Lettera al Presidente della Repubblica

ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “A. MEUCCI”
I.T.C.S. “A. Meucci” – I.P.S.S.C.T. “C. Cattaneo”

Al Presidente della Repubblica
Al Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca
Ai Parlamentari modenesi
Alle OO.SS. della scuola

Il Consiglio d’Istituto dell’IIS Meucci, riunitosi in tutte le sue componenti (studenti, genitori, dirigente, docenti, Ata) in data 23 gennaio 2014, intende esprimere profonda preoccupazione per le ripercussioni negative, sul piano operativo ed educativo, derivanti dalla decurtazione del Mof, fondo per il miglioramento dell’offerta formativa di provenienza ministeriale, e per il disagio arrecato a lavoratori e famiglie dall’aleatorietà su tempi e dimensioni dei trasferimenti ministeriali con riferimento all’intero anno scolastico 2013-2014.
L’identità e la legittimazione delle scuole presso le rispettive utenze e i territori di riferimento sono legate in modo crescente alla capacità delle istituzioni scolastiche stesse di interagire attivamente con le comunità di pertinenza e con la capacità di intercettare e dare una risposta a bisogni educativi e formativi sempre più complessi e differenziati. Le dotazioni finanziarie garantite negli anni scorsi dal Mof hanno permesso alla nostra scuola, come alle altre autonomie scolastiche del territorio, di realizzare importanti e diffuse attività di accoglienza, riorientamento, recupero e valorizzazione/potenziamento a favore degli studenti. Esse hanno altresì consentito di rafforzare il rapporto con il tessuto produttivo locale, in una prospettiva di integrazione fra istruzione, formazione e lavoro che appare imprescindibile in una fase, come quella corrente, di grave limitazione delle possibilità e concrete opportunità occupazionali giovanili.
Tutto ciò è ora compromesso dall’inaudita riduzione (pari al 59% in due anni, come si evince dall’allegata tabella) delle risorse destinate a sostenere l’autonomia scolastica. Il riconoscimento doveroso degli adeguamenti stipendiali del personale relativi all’anzianità di servizio non può comportare il sacrificio di tante attività e progetti a favore degli utenti.
A questa situazione di sofferenza economica causata dai tagli alle risorse occorre aggiungere (e non dimenticare) che la nostra scuola attende dallo Stato, come molte altre scuole italiane, somme promesse, accertate e mai arrivate, a partire dal lontano anno scolastico 2004-2005. Tale credito nei confronti dello Stato ammonta a tutt’oggi, per il nostro istituto, alla ragguardevole somma di oltre 200mila euro, che la scuola ha già speso utilizzando fondi che erano destinati ad altri scopi in favore della comunità scolastica e che invece sono serviti per pagare spese di personale a carico dello Stato (ad esempio per supplenti e commissari d’esame di Stato).
Tutto questo considerato, il Consiglio d’Istituto dell’IIS Meucci di Carpi fa appello al Governo perché si ponga rapidamente rimedio alla situazione descritta.

Carpi, 23 Gennaio 2014

Il Presidente del Consiglio di Istituto

meucci

12 febbraio
Istituto Meucci di Carpi, on. Ghizzoni “Non usare il Mof come un bancomat”

La deputata carpigiana Pd raccoglie le preoccupazioni espresse dal Consiglio di Istituto

“Gli studenti, i genitori, gli insegnanti, i dirigenti e il personale Ata dell’Istituto Meucci di Carpi hanno ragione: non si può usare il Mof, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, come un bancomat”: la parlamentare carpigiana del Pd Manuela Ghizzoni, vice-presidente della Commissione Istruzione della Camera, risponde alla missiva che il presidente del Consiglio di Istituto del Meucci di Carpi ha inviato al presidente della Repubblica Napolitano, al ministro Carrozza e ai parlamentari modenesi, denunciando le pesanti ripercussioni sulla scuola derivanti dalla decurtazione del Mof, che in due anni è stato, di fatto, dimezzato con ripercussioni preoccupanti per l’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni:

“Condivido le preoccupazioni di studenti, genitori, insegnanti, dirigenti e personale Ata: una riduzione così forte delle risorse per il miglioramento dell’offerta formativa non potrà non avere pesanti ricadute sull’autonomia scolastica e sulla qualità dell’offerta didattica dei singoli istituti. E questo l’ho detto in tempi non sospetti, cioè quando a fine 2012 l’allora governo Monti stipulò l’accordo che reperiva i fondi per il pagamento degli scatti stipendiali 2011 direttamente dal Mof, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Non si può usare il Mof come un bancomat, una strategia che ricorda troppo da vicino quelle adottate dal, non certo rimpianto, ministro Tremonti con i fondi FAS, i fondi destinati alle aree sottoutilizzate ri-orientati su una variegata gamma di altri usi.
L’intesa del 2012, quindi, non passò dal vaglio del Parlamento, fu frutto di un accordo presso l’ARAN, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale per le Pubbliche amministrazioni. Come dissi allora, oggi lo ripeto: non si può mettere in contrapposizione le giuste tutele sindacali del personale e le altrettanto sacrosante necessità delle scuole.
Il Senato sta ora discutendo un decreto in materia: si intende rinviare alla successiva contrattazione tra le parti la decisione su dove ricavare le risorse necessarie per pagare gli scatti di anzianità 2012. E’ l’occasione giusta per cambiare strada rispetto al passato: bisogna immettere risorse fresche per il buon funzionamento della scuola. Bisogna investire nella qualità dell’offerta formativa, favorire i progetti innovativi e non penalizzare gli insegnanti che svolgono funzioni strumentali a vantaggio della crescita dei nostri ragazzi e dell’intera comunità scolastica. E bene ha fatto il Partito democratico a porre questo obiettivo tra gli impegni prioritari per il rilancio del Paese: nelle ore che presumibilmente ci dividono dall’annunciata verifica di Governo, auspico che le esigenze concrete della scuola e della formazione rimangano un elemento di primissimo piano del confronto politico”.