Mamma mi cade la scuola in testa: la necessità di un nuovo piano per l’edilizia scolastica

da Unita.it

Mamma mi cade la scuola in testa: la necessità di un nuovo piano per l’edilizia scolastica

Leonardo Raito

Nelle scorse settimane, la pubblicazione del XIV rapporto “Ecosistema scuola” stilato da Legambiente, ha offerto una fotografia impietosa delle condizioni dell’edilizia scolastica. Alcuni degli indicatori non possono che preoccupare: oltre il 60% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1974, data dell’entrata in vigore della normativa antisismica. Il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi. La cosa incredibile, pensando al nostro paese, è l’esistenza di un’ottima legge, la 23/96 (http://www.edscuola.it/archivio/norme/leggi/l023_96.html) che, se rifinanziata, consentirebbe di invertire una tendenza ormai in essere da troppo tempo. Peccato che in parlamento si stiano occupando d’altro e che anche gli ultimi governi, abbiano pesantemente tralasciato. Non possiamo dimenticare che a più riprese, in varie sedi istituzionali (specie Upi), si è insistito sulla necessità di provvedimenti straordinari per la manutenzione delle scuole: o attraverso il rifinanziamento della succitata legge 23/96 o attraverso una deroga del patto di stabilità per la quota di interventi di manutenzione. La politica nazionale ha sempre risposto picche. Va poi sottolineato il rischio derivante dall’elaborato passaggio di competenze che si verificherebbe a seguito della riforma delle province. Infatti, se è vero, come ha annunciato a più riprese il ministro Delrio, che le competenze sull’edilizia scolastica passeranno ai comuni, occorrerà definire in brevissimo tempo chi deve monitorare lo stato ed i bisogni dei 5.179 edifici scolastici attualmente gestiti dalle Province. Il rapporto di Legambiente infatti sottolinea che “dopo la sentenza in appello per la morte di Vito Scafidi, avvenuta nel 2008 per il crollo di un controsoffitto al liceo Darwin di Rivoli, estende la responsabilità del controllo oltre che all’ente proprietario dell’edificio, anche ai docenti responsabili della sicurezza a scuola, ribadendo il rapporto che esiste fra competenze e responsabilità nel controllo della sicurezza delle scuole: ogni eventuale cambiamento di competenza istituzionale deve avvenire perciò in maniera chiara, così come devono essere garantiti strumenti adeguati a quei docenti che si assumono la responsabilità di controllare che le scuole siano sicure”. Se non si affronta di petto il problema, il rischio di incorrere in nuove sciagure non può essere allontanato. E diventerà difficile, per ministri, operatori e utenti, dormire sonni tranquilli.