritture e riscritture che mi hanno portato a tenere laboratori di narrazione in molte scuole d’Italia.

Laboratori nel corso dei quali inevitabilmente la prima domanda che porgo ai ragazzi è: ma a voi piace leggere? (è un passaggio inevitabile per chi vuole scrivere, è un po’ come pretendere di partecipare alla maratona di New York senza aver mai corso nemmeno un metro o pretendere di suonare uno strumento senza aver mai fatto un po’ di pratica). Visto che ai ragazzi non piace leggere ho chiesto loro il motivo: la maggior parte delle risposte che mi hanno dato i “non lettori” riguardava il fatto che i libri che vengono proposti loro raccontano storie “vecchie”, che non li coinvolgono e sono scritte in modo “antico”. Allora ho chiesto al mio campione di ragazzi che mi fornissero spunti per scrivere una storia che li avrebbe potuti interessare. L’argomento che attualmente “intriga” e coinvolge di più gli adolescenti è proprio l’uso delle moderne tecnologie di comunicazione… E visto che per lavoro ne faccio un grande uso non dico che sono un esperto ma sono in grado di scriverne… Quindi “Amici virtu@li” è un libro pensato per i ragazzi ai quali non piace leggere…

conati4– ” Amici virtu@li “ parla di amicizia vera e virtuale. Che cosa è per Te l’amicizia?

Amicizia è un sentimento che lega in modo molto forte e intimo le persone. Persone che si conoscono nel profondo e delle quali si riesce ad apprezzare i pregi e anche i difetti. Quindi per essere tale richiede una frequentazione piuttosto intensa e importante. In rete la parola viene usata con enorme facilità, forse abusata…

– In ” Amici virtu@li “ affronti il tema dell’uso dei social network e sottolinei la necessità di vivere una vita vera e non quella virtuale attraverso i media. Quale è il tuo rapporto con i media?  Come li usi ?

Trattandosi di media li uso come mezzo di comunicazione… Tipo ufficio stampa… (e spesso ne abuso…)

– Quali consigli senti di dare ai genitori e docenti sull’uso dei social network?

Importante non partire prevenuti con l’atteggiamento di chi fa la caccia alle streghe, ma imparare ad usarli in modo consapevole.  Imparare per non farsi condizionare, scoprirne le potenzialità e usarle consapevolmente

– E ai ragazzi ?

Idem. Okkio che non avete tra le mani un giocattolo ma un mezzo di comunicazione potentissimo che mette in piazza tutto quello che ci scrivete. È come essere editori di un giornale on-line su se stessi. In rete la privacy non esiste!

” Amici virtuali “ racconta una classe, i rapporti di amicizia..Quali sono i tuoi ricordi di scuola. Come eri come scolaro…?

Piuttosto vivace e irrequieto.

Studioso..

Sì (ma nella giusta  misura. Gli eccessi non vanno mai bene…)

Quali materie ti piacevano..?

Storia, geografia, italiano e Epica soprattutto.

Hai avuto la fortuna di incontrare docenti appassionati che Ti hanno aiutato a scegliere la tua strada..?

Sì, anche se l’ho scoperto anni dopo. Soprattutto alle elementari. Alle scuole medie ho avuto un’insegnante di lettere molto severa che allora non apprezzavo ma che è stata una guida precisa e capace.

– Con i tuoi laboratori di scrittura creativa e di animazione teatrale trascorri molto tempo nelle scuole. Come sono, secondo Te i ragazzi di oggi?

Confusi. Molto confusi dai troppi stimoli che non riescono a gestire… E poco abituati ad esporsi in pubblico, farsi capire e farsi sentire. La tecnologia non li aiuta se alla base manca la capacità di farlo…

Come sono gli adolescenti italiani?

Meravigliosi (anche se leggono poco, ascoltano poca musica e non vanno quasi mai a teatro).

C’è differenza tra maschi e femmine?

Ovviamente. Per interessi e grado di maturazione.

Di cosa vivono, in cosa credono..?

Cercano di sopravvivere in un mare di stimoli e informazioni nel quale naufragano e cercano di navigare a vista, e non tutti ci riescono. Molti seguono con interesse diverse attività (forse troppe) e trascorrono la loro età in modo così frenetico che praticamente non la  vivono… non tutti sia chiaro, ma molti sì.

In che modo riesci a coinvolgerli, ad interessarli, appassionarli..?

Cerco di utilizzare tutti i linguaggi possibili per carpire la loro attenzione, giocando molto sull’ironia e ritmo e soprattutto ascoltandoli… perché spesso, come cantava Carboni: “i professori non chiedevano mai se eravamo felici”… E se li si interroga sul loro “vissuto” si mettono in gioco e partecipano quasi sempre totalmente.

E i più piccoli, se hai lavorato con loro, come sono…?

Fantastici, curiosi e ancora capaci di mettersi in gioco e sperimentare.

Scrivere a cosa serve..?

Fissare le idee, rivivere le situazioni, mantenere viva la memoria, tramandare, capire. Soprattutto capire. (vale sempre la regola che una storia che non si scrive è una storia che non è mai stata vissuta, perché se ne perde traccia). Raccontare per far sapere…

conati5Cosa significa scrivere per Te..?

Oltre ai concetti esposti in precedenza, giocare con i linguaggi e con le parole.

– I docenti che hai incontrato come sono..?

Ne ho incontrati di eccezionali, strenui difensori della lotta alla desertificazione mentale che sta impoverendo tutta la Nazione. Coraggiosi anche, nonostante tutto…

Di cosa ha bisogno, secondo Te la scuola pubblica italiana per fare meglio il suo lavoro?

Di meno inquadramento nei “programmi” e più spazio alla lettura e alla sperimentazione. Di più spazio e progetti per salvaguardare e scoprire le memorie locali (che sono la ricchezza della Penisola)… Però girando per lo Stivale vedo che molto si sta facendo grazie all’iniziativa spontanea e gratuita di molti docenti, come nel Vostro caso… E questo salva la Scuola.