La Flc ricorre al Tar contro la sperimentazione per ridurre un anno

da Tecnica della Scuola

La Flc ricorre al Tar contro la sperimentazione per ridurre un anno
di Pasquale Almirante
Ricorre al Tar il sindacato Flc-Cgil contro la sperimentazione, avviata già in alcune scuole pubbliche e private, della riduzione di un anno alle superiori, impugnando i decreti autorizzativi del Miur. Sperimentazione illegittima e carente sul piano organizzativo e didattico
Per cominciare la Flc ha chiesto pure un incontro urgente alla ministra, che fra l’altro si è pure espressa favorevolmente per consentire ai ragazzi di diplomarsi a 18 anni, e poi ha notificato al Tar Lazio il ricorso contro i decreti ministeriali che autorizzano un gruppo di scuole secondarie statali a sperimentare a partire dall’a.s. 2014/15 la riduzione del percorso di studi da cinque a quattro annualità. I motivi del ricorso alla giustizia sono per lo più noti ma Flc li ribadisce: queste sperimentazioni non sono fondate sul piano metodologico-didattico; le procedure sarebbero illegittime, mentre l’operazione si “configura come una mera abbreviazione del corso di studi realizzata al di fuori di un valido progetto formativo e di istruzione in grado di compensare il taglio di un anno”. “Inoltre i decreti impugnati risultano in contrasto con le indicazioni previste dal DPR 275/99 in materia di sperimentazione: manca il parere obbligatorio del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e non ci sono, né negli atti impugnati né altrove, i “criteri di corrispondenza” tra quanto sperimentato e l’ordinario corso di studi necessari ad attestare la “piena validità degli studi compiuti dagli alunni”. Preoccupato il sindacato di Pantaleo sulle ricadute occupazionali e ordinamentali, ha chiesto di interrompere le sperimentazioni, aprendo invece una fase di ascolto in grado di coinvolgere il mondo della scuola e le sue rappresentanze sindacali, professionali e studentesche. Ancora una volta tuttavia si assiste all’infelice fenomeno di affidare alla giustizia amministrativa la soluzione di nodi che invece la politica dovrebbe sciogliere, mentre si percepisce già, ricorso al Tar o meno, quale strada il Miur intende imboccare per tagliare un po’ di personale. Sarebbe il caso di discuterne, certamente, ma le posizioni in ogni caso rimarrebbero distanti fra chi perderebbe i posto e chi invece su quei posti intende ricavarne risorse.