Decreto legge sugli scatti: forse c’è anche una soluzione per gli Ata

da Tecnica della Scuola

Decreto legge sugli scatti: forse c’è anche una soluzione per gli Ata
di R.P.
Nel  testo che sta circolando in rete da qualche ora è contenuta una disposizione che sembra scritta anche per dare una mezza soluzione al problema delle posizioni ecomiche degli Ata. Ma la situazione è ancora piuttosto confusa.
Del decreto legge approvato nella mattinata del 17 gennaio non si conosce ancora il testo ufficiale e anche le anticipazione che stanno circolando in rete vanno prese con le dovute cautele. Dalle informazioni che abbiamo raccolto risulta infatti che la Ragioneria Generale dello Stato abbia già fatto sapere di non essere del tutto convinta: le coperture indicate nel decreto non sarebbero infatti considerate sufficienti e adeguate. Oltretutto il testo diffuso in rete contiene un passaggio (il 4° comma) che sembra dare una soluzione, seppure parziale, alla questione delle posizioni economiche del personale ATA. Vediamo perché Il testo (ripetiamo: si tratta di un documento che sta circolando in rete che non sappiamo se e in che misura corrisponderà al decreto approvato) dice esattamente quanto segue:  “In relazione a quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera b, del decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 2013, n. 122, per il personale della scuola non trova applicazione per l’anno 2014, nell’ambito degli stanziamenti di bilancio relativi alle competenze stipendiali, l’articolo 9, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, come prorogato dall’articolo 1, comma 1, lettera a, del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2013″. Proviamo a decodificare. Le posizioni economiche Ata sono state bloccate dalla Ragioneria in quanto l’articolo 9 comma 1 del DL 78/2010 stabiliva che, da quel momento in avanti e fino alla fine del 2013, nessuna posizione stipendiale individuale avrebbe potuto superare quella in godimento nell’anno 2010. Questa stessa disposizione è stata prorogata fino alla fine del 2014 dal DPR 122/2013. Inoltre l’articolo 9, comma 23 , del DL 78/2010 stabiliva che gli anni 2010, 2011 e 2012 non sarebbero stati utili ai fini della progressione di carriera; tale norma è stata estesa all’anno 2013 dall’articolo 1, comma 1 lettera b) del DPR 122/2013. A questo punto viene chiarito che, invece, per il 2014 non si applica più la norma del DL 78/2010 che impediva qualunque forma di aumento delle posizioni stipendiali individuali, ivi comprese le cosiddette “posizioni economiche “ degli Ata.  E quindi, sembra di capire che a partire dal 2014 al personale Ata potranno essere riconosciute nuove posizioni economiche. In realtà la situazione resta complicata perché comunque il decreto di questi giorni contiene un inciso molto chiaro e dice che questo si può fare ma “nell’ambito degli stanziamenti di bilancio relativi alle competenze stipendiali”. Inoltre resta il fatto che la norma si riferirisce al 2014 e nulla dice in merito alle posizioni già conseguite a partire dal settembre 2011. Per capire meglio come potrà essere applicata questa disposizione bisognerà aspettare la pubblicazione del decreto e soprattutto leggere la relazione tecnica che verrà inviata alle Camere nei prossimi giorni. Senza dimenticare che per ora si tratta di un decreto che dovrà comunque essere convertito in legge entro 60 giorni e quindi, presumibilmente, entro gli ultimi giorni di marzo.