Esami di maturità, nel 2013 record di promossi. Meglio abolirli?

da Repubblica.it

Esami di maturità, nel 2013 record di promossi. Meglio abolirli?

I risultati ufficiali dello scorso anno, anticipati da Repubblica.it, evidenziano che la quota di promossi alle prove di stato del secondo grado ha superato il 99 per cento. E i docenti si chiedono se non valga la pena farne a meno

Esami di maturità ancora utili? A guardare i numeri del 2013 un serio dubbio viene, visto che quasi tutti gli ammessi all’esame finale dai docenti interni vengono poi promossi. L’unica selezione all’ultimo anno della scuola superiore la fanno i docenti interni con l’ammissione agli esami. E poi le commissioni  –  metà interne e metà esterne  –  promuovono quasi tutti. L’ultimo dato disponibile  –  che Repubblica. it è in grado di anticipare  –  è più eloquente di qualsiasi articolato ragionamento: nel 2013, la quota di promossi agli esami di stato del secondo grado ha superato il 99 per cento, il migliore risultato in assoluto da quando nel 2006/2007 è stata introdotta l’ammissione agli esami di stato del secondo ciclo. In sostanza, i bocciati alla maturità rappresentano soltanto il 9 per mille.

Studenti più preparati o docenti sempre meno motivati? Nel 2006/2007, i respinti ai nuovi esami di stato, varati nel 1997, furono quasi 3 su cento: il 2,9 per cento, per la precisione. Da allora, la quota di coloro che non riescono a superare le tre prove scritte e il colloquio si è costantemente assottigliata, fino a raggiungere il minimo storico dell’estate appena trascorsa: lo 0,9 per cento, per l’esattezza. Ma allora a cosa servono gli esami se tutto il lavoro di selezione è a carico dei prof interni? Forse solo a mettere alla prova i nervi degli studenti per abituarli al primo “vero esame”? Perché al calo dei bocciati agli esami nel corso degli ultimi sei anni si associa un aumento degli studenti fermati prima di arrivare alle prove finali. Per poi calare anche questi.

Nel 2006/2007 i non ammessi agli esami furono quasi 4 su cento. Per arrivare, nel 2009/2010, a sfiorare il 6 per cento. Poi il calo: 5,4 per cento nel 2010/2011 e il 4,5 per cento la scorsa estate. Quello della maturità  –  che ogni anno chiama all’appuntamento 12mila presidenti di commissione, 500mila studenti, 37mila commissari esterni e 75mila membri interni  –  sembra un rito ormai stanco che costa circa 100 milioni solo di compensi per i membri delle commissioni. E tra qualche giorno si ricomincia il giro. Il ministero comunicherà le materie oggetto della seconda prova scritta e a fine maggio le commissioni d’esame che si protrarranno fino a luglio.