Otto per mille, anche la scuola entra nella lista

da Corriere della Sera

Otto per mille, anche la scuola entra nella lista

Forse c’è un motivo in più per barrare la casellina Repubblica italiana quando bisogna decidere a chi dare il famoso otto per mille, quella piccola quota delle nostre tasse che viene divisa fra lo Stato e le varie confessioni religiose.

Con la nuova legge di Stabilità, la vecchia Finanziaria, anche l’edilizia scolastica si aggiunge alla lista delle finalità che lo Stato deve perseguire con i soldi che i contribuenti gli hanno destinato. Non ci sono più “soltanto” gli interventi per la fame nel mondo, i disastri naturali, l’assistenza ai rifugiati e la conservazione dei beni culturali, come dice la vecchia legge del 1985. Ma anche la “ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”. La modifica è arrivata grazie ad un emendamento del deputato Francesco Cariello, Movimento 5 stelle, che riprendeva due proposte di legge già presentate in Parlamento durante questa legislatura, una dal Pd l’altra sempre dal Movimento 5 stelle.

Non sono tasse in più. E per una volta si può scegliere (almeno fino ad un certo punto) la destinazione dei i soldi che si versano al Fisco.