LOGIC

 

logicLOGIC

Programma per lo Sviluppo e la Certificazione delle Competenze in materia di Informatica Metacognitiva e Pensiero Procedurale

PREMESSA

Le “Nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione”, nel sottolineare la “centralità della Persona” come condizione prerequisita per l’impostazione dell’azione educativa, esaltano il valore di un apprendimento basato, più che sulla mera trasmissione di contenuti, sullo sviluppo di abilità mentali in grado di sostenere l’autonomia dei processi cognitivi. È quanto si richiede anche a livello Comunitario nel quadro delle Competenze Chiave a sostegno del processo di educazione permanente1, indicate come fondamentale requisito per lo sviluppo dell’individuo e del Cittadino (Imparare a imparare).
In tale contesto, l’Informatica assume un ruolo educativo laddove se ne individui il valore trasversale rispetto a discipline e ambiti di conoscenza apparentemente lontani fra loro. È questa l’idea ampiamente condivisa da Lucio Varagnolo2, che nel suo contributo dal titolo “Euristica e intelligenza artificiale: un contributo alla personalizzazione degli Apprendimenti”, s’impegna a dimostrare come “…alcuni di questi strumenti e alcuni di questi approcci metodologici [si riferisce alle intelligenze Artificiali – n.d.r.] abbiano un inaspettato valore d’innovazione educativa.”, riferendosi, nella sua attenta analisi, a temi quali “La struttura formale dei Linguaggi Naturali e dei Linguaggi Artificiali e la loro traduzione; La rappresentazione della conoscenza e la sua importanza nell’ambito del processo di “problem-solving”; I modelli di apprendimento.”.
Sono argomenti il cui valore educativo è fuori discussione, che inducono a consigliare la lettura dell’intera pubblicazione (facilmente reperibile in rete). L’accenno voluto in questa sede è sufficiente a introdurre ampiamente, nonostante la sua brevità, le risposte ai “perché” della proposta qui presentata.
Parlare di Informatica Metacognitiva vuol dire analizzare un aspetto dell’Informatica che l’attuale evoluzione degli strumenti digitali ha da tempo, messo in secondo piano: è difficile, infatti, che l’Individuo e la stessa Scuola si chiedano oggi quali siano le strutture, i linguaggi e i meccanismi mentali sottesi al loro funzionamento. L’Informatica, da linguaggio per pochi eletti, è diventata un ambito d’indagine strumentale, incline a indagare sulle possibilità d’impiego di tali strumenti piuttosto che sui processi sottesi al loro funzionamento.
Eppure, è proprio in tali processi che risiede il valore educativo dell’Informatica. Saper analizzare una procedura, rappresentare un processo per mezzo di un algoritmo, procedere con successo alla risoluzione di un problema attraverso un’opportuna azione di “debugging”, sono capacità che possono interferire positivamente sull’approccio cognitivo a varie discipline e settori dell’Apprendimento, non ultimo quello dei linguaggi formali che rappresentano la base dei codici linguistici in cui si concretizzano l’Informazione e la Comunicazione.
È questo un approccio che, unitamente a strategie d’intervento a carattere collaborativo e cooperativo, cui la proposta “LOGIC” conferisce valore determinante, può rappresentare un nuovo modo di “fare scuola”, in grado di stimolare quelle forme di pensiero divergente che sono alla base di ogni forma di creatività, fornendo un valido contributo al ruolo educativo della Scuola nel panorama di un’educazione di tipo dinamico e permanente.

Giuseppe Albano
Responsabile Gruppo Tecnico