Michele Placido, Un viaggio chiamato amore

Commento essenziale al film:

“Un viaggio chiamato amore”  (2002) di Michele Placido.

con i seguenti attori protagonisti:

Laura Morante:Sibilla Aleramo
Stefano Accorsi: Dino Campana
Alessandro Haber: Andrea
Galatea Ranzi: Leonetta
Katy Louise Saunders: Rina “Sibilla Aleramo bambina
Andrea Coppola: Padre di Rina

Premi
59ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia: miglior interpretazione maschile(Stefano Accorsi)

Il Film in questione propone le trame essenziali ed esaltanti delle storie di vita e di produzione letteraria dei due poeti Sibilia Aleramo e Dino Campana ,…che si amarono in perenni spaccati e vissuti delle loro esistenze creative e poeticamente meravigliose,…e peraltro sempre denotate da pregnanze sublimi e felicemente tribolate di autenticità ,…di ispirazioni poetiche e di travolgenti stili personali di amore (…in prospettiva costante di reciprocità dialogica interattiva e di contaminazione simbiotica ai diversi livelli di “olodinamica” delle loro impetuose  personalità orgasmiche ed organismiche!)…
…Impersonano questi due protagonisti,…uno strepitoso talentuoso Stefano Accorsi e una Laura Morante favolosa per bravura recitativa transferiale e per bellezza espressiva incantevolmente poetica, … per la regia di un Michele Placido ispiratissimo e fine interprete dell’animo sublime sensibilissimo di due anime che vivono e si amano grazie alla loro poesia più pura e immediata …sempre declinata dalle capillari mistiche fusioni della folle voglia di esistere e di autonarrarsi in ogni possibile forma di personalizzazione da profondo Post/Moderno ,…e che possono e sanno vivere solo donandosi estaticamente…con e dentro ogni attimo e ogni frammento molecolare
della loro terrestrità ammaliante…
…Sarà grazie al loro stesso poetare “a quattro mani”,dunque,…che essi rinvengono ogni ragione del loro palpitante amore verace, … ancorchè il valorizzare ed esaltare ,…quasi in perenne significativa follia di desiderio polifonico delle loro menti e dei loro corpi sempre combacianti,…un’esistenza dicotomica monistico/immanentistica …sempre da indirizzare e far bruciare …nel fuoco della creatività dell’esistenza passionale più pulsionale e istintualmente/ferinamente infuocata!
…In questo film viene così ,…mirabilmente,…sceneggiato e rappresentato … “Un viaggio davvero dolce e univocante in tutti i sensi,…chiamato amore AUTENTICO”,…sempre sul treno ESISTENZIALE E DA SOGNO ,…allo stesso tempo,…delle poesie di due anime di veri poeti …che si congiungono e si generano…( e trovano e si ritrovano…immediatamente con ogni loro ragion d’essere, …vitalistici espressivi e dialogicamente verseggianti),…proprio con tutto ogni proprio frammento ferino e pulsionale del loro esserci ed “epistemologizzarsi artistico selvaggiamente empatico e addirittura introitante in tutto e per tutto “… (…da simbiosi semiologica meravigliosamente espressiva …d’impeto e di getto di ogni simbolo d’amore bio/onto/teleologico di terrestrità organismica …e cosi’ pulsionalmente orgasmica!!)…
…Facendo ogni “cosa della vita di loro due” …stando abbracciati e baciandosi…e penetrati,… e … ponendosi ,…così,…in quanto univocità incantevole …di un uomo e di una donna che godono soprattutto e prima di tutto…nel e per il reciproco “donarsi” totalizzante in orizzonte olodinamico santo!
… Assieme sempre …in quanto irriducibile vita di unisone energhèia ed entelèchia umanisticamente bramose e dolci…di penetrarsi sempre e per sempre…abbracciati,…LUDICAMENTE…e COMMOZIONALMENTE,…AMANDOSI COME PIU’ NON SI PUO’…
… Laddove l’inchiostro delle loro poesie ,…sia in atto di “incontro fattuale”… che…in estasi mistica di rievocazioni veridiche come le loro precedenti datità di osmosi terribilmente paradisiache,…era sempre ,…comunque sia,…ogni goccia di loro sangue coagulato nelle viscere trasudate e accaldate delle loro attese … per ogni immediato reincontrarsi e fare l’amore,… da gioia indicibile, …e/o…,in algoritmi di attesa folle,…da auto/flagello …in cui si invocavano da matti;…pregando entrambi …che nelle lontananze forzate dei loro “distacchi” presenzialmente fenomenologici,…i loro sogni si fossero avverati sempre con le pitture e gli zuccheri sciroppati della mariana voglia matta di boccioli di rose profumate dal sapore degli aghi di pino inzuppati di manna bianca silvestre cara anche al Dio che tutto sa …e niente impone claustralmente…

Gianfranco Purpi .

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Zafferana Etnea,01/02/2014